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Cancellazione Casellario: Giudice e Procedura Corretta

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 28027/2024, ha chiarito la procedura e la competenza per la cancellazione casellario giudiziale. Un cittadino aveva chiesto l’eliminazione dell’iscrizione di un’ordinanza di sospensione del processo, ma il GIP aveva rigettato l’istanza senza contraddittorio. La Cassazione ha annullato la decisione, stabilendo che la competenza spetta al Tribunale monocratico del luogo di nascita del richiedente e che la procedura deve sempre garantire il contraddittorio, come previsto dall’art. 666 c.p.p.

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Pubblicato il 5 dicembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Cancellazione Casellario: la Cassazione Stabilisce Competenza e Procedura

La richiesta di cancellazione casellario giudiziale è un passo cruciale per chiunque voglia ripulire la propria fedina penale da iscrizioni non più pertinenti. Tuttavia, la procedura per ottenere tale risultato può nascondere insidie, soprattutto riguardo all’individuazione del giudice competente e al rispetto delle garanzie difensive. Con la recente sentenza n. 28027 del 2024, la Corte di Cassazione ha offerto chiarimenti fondamentali, ribadendo principi procedurali a tutela del cittadino.

I Fatti: La Richiesta di Cancellazione e l’Errore Procedurale

Il caso nasce dalla richiesta di un cittadino di eliminare dal proprio casellario giudiziale l’iscrizione di un’ordinanza di sospensione del processo per irreperibilità, emessa anni prima. L’istante sosteneva che, essendo il processo ripreso a seguito della sua elezione di domicilio, tale iscrizione avesse perso la sua ragion d’essere.

L’istanza, indirizzata correttamente al Tribunale, veniva però erroneamente trasmessa al Giudice per le indagini preliminari (GIP) che aveva emesso l’originaria ordinanza. Il GIP rigettava la richiesta de plano, ovvero senza instaurare un contraddittorio tra le parti, motivando che il procedimento era ancora formalmente sospeso. Contro questa decisione, il difensore proponeva un atto definito ‘opposizione’, lamentando sia l’incompetenza del GIP sia la violazione del diritto di difesa. Per tutta risposta, il GIP emetteva un secondo provvedimento dichiarando ‘non luogo a provvedere’. A questo punto, la vicenda approdava in Corte di Cassazione.

La Questione Giuridica: Competenza e Procedura per la cancellazione casellario

La Corte è stata chiamata a risolvere due questioni centrali:
1. Qual è il giudice funzionalmente competente a decidere sulle istanze relative alle iscrizioni nel casellario giudiziale?
2. Qual è la procedura corretta che tale giudice deve seguire?

La risoluzione di questi quesiti è essenziale per garantire che le richieste di cancellazione casellario siano gestite dall’organo giusto e con le dovute garanzie procedurali per il richiedente.

Le Motivazioni della Cassazione

La Suprema Corte ha accolto il ricorso, annullando entrambi i provvedimenti del GIP e delineando con chiarezza il percorso legale da seguire in questi casi.

L’Individuazione del Giudice Competente

In primo luogo, la Cassazione ha ribadito che, ai sensi dell’art. 40 del d.P.R. n. 313/2002 (Testo Unico sul Casellario Giudiziale), la competenza a decidere sulle questioni concernenti le iscrizioni spetta al Tribunale in composizione monocratica del luogo di nascita della persona interessata. Questa competenza è definita ‘funzionale’ e ‘inderogabile’, il che significa che non può essere modificata né delegata ad altro giudice. Nel caso di specie, il GIP era palesemente incompetente a decidere, e l’istanza avrebbe dovuto essere trattata dal Tribunale di Roma.

La Violazione del Contraddittorio

In secondo luogo, la Corte ha censurato duramente la modalità con cui il GIP ha deciso. La legge, richiamando l’art. 666 del codice di procedura penale, stabilisce che queste decisioni devono essere prese all’esito di un’udienza in camera di consiglio, previa notifica alle parti interessate per consentire loro di presentare memorie e partecipare alla discussione. La decisione de plano e inaudita altera parte (senza sentire l’altra parte) costituisce una nullità di ordine generale e di carattere assoluto, poiché lede il fondamentale diritto al contraddittorio.

La Qualificazione dell’Impugnazione

Infine, la Cassazione ha chiarito che il rimedio corretto contro un provvedimento errato come quello del GIP non era l’opposizione, bensì il ricorso per cassazione. Tuttavia, applicando il principio del favor impugnationis (art. 568, comma 5, c.p.p.), la Corte ha riqualificato l’atto di ‘opposizione’ del difensore come un valido ricorso, procedendo così all’esame del merito.

Le Conclusioni: Annullamento e Rinvio al Giudice Corretto

In conclusione, la Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio il secondo provvedimento del GIP (quello di ‘non luogo a provvedere’) in quanto emesso in assenza di potere. Ha poi annullato anche il primo provvedimento di rigetto, viziato da incompetenza e violazione del contraddittorio. Gli atti sono stati quindi trasmessi al giudice naturale e competente, il Tribunale di Roma in composizione monocratica, che dovrà ora esaminare l’istanza di cancellazione casellario nel rispetto delle regole procedurali previste dall’art. 666 c.p.p. La sentenza riafferma un principio cardine: la tutela dei diritti procedurali non è una mera formalità, ma la sostanza stessa della giurisdizione.

Qual è il giudice competente a decidere su una richiesta di cancellazione dal casellario giudiziale?
La competenza appartiene al Tribunale in composizione monocratica del luogo dove è nata la persona che richiede la cancellazione, come stabilito dall’art. 40 del d.P.R. n. 313/2002. Si tratta di una competenza funzionale e inderogabile.

Una decisione sulla cancellazione dal casellario può essere presa senza un’udienza?
No. La procedura da seguire è quella prevista dall’art. 666 del codice di procedura penale, che impone la fissazione di un’udienza in camera di consiglio e la garanzia del contraddittorio tra le parti. Una decisione presa ‘de plano’ (senza udienza) è affetta da nullità assoluta.

Cosa si può fare se un giudice incompetente rigetta un’istanza di cancellazione senza rispettare la procedura?
Il provvedimento emesso dal giudice incompetente o in violazione del contraddittorio deve essere impugnato con ricorso per cassazione. La Corte di Cassazione, come nel caso di specie, annullerà il provvedimento e disporrà la trasmissione degli atti al giudice competente per una nuova decisione nel rispetto delle regole.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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