Carenza di Interesse: Quando un Ricorso in Cassazione Diventa Inutile
Nel complesso mondo della procedura penale, l’esito di un ricorso non dipende solo dalla fondatezza dei motivi, ma anche da un requisito fondamentale: l’interesse ad agire. Una recente sentenza della Corte di Cassazione illumina il concetto di carenza di interesse, dimostrando come eventi successivi alla presentazione di un ricorso possano renderlo di fatto inutile. Questo principio, apparentemente tecnico, ha implicazioni pratiche significative per la difesa.
Il Caso: Un Ordine di Carcerazione Contestato
La vicenda ha origine da un incidente di esecuzione. Un uomo, condannato a una pena detentiva di tre anni e un mese, si era visto recapitare un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica. L’interessato, tramite il suo avvocato, aveva immediatamente proposto ricorso, lamentando un vizio procedurale di non poco conto: l’ordine era stato notificato a un difensore che, in realtà, era già stato revocato.
Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale, in funzione di giudice dell’esecuzione, aveva tuttavia respinto l’istanza. Contro questa decisione, la difesa ha proposto ricorso per Cassazione, insistendo sul vizio di motivazione e sulla nullità derivante dalla notifica errata. L’obiettivo era chiaro: annullare l’ordine di carcerazione per poter accedere a misure alternative alla detenzione.
La Sopravvenuta Carenza di Interesse nel Processo
Mentre il ricorso era pendente davanti alla Suprema Corte, lo scenario è radicalmente cambiato. La Procura ha emesso un nuovo provvedimento di unificazione delle pene. Ma il fatto più rilevante è stato un altro: il Tribunale di Sorveglianza, nel frattempo, ha accolto l’istanza del condannato, disponendo per lui l’affidamento in prova al servizio sociale.
Questo evento ha di fatto realizzato l’obiettivo principale che il ricorrente si prefiggeva con l’impugnazione. L’interesse originario del ricorso era quello di rimuovere l’ostacolo (l’ordine di carcerazione) che gli impediva di chiedere una misura alternativa. Avendo ottenuto tale misura, la questione della validità del primo ordine di carcerazione ha perso la sua rilevanza pratica.
Le Motivazioni della Corte di Cassazione
Il Collegio della Corte di Cassazione ha analizzato la situazione e ha concluso per l’inammissibilità del ricorso. La motivazione si fonda interamente sul principio della sopravvenuta carenza di interesse. I giudici hanno osservato che l’interesse a ricorrere deve essere non solo originario, ma anche concreto e attuale al momento della decisione.
Nel caso specifico, l’interesse del ricorrente era quello di evitare il carcere attraverso l’accesso a una misura alternativa. Poiché l’affidamento in prova era stato concesso, l’eventuale annullamento dell’ordine di carcerazione impugnato non avrebbe prodotto alcun ulteriore vantaggio pratico per lui. La Corte, quindi, non è nemmeno entrata nel merito della questione sollevata (il vizio di notifica), poiché una sua pronuncia sarebbe stata superflua. Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché, semplicemente, non c’era più nulla da decidere che potesse avere un effetto concreto sulla situazione del ricorrente.
Le Conclusioni
Questa sentenza offre una lezione fondamentale sul pragmatismo del diritto processuale. Un ricorso, anche se basato su motivi potenzialmente validi, non può essere portato avanti per un puro interesse accademico alla legalità. Deve esistere un beneficio concreto e tangibile per chi lo propone. Se, nel corso del giudizio, questo beneficio viene ottenuto per altre vie, il processo si arresta per carenza di interesse. Ciò sottolinea l’importanza per la difesa di valutare costantemente non solo la fondatezza delle proprie argomentazioni, ma anche la persistenza dell’interesse del proprio assistito all’esito del giudizio, al fine di evitare pronunce di inammissibilità e ottimizzare le risorse processuali.
Cosa significa ‘sopravvenuta carenza di interesse’ in un ricorso?
Significa che, dopo la presentazione del ricorso, si è verificato un evento che ha soddisfatto l’obiettivo del ricorrente, rendendo la decisione della Corte priva di qualsiasi utilità pratica per lui. L’interesse ad ottenere una sentenza favorevole non è più attuale.
Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile nonostante il possibile vizio di notifica?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché, mentre era in corso il procedimento, il ricorrente ha ottenuto l’affidamento in prova al servizio sociale. Questo risultato ha soddisfatto il suo interesse principale (evitare la detenzione in carcere), rendendo irrilevante la questione della validità della notifica dell’originario ordine di carcerazione.
Qual è la conseguenza pratica della dichiarazione di inammissibilità per carenza di interesse?
La conseguenza è che la Corte non esamina il merito della questione, cioè non decide se il motivo del ricorso era fondato o meno. Il procedimento si conclude con una pronuncia che ne attesta semplicemente l’inutilità. In questo caso specifico, non sono state addebitate le spese processuali perché l’interesse era sussistente al momento della presentazione del ricorso.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 1 Num. 15936 Anno 2025
In nome del Popolo Italiano
Penale Sent. Sez. 1 Num. 15936 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: NOME
Data Udienza: 18/04/2025
PRIMA SEZIONE PENALE
– Presidente –
NOME COGNOME NOME COGNOME
R.G.N. 7862/2025
Motivazione Semplificata
SENTENZA
sul ricorso proposto da: COGNOME NOME nato in MAROCCO il 30/06/1998 avverso l’ordinanza del 07/02/2025 del GIP TRIBUNALE di Bergamo
Udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
lette le conclusioni del Sostituto Procuratore generale NOME COGNOME che ha concluso per il rigetto del ricorso.
Dato avviso al difensore.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Con il provvedimento impugnato, il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bergamo, in funzione di giudice dell’esecuzione, ha respinto l’incidente d’esecuzione promosso nell’interesse di NOME COGNOME avverso l’ordine di carcerazione di pene concorrenti emesso dalla Procura della Repubblica il Tribunale di Bergamo in data 7 agosto 2024 con il quale Ł stata posta in esecuzione la pena detentiva di tre anni e un mese di reclusione in relazione a due condanne.
Ricorre NOME COGNOME a mezzo del difensore avv. NOME COGNOME che chiede l’annullamento dell’ordinanza impugnata, lamentando il vizio di motivazione perchØ l’ordine di carcerazione Ł stato notificato a un difensore che era stato revocato.
Osserva il Collegio che il ricorso appare inammissibile per sopravvenuta carenza di interesse.
Come si desume dal certificato dello stato di esecuzione, rilasciato dalla Procura della
Repubblica il Tribunale di Bergamo in data 28 marzo 2025 n. 248/2025 SIEP, dopo l’emissione del provvedimento impugnato, il pubblico ministero ha emesso un nuovo provvedimento di unificazione di pene concorrenti in data 6 marzo 2025, cui ha fatto seguito, in forza della decisione nel frattempo assunta dal Tribunale di sorveglianza, l’affidamento in prova al servizio sociale (verbale di sottoposizione agli obblighi in data 12 marzo 2025).
Da ciò discende la sopravvenuta carenza di interesse al ricorso che ne determina la inammissibilità, poichØ il ricorrente deduceva, quale interesse al ricorso, che il provvedimento impugnato gli aveva precluso di avanzare l’istanza di affidamento; misura nel frattempo disposta.
3.1. Non seguono le spese e gli accessori per la originaria sussistenza di interesse.
P.Q.M
Dichiara inammissibile il ricorso per sopravvenuta carenza di interesse.
Così deciso il 18/04/2025.
Il Presidente NOME COGNOME