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Avviso udienza riesame: nullità senza notifica al PM

La Corte di Cassazione ha annullato l’ordinanza di un Tribunale del riesame che aveva revocato una misura cautelare in carcere. La decisione si fonda su un vizio di procedura: la mancata comunicazione dell’avviso di udienza riesame all’ufficio del Procuratore della Repubblica presso il tribunale competente. Secondo la Corte, la legge impone la notifica a entrambi gli uffici della Procura coinvolti (quello richiedente la misura e quello della sede del riesame), e l’omissione integra una nullità insanabile che invalida l’intero procedimento.

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Pubblicato il 8 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Avviso Udienza Riesame: La Cassazione Sancisce la Nullità per Mancata Notifica al PM Locale

Nel delicato equilibrio del processo penale, il rispetto delle forme non è un mero formalismo, ma la garanzia fondamentale dei diritti di tutte le parti coinvolte. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ribadisce questo principio con forza, soffermandosi su un aspetto cruciale della procedura di riesame delle misure cautelari: la corretta comunicazione dell’avviso udienza riesame. La Corte ha stabilito che l’omessa notifica a uno degli uffici del Pubblico Ministero competenti determina una nullità insanabile, con conseguenze radicali sull’esito del procedimento.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla Corte d’Appello nei confronti di un imputato, a seguito di una sentenza di condanna per partecipazione ad associazione di tipo mafioso che aveva ribaltato una precedente assoluzione in primo grado. L’imputato presentava istanza al Tribunale del riesame, il quale accoglieva la richiesta, annullava la misura e ne disponeva l’immediata scarcerazione. La motivazione del Tribunale si basava sulla ritenuta assenza di esigenze cautelari attuali, dato il tempo trascorso dai fatti contestati (2014-2016) e il radicamento dell’imputato in un’altra città.

Contro questa decisione, sia il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale sia il Procuratore Generale presso la Corte d’Appello proponevano ricorso per Cassazione, lamentando, tra le altre cose, un vizio procedurale fondamentale.

La Questione Procedurale: L’Avviso Udienza Riesame

Il cuore del ricorso si concentrava su una violazione dell’articolo 309, comma 8, del codice di procedura penale. La norma prevede che l’avviso della data fissata per l’udienza di riesame debba essere comunicato sia al pubblico ministero presso il tribunale indicato nel comma 7 (ovvero quello della sede del riesame) sia, se diverso, a quello che ha richiesto l’applicazione della misura.

Nel caso di specie, il Tribunale del riesame aveva omesso di comunicare la data dell’udienza al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Palermo, notificandola unicamente alla Procura Generale che aveva richiesto la misura. Questa omissione, secondo i ricorrenti, aveva leso il diritto dell’ufficio locale della Procura di partecipare all’udienza e di coordinarsi con l’altro ufficio requirente, integrando così una causa di nullità.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha ritenuto fondato il motivo procedurale, assorbendo tutte le altre censure. I giudici hanno chiarito che la disciplina prevista dall’art. 309 c.p.p. è inequivocabile nell’imporre una doppia comunicazione. La ratio di tale previsione risiede nella necessità di garantire un raccordo informativo e un coordinamento operativo tra i diversi uffici della Procura coinvolti.

La Corte ha spiegato che, sebbene l’articolo 309-bis consenta al PM che ha richiesto la misura di partecipare all’udienza “in luogo” del PM locale, ciò non elimina l’obbligo di notificare l’avviso a entrambi. La notifica è il presupposto indispensabile per permettere ai due uffici di decidere, previo coordinamento, quale dei due parteciperà effettivamente all’udienza, assicurando la più efficace rappresentanza dell’accusa.

L’omissione della notifica a una delle parti necessarie, come il Pubblico Ministero presso il Tribunale, integra una nullità generale a regime intermedio ai sensi dell’art. 178, lettera b), del codice di procedura penale, poiché incide direttamente sulla facoltà di partecipazione dell’accusa al procedimento. Tale nullità, non potendo essere eccepita in un’udienza di cui la parte non era a conoscenza, è stata legittimamente dedotta per la prima volta con il ricorso per cassazione.

Conclusioni

La sentenza riafferma con decisione il rigore delle garanzie procedurali nel procedimento di riesame, la cui violazione non può essere sanata. Il principio stabilito è chiaro: l’avviso di udienza riesame deve essere obbligatoriamente comunicato sia all’ufficio del PM che ha richiesto la misura cautelare, sia all’ufficio del PM territorialmente competente presso il Tribunale del riesame. La mancata notifica anche a uno solo di questi uffici vizia irrimediabilmente il procedimento e l’ordinanza che ne consegue, che dovrà quindi essere annullata. Questa pronuncia serve da monito sull’importanza del pieno contraddittorio e del corretto coinvolgimento di tutte le parti processuali, specialmente in una fase così delicata che incide sulla libertà personale dell’individuo.

È necessario notificare l’avviso di udienza del riesame a entrambi gli uffici del Pubblico Ministero (quello che ha richiesto la misura e quello presso il tribunale del riesame)?
Sì, la Corte di Cassazione ha stabilito che l’avviso deve essere comunicato a entrambi gli uffici, al fine di garantire il necessario coordinamento e consentire l’effettiva partecipazione dell’accusa all’udienza.

Cosa succede se l’avviso di udienza del riesame viene omesso per uno degli uffici del Pubblico Ministero?
L’omessa comunicazione a una delle parti necessarie, come l’ufficio del PM locale, integra una nullità generale a regime intermedio ai sensi dell’art. 178, lett. b), c.p.p. Questo vizio invalida l’udienza e l’ordinanza che ne deriva.

La regola della doppia notifica si applica anche quando a richiedere la misura è la Procura Generale presso la Corte di Appello?
Sì, la sentenza chiarisce che la regola si applica anche in questa ipotesi. La necessità di un raccordo informativo e di un coordinamento tra l’ufficio requirente (Procura Generale) e l’ufficio requirente distrettuale (Procura della Repubblica) rimane fondamentale e giustifica la doppia notifica.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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