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Attenuante danno speciale: non basta il valore esiguo

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato, confermando il diniego dell’attenuante danno speciale in un caso di rapina. Nonostante il basso valore della refurtiva (circa 108 euro), la Corte ha stabilito che, data la natura plurioffensiva della rapina, la valutazione del danno deve includere anche la lesione all’integrità fisica della vittima. La presenza di lesioni personali impedisce di considerare il pregiudizio complessivo di ‘speciale tenuità’.

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Pubblicato il 13 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale

Attenuante Danno Speciale: Quando il Valore del Bottino Non Basta

L’applicazione dell’attenuante danno speciale, prevista dall’articolo 62 n. 4 del codice penale, è spesso oggetto di dibattito, specialmente in relazione a reati complessi come la rapina. Questa circostanza permette una riduzione di pena quando il danno patrimoniale causato è di particolare tenuità. Ma cosa succede se, oltre al danno economico minimo, il reato comporta anche una violenza sulla persona? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione fa luce su questo punto, stabilendo un principio fondamentale per la valutazione complessiva del pregiudizio.

Il Caso: Una Rapina con Lesioni Personali

Il caso esaminato dalla Suprema Corte riguarda un ricorso presentato dalla difesa di un imputato condannato per rapina. L’imputato aveva sottratto merce per un valore di poco superiore ai 100 euro, ma nel corso dell’azione criminale aveva anche cagionato lesioni personali volontarie alla persona offesa.

La difesa sosteneva che il valore esiguo della refurtiva dovesse giustificare il riconoscimento dell’attenuante del danno di speciale tenuità. La Corte d’Appello, tuttavia, aveva respinto questa richiesta, e la questione è quindi giunta all’attenzione della Corte di Cassazione.

La Decisione della Corte di Cassazione sull’Attenuante Danno Speciale

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando pienamente la decisione dei giudici di merito. I giudici supremi hanno chiarito che il motivo del ricorso si limitava a riproporre le stesse argomentazioni già respinte in appello, senza introdurre nuovi elementi di diritto.

Nel merito, la Corte ha ribadito un principio cruciale, già sancito dalle Sezioni Unite: la valutazione per l’applicazione dell’attenuante danno speciale nel reato di rapina non può limitarsi al solo aspetto patrimoniale.

Le Motivazioni: La Natura Plurioffensiva della Rapina

La motivazione della Corte si fonda sulla natura ‘plurioffensiva’ del delitto di rapina. Questo reato, infatti, non lede soltanto il patrimonio della vittima, ma anche la sua sfera personale, in particolare la libertà e l’integrità fisica e morale. La violenza o la minaccia sono elementi costitutivi della rapina e rappresentano un’offesa autonoma e distinta rispetto alla sottrazione del bene.

Di conseguenza, per stabilire se il danno sia di ‘speciale tenuità’, il giudice deve compiere una valutazione complessiva che tenga conto di tutti i pregiudizi arrecati. Non è sufficiente che il bene sottratto abbia un valore economico modestissimo. È necessario valutare anche gli effetti dannosi derivanti dalla violenza o dalla minaccia esercitata sulla persona.

Nel caso specifico, l’imputato, per portare a termine la rapina, aveva commesso anche il reato di lesioni personali. Questo elemento, da solo, è stato ritenuto sufficiente per escludere che il pregiudizio totale potesse essere considerato di speciale tenuità. La lesione all’integrità fisica della vittima rappresenta un danno che, sommato a quello patrimoniale, impedisce il riconoscimento dell’attenuante.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Pronuncia

L’ordinanza della Cassazione rafforza un orientamento giurisprudenziale ormai consolidato. Per gli operatori del diritto, il messaggio è chiaro: nei reati contro il patrimonio commessi con violenza alla persona, come la rapina, le possibilità di ottenere l’attenuante del danno di speciale tenuità si riducono drasticamente.

La decisione sottolinea come la tutela dell’integrità fisica e della libertà individuale prevalga su una valutazione puramente economica del danno. Anche un bottino irrisorio non può giustificare una riduzione di pena se l’azione criminale ha comportato una violenza fisica o una minaccia significativa, causando un pregiudizio complessivo che va ben oltre la mera perdita patrimoniale.

Il basso valore economico della refurtiva è sufficiente per ottenere l’attenuante del danno speciale in una rapina?
No. Secondo la Corte di Cassazione, per il reato di rapina non è sufficiente che il bene sottratto abbia un valore economico modesto. È necessario valutare il danno complessivo, che include anche la violenza o la minaccia esercitata contro la persona.

Perché il reato di rapina è definito ‘plurioffensivo’?
Perché lede più beni giuridici tutelati dalla legge. Oltre a danneggiare il patrimonio della vittima, offende anche la sua libertà personale e la sua integrità fisica e morale.

Cosa succede se durante una rapina di scarso valore l’autore provoca anche lesioni personali alla vittima?
In questo caso, l’attenuante del danno di speciale tenuità non può essere concessa. La presenza di lesioni personali fa sì che il pregiudizio complessivo arrecato alla vittima non possa essere considerato di ‘speciale tenuità’, a prescindere dal valore economico degli oggetti rubati.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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