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Competenza confisca: chi decide sugli atti esecutivi?

La Corte di Cassazione risolve un conflitto di competenza tra la Corte d’Appello di Lecce e il Tribunale di Brindisi. Il caso riguarda la gestione di un bene confiscato. La Suprema Corte stabilisce che la competenza per gli adempimenti meramente esecutivi, come l’approvazione di una stima, spetta al giudice che ha emesso la sentenza di confisca e non al giudice dell’esecuzione, delineando un importante principio sulla competenza confisca.

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Pubblicato il 18 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Competenza Confisca: La Cassazione Chiarisce Chi Decide sugli Atti Esecutivi

Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 10954 del 2025, fa luce su un aspetto cruciale della procedura penale: la competenza confisca. La pronuncia risolve un conflitto sorto tra due uffici giudiziari, stabilendo con chiarezza a chi spetti la gestione degli adempimenti pratici successivi a una sentenza di confisca. Questa decisione è fondamentale per garantire l’efficienza e la celerità della fase esecutiva, evitando inutili rimpalli di responsabilità.

I Fatti del Caso: Un Conflitto tra Tribunale e Corte d’Appello

La vicenda trae origine da una sentenza del Tribunale di Brindisi del 2016, con la quale era stata disposta la confisca di un ciclomotore. Anni dopo, nella fase di esecuzione del provvedimento, si è resa necessaria l’approvazione di una stima del valore del veicolo.

Il Tribunale di Brindisi, ritenendosi non più competente, trasmetteva gli atti alla Corte d’Appello di Lecce, individuandola come ‘giudice dell’esecuzione’ ai sensi dell’art. 665 del codice di procedura penale. La Corte d’Appello, tuttavia, non era dello stesso avviso. Sosteneva che l’approvazione della stima non costituisse un ‘incidente di esecuzione’ da risolvere con un’apposita udienza, ma un mero ‘adempimento esecutivo’. Di conseguenza, ha sollevato un conflitto negativo di competenza, rimettendo la decisione finale alla Corte di Cassazione.

La Questione di Diritto sulla Competenza Confisca

Il nodo gordiano della questione era stabilire la natura dell’atto da compiere. Si trattava di una decisione complessa che richiedeva l’intervento del giudice dell’esecuzione, oppure di un’attività puramente amministrativa e gestionale? La risposta a questa domanda determina il giudice competente. Da un lato, l’art. 665 c.p.p. assegna al giudice dell’esecuzione la competenza a decidere su tutte le questioni che sorgono dopo una sentenza irrevocabile. Dall’altro, la normativa prevede che certi adempimenti rimangano in capo al giudice che ha emesso la sentenza originaria. La corretta interpretazione della legge era quindi essenziale per definire la competenza confisca in casi simili.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha accolto la tesi della Corte d’Appello di Lecce, risolvendo il conflitto e dichiarando la competenza del Tribunale di Brindisi. I giudici di legittimità hanno operato una distinzione fondamentale tra due tipi di attività post-sentenza.

Risoluzione di questioni giuridiche: Riguardano controversie sull’interpretazione o l’applicazione della sentenza e spettano al ‘giudice dell’esecuzione’ secondo la procedura dell’incidente di esecuzione.
Adempimenti meramente esecutivi: Comprendono atti pratici e gestionali, come l’approvazione di una perizia, necessari per dare concreta attuazione alla confisca.

Richiamando un proprio precedente (sentenza n. 41216/2018), la Corte ha affermato che, in tema di confisca, la competenza per questi ultimi atti appartiene al giudice che ha adottato il provvedimento ablativo. L’approvazione della stima del ciclomotore è stata qualificata come un’attività di questa seconda categoria. Pertanto, la competenza non poteva che essere del Tribunale di Brindisi, in quanto organo che aveva originariamente disposto la confisca del bene.

Conclusioni

La sentenza stabilisce un principio chiaro: salvo diverse disposizioni di legge, la gestione pratica di un bene confiscato spetta al giudice che ha emesso la sentenza. Questa decisione ha importanti implicazioni pratiche, poiché snellisce le procedure, evita la stasi processuale causata dai conflitti di competenza e affida la gestione finale del bene allo stesso ufficio giudiziario che ne conosce l’intera storia processuale. Si tratta di una vittoria per l’efficienza del sistema giudiziario, che garantisce una più rapida ed efficace esecuzione delle pene.

A chi spetta la competenza per gli adempimenti pratici successivi a una sentenza di confisca?
Salvo diverse disposizioni di legge, la competenza per gli adempimenti meramente esecutivi (come approvare una stima) spetta al giudice che ha emesso la sentenza di confisca, e non al giudice dell’esecuzione.

Qual è la differenza tra un ‘incidente di esecuzione’ e un ‘adempimento esecutivo’?
L’incidente di esecuzione è una procedura formale per risolvere questioni giuridiche complesse che sorgono durante l’esecuzione di una pena. L’adempimento esecutivo, invece, è un’attività pratica e gestionale necessaria per dare concreta attuazione alla sentenza, che non implica la risoluzione di una controversia legale.

Perché la Corte di Cassazione ha dichiarato la competenza del Tribunale di Brindisi?
Poiché l’approvazione della stima del ciclomotore confiscato è stata considerata un adempimento meramente esecutivo e non una questione da risolvere tramite incidente di esecuzione. Di conseguenza, la competenza resta in capo al giudice che ha originariamente disposto la confisca, ovvero il Tribunale di Brindisi.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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