Avvocato Cassazionista: La Firma Che Salva il Tuo Ricorso
Quando si arriva all’ultimo grado di giudizio, la Corte di Cassazione, ogni dettaglio procedurale diventa cruciale. Un errore formale può compromettere l’intero percorso legale, rendendo vani gli sforzi precedenti. Una recente ordinanza della Suprema Corte ci ricorda una regola fondamentale: il ricorso deve essere firmato da un avvocato cassazionista. Vediamo insieme perché questo requisito è così importante e quali sono le conseguenze se viene ignorato.
I Fatti del Caso: Un Ricorso Presentato Senza i Requisiti di Legge
Il caso in esame riguarda una persona condannata dal Tribunale che decide di impugnare la sentenza direttamente in Cassazione. Il problema sorge dalle modalità di presentazione del ricorso: l’atto viene depositato personalmente dall’imputata.
Inoltre, si rileva che il difensore che aveva seguito il caso in precedenza, e il cui nominativo era associato all’appello poi riqualificato in ricorso, non era iscritto all’albo speciale dei patrocinanti in Cassazione al momento della proposizione dell’atto. Lo sarebbe diventato solo diversi anni dopo. Questa circostanza ha innescato una valutazione di inammissibilità da parte della Corte.
La Decisione della Corte: L’Importanza della Sottoscrizione dell’Avvocato Cassazionista
La Corte di Cassazione, senza entrare nel merito della questione, ha dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione si basa su un principio chiaro e non derogabile sancito dal Codice di Procedura Penale. La mancanza della sottoscrizione da parte di un difensore abilitato al patrocinio presso le giurisdizioni superiori costituisce un vizio insanabile che impedisce alla Corte di esaminare i motivi del ricorso.
Di conseguenza, la ricorrente è stata condannata non solo al pagamento delle spese processuali, ma anche al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, una sanzione pecuniaria prevista per i casi di ricorso inammissibile.
Le Motivazioni della Corte di Cassazione
Il fondamento giuridico della decisione risiede nell’articolo 613, comma 1, del Codice di Procedura Penale. Questa norma stabilisce in modo inequivocabile che “l’atto di ricorso, le memorie e i motivi nuovi devono essere sottoscritti, a pena di inammissibilità, da difensori iscritti nell’albo speciale della corte di cassazione”. La ratio di questa disposizione è quella di garantire un ‘filtro’ di professionalità e competenza tecnica. Il giudizio in Cassazione è un giudizio di pura legittimità, dove non si riesaminano i fatti, ma si valuta la corretta applicazione della legge. Pertanto, è essenziale che gli atti siano redatti da un legale con una specifica preparazione, ovvero un avvocato cassazionista, capace di formulare censure appropriate per questo tipo di giudizio.
Conclusioni: Implicazioni Pratiche per Chi Ricorre in Cassazione
Questa ordinanza ribadisce un insegnamento fondamentale per chiunque intenda adire la Suprema Corte: la scelta del difensore è un passo decisivo. Non è sufficiente avere un avvocato di fiducia; è indispensabile che questo sia iscritto all’albo speciale dei Cassazionisti. Presentare un ricorso personalmente o tramite un avvocato non abilitato equivale a non presentarlo affatto, con l’aggravante di subire una condanna economica. Per evitare esiti così negativi, è imperativo verificare le qualifiche del proprio legale e affidarsi fin da subito a un professionista specializzato per il patrocinio davanti alle giurisdizioni superiori.
Chi può firmare un ricorso per cassazione in materia penale?
Secondo l’articolo 613 del Codice di Procedura Penale, il ricorso deve essere obbligatoriamente sottoscritto da un difensore iscritto nell’albo speciale della Corte di Cassazione.
Cosa succede se un ricorso per cassazione non è firmato da un avvocato cassazionista?
Il ricorso viene dichiarato inammissibile. Ciò significa che la Corte non esaminerà il caso nel merito, e la sentenza impugnata diventerà definitiva.
Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso dichiarato inammissibile?
La parte che ha presentato il ricorso inammissibile viene condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro alla Cassa delle ammende. Nel caso di specie, tale somma è stata fissata in 3.000 euro.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 1609 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 1609 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: NOME COGNOME
Data Udienza: 19/12/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME NOME a NAPOLI il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 03/10/2019 del TRIBUNALE di NAPOLI NORD
/t i c lAd j dato avviso alle parti; udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME;
Ritenuto in fatto e considerato in diritto
Rilevato che NOME COGNOME ricorre per cassazione contro il provvedimento indicato in intestazione;
Rilevato che si procede de plano;
Rilevato che il ricorso è stato presentato dall’imputata personalmente, e che, pertanto, l stesso incorre nella causa di inammissibilità prevista dall’art. 613, comma 1, primo periodo, co proc. pen., secondo cui “l’atto di ricorso, le memorie e i motivi nuovi devono essere sottoscri a pena di inammissibilità, da difensori iscritti nell’RAGIONE_SOCIALE speciale della corte di cassazione”, alla data del 14 gennaio 2020, della proposizione dell’appello, riqualificato in ricorso il dife AVV_NOTAIO, non era iscritto all’RAGIONE_SOCIALE, essendolo soltanto dal marzo 2023;
Rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile con la condanna della ricorrente al pagamento delle spese del procedimento, nonché al versamento in favore della Cassa delle ammende di una somma determinata, in via equitativa, nella misura indicata in dispositivo;
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna la ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 19 dicembre 2024
Il consigliere estensore
COGNOME presidente