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Braccialetto elettronico: quando è legittimo imporlo

Un individuo agli arresti domiciliari per furto aggravato ha contestato l’obbligo di indossare il braccialetto elettronico. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, stabilendo che il braccialetto elettronico non è una misura eccezionale, ma una modalità ordinaria di esecuzione degli arresti domiciliari, pienamente giustificata in presenza di accentuate esigenze cautelari per prevenire la reiterazione del reato o il pericolo di fuga.

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Pubblicato il 28 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Uso del Braccialetto Elettronico: Regola o Eccezione? La Cassazione Chiarisce

L’applicazione del braccialetto elettronico come modalità di controllo durante gli arresti domiciliari è una questione che solleva spesso dibattiti. È una misura eccezionale da riservare a casi di particolare gravità o uno strumento ordinario a disposizione del giudice? Con la sentenza n. 4293 del 2024, la Corte di Cassazione fornisce un’interpretazione chiara, definendolo non un’eccezione, ma una regola per garantire l’efficacia della misura cautelare.

I Fatti di Causa: Dal Carcere ai Domiciliari con Controllo Elettronico

La vicenda processuale ha origine da un’ordinanza del Tribunale di Bologna che, in accoglimento dell’appello del Pubblico Ministero, aveva disposto la custodia cautelare in carcere per un individuo accusato di furti aggravati di navigatori satellitari. L’indagato aveva presentato un primo ricorso in Cassazione, lamentando che la misura degli arresti domiciliari fosse stata considerata inadeguata. La Suprema Corte aveva accolto il ricorso, annullando con rinvio la decisione e aprendo la strada a una misura meno afflittiva.

In sede di rinvio, il Tribunale di Bologna ha quindi sostituito la detenzione in carcere con gli arresti domiciliari, disponendo però l’applicazione del cosiddetto braccialetto elettronico per assicurare il rispetto della misura. Contro questa nuova ordinanza, l’indagato ha proposto un ulteriore ricorso in Cassazione, sostenendo che il giudice non avesse motivato a sufficienza la necessità di questa ulteriore cautela, specialmente a fronte di reati di natura esclusivamente patrimoniale.

La Questione Giuridica: Il braccialetto elettronico è una Misura Eccezionale?

Il nucleo del secondo ricorso si concentrava sulla natura giuridica del controllo elettronico. La difesa sosteneva che, secondo l’art. 275-bis del codice di procedura penale, il suo utilizzo dovesse essere giustificato da ragioni specifiche e non potesse diventare la norma. L’argomentazione era che, per reati contro il patrimonio, le esigenze cautelari potessero essere soddisfatte con i semplici arresti domiciliari, senza l’aggravio del monitoraggio elettronico. La Corte è stata quindi chiamata a decidere se il braccialetto elettronico sia uno strumento accessorio ed eccezionale o una modalità esecutiva standard degli arresti domiciliari.

Le Motivazioni della Suprema Corte sull’uso del braccialetto elettronico

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile per manifesta infondatezza, fornendo una motivazione netta e in linea con il suo orientamento consolidato. I giudici hanno affermato che l’ordinanza del Tribunale era motivata in modo ineccepibile, poiché le accentuate esigenze di cautela giustificavano pienamente l’adozione delle procedure di controllo elettronico.

La Corte ha ribadito un principio fondamentale: l’art. 275-bis c.p.p. non configura il braccialetto elettronico come un’eccezione, ma come una regola, una modalità di esecuzione della misura degli arresti domiciliari. Il suo scopo è quello di rafforzare l’efficacia della misura, rendendola un’alternativa concreta alla custodia in carcere anche in situazioni a rischio, come il pericolo di fuga o di reiterazione del reato. L’utilizzo di tale strumento, subordinato al consenso dell’interessato, non è una sanzione aggiuntiva, ma una condizione che permette all’indagato di beneficiare di una misura meno restrittiva della detenzione carceraria. Il ricorrente, secondo la Corte, non si è confrontato con questo paradigma normativo, rendendo la sua impugnazione “fuori fuoco”.

Conclusioni

La sentenza in esame consolida un’interpretazione pragmatica e funzionale del braccialetto elettronico. Non si tratta di un inasprimento della pena, ma di uno strumento di controllo che consente al sistema giudiziario di bilanciare le esigenze di sicurezza della collettività con il diritto alla libertà personale dell’individuo. Per i giudici, imporre il controllo elettronico è una scelta legittima quando le circostanze del caso concreto (come il pericolo di recidiva) lo richiedono per rendere credibile ed efficace la misura degli arresti domiciliari. In definitiva, il suo impiego è considerato una modalità standard per garantire che la detenzione domestica non si trasformi in una misura inefficace, specialmente di fronte a soggetti con una spiccata tendenza a delinquere.

Quando è legittimo per un giudice imporre un braccialetto elettronico durante gli arresti domiciliari?
Secondo la Corte, l’imposizione del braccialetto elettronico è legittima quando sussistono accentuate esigenze cautelari, come il pericolo di reiterazione del reato o di fuga. È considerata una modalità ordinaria di esecuzione della misura, non un’eccezione, finalizzata a garantirne l’efficacia.

L’applicazione del braccialetto elettronico richiede il consenso dell’interessato?
Sì, la sentenza conferma che l’impiego del braccialetto elettronico è una modalità di esecuzione della misura detentiva domestica subordinata al consenso prestato dall’interessato.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato ritenuto inammissibile per manifesta infondatezza. La Corte ha stabilito che l’argomentazione del ricorrente era errata, poiché non teneva conto del consolidato orientamento giurisprudenziale che considera il controllo elettronico una regola e non un’eccezione nell’ambito degli arresti domiciliari.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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