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Avvocato non cassazionista: istanza inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un’istanza di restituzione nel termine per impugnare una sentenza, poiché presentata da un avvocato non cassazionista. La sentenza ribadisce che l’iscrizione all’albo speciale è un requisito indispensabile per qualsiasi atto difensivo dinanzi alla Suprema Corte, pena l’inammissibilità.

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Pubblicato il 24 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Istanza in Cassazione? Attenzione al difensore: il ruolo dell’avvocato non cassazionista

Nel complesso mondo della procedura penale, i requisiti formali non sono semplici dettagli burocratici, ma pilastri che garantiscono la correttezza e la validità del processo. Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 22263 del 2024, lo ribadisce con forza, chiarendo che un’istanza presentata da un avvocato non cassazionista dinanzi alla Suprema Corte è destinata a una declaratoria di inammissibilità. Questa decisione offre spunti fondamentali sull’importanza delle qualifiche professionali nei diversi gradi di giudizio.

I Fatti del Caso

La vicenda ha origine da una condanna emessa dalla Corte d’Appello di Salerno il 28 settembre 2023, per un reato previsto dall’art. 73 del d.p.r. 309/1990. L’imputato, non avendo impugnato la sentenza nei termini di legge, decideva di presentare un’istanza per la restituzione nel termine, ovvero la richiesta di essere riammesso a esercitare il proprio diritto di impugnazione. Tale istanza veniva depositata il 15 gennaio 2024.

La Corte d’Appello di Salerno, con un’ordinanza del 19 febbraio 2024, riconosceva la propria incompetenza a decidere, rilevando che, ai sensi dell’art. 175, comma 4, cod. proc. pen., la competenza appartiene al giudice dell’impugnazione. Poiché l’impugnazione da proporre era il ricorso per Cassazione, gli atti venivano trasmessi alla Suprema Corte.

La Decisione della Corte di Cassazione

Giunta dinanzi ai giudici di legittimità, l’istanza ha avuto un esito netto e perentorio: l’inammissibilità. La Corte, infatti, dopo una verifica d’ufficio, ha accertato che il difensore che aveva sottoscritto l’atto non era iscritto nell’albo speciale degli avvocati abilitati al patrocinio dinanzi alla Corte di Cassazione. Questo singolo, ma decisivo, dettaglio ha precluso qualsiasi esame nel merito della richiesta.

Le Motivazioni della Sentenza: il ruolo dell’avvocato non cassazionista

La Corte di Cassazione ha basato la sua decisione su un principio cardine della procedura penale, sancito dall’art. 613, comma 1, del codice di procedura penale. Questa norma stabilisce che l’atto di ricorso, le memorie e i motivi nuovi devono essere sottoscritti, a pena di inammissibilità, da difensori iscritti nell’albo speciale della Corte di Cassazione.

Il punto cruciale chiarito dalla sentenza è che tale requisito non si applica solo al ricorso vero e proprio, ma si estende a tutti gli atti funzionalmente collegati, inclusa l’istanza di restituzione nel termine per proporre ricorso. La giurisprudenza di legittimità è costante nel ritenere che, se l’atto da compiere è un ricorso per Cassazione, anche l’istanza preliminare per essere ammessi a presentarlo deve rispettare le medesime formalità.

A sostegno di questa interpretazione, i giudici hanno richiamato anche normative extra-codicistiche, come l’art. 4 del R.D.L. 1578/1933, che limita il patrocinio dinanzi alle giurisdizioni superiori ai soli avvocati iscritti nell’apposito albo speciale. Questa regola, tuttora vigente, conferma che la specializzazione richiesta per agire in Cassazione è un requisito di ammissibilità inderogabile.

Un aspetto interessante della pronuncia riguarda le spese. Pur dichiarando l’inammissibilità, la Corte non ha condannato il richiedente al pagamento delle spese processuali. La motivazione risiede nella natura dell’istanza di restituzione nel termine, che non è qualificabile come un vero e proprio ‘mezzo di impugnazione’, ma come un procedimento incidentale. Pertanto, ad essa non si applicano le conseguenze economiche tipiche dell’inammissibilità di un ricorso.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche per Avvocati e Assistiti

La sentenza in esame è un monito importante per tutti gli operatori del diritto e per i cittadini. Evidenzia che, quando ci si confronta con la Corte di Cassazione, la scelta del difensore è cruciale e deve ricadere su un professionista specificamente abilitato. Affidarsi a un avvocato non cassazionista per un atto da presentare in Suprema Corte, anche se preliminare come un’istanza di restituzione nel termine, comporta l’inevitabile inammissibilità della richiesta, con la conseguente perdita del diritto che si intendeva far valere. Per gli assistiti, ciò significa verificare sempre con attenzione le qualifiche del proprio legale in relazione al grado di giudizio da affrontare.

Perché l’istanza di restituzione nel termine è stata dichiarata inammissibile?
L’istanza è stata dichiarata inammissibile perché il difensore che l’ha proposta e sottoscritta non era iscritto nell’albo speciale degli avvocati abilitati al patrocinio dinanzi alla Corte di Cassazione, un requisito richiesto a pena di inammissibilità dall’art. 613 del codice di procedura penale.

La regola sull’obbligo di essere difesi da un avvocato cassazionista vale solo per il ricorso principale?
No. La Corte ha chiarito che la norma si applica non solo all’atto di ricorso, ma anche a tutti gli atti connessi, come l’istanza di restituzione nel termine per proporre il ricorso stesso. La giurisprudenza consolidata estende tale requisito a tutti gli atti difensivi presentati in Cassazione.

La persona che ha presentato l’istanza inammissibile è stata condannata al pagamento delle spese processuali?
No. La Corte ha specificato che alla declaratoria di inammissibilità dell’istanza di restituzione nel termine non consegue la condanna al pagamento delle spese del procedimento, poiché tale richiesta non ha la natura di un vero e proprio mezzo di impugnazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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