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Astensione del giudice: effetti sulla ricusazione

Un imputato aveva richiesto la ricusazione di un giudice per presunta parzialità. Successivamente, lo stesso giudice ha presentato e ottenuto l’autorizzazione ad astenersi dal processo. La Corte di Cassazione, applicando il principio legato all’astensione del giudice, ha stabilito che l’accoglimento dell’astensione rende la precedente istanza di ricusazione priva di effetti, come se non fosse mai stata proposta. Di conseguenza, la precedente decisione della Corte d’Appello che si era pronunciata sulla ricusazione è stata annullata.

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Pubblicato il 13 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Astensione del Giudice: Quando la Ricusazione Perde Effetto

Nel complesso scenario della procedura penale, l’imparzialità del giudice è un pilastro fondamentale. Ma cosa accade quando la richiesta di una parte di sostituire un giudice (ricusazione) si scontra con la decisione dello stesso giudice di farsi da parte (astensione)? Una recente sentenza della Corte di Cassazione chiarisce la gerarchia e gli effetti di questi due istituti, sottolineando come l’astensione del giudice abbia un effetto risolutivo e prevalente.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da una dichiarazione di ricusazione presentata da un imputato nei confronti del giudice incaricato del suo processo. L’imputato sosteneva che il magistrato avesse manifestato un pregiudizio, basando la sua istanza su una frase pronunciata in udienza e su altre presunte irregolarità procedurali. La Corte d’Appello, inizialmente, aveva dichiarato inammissibile tale richiesta per motivi formali e di merito.

Tuttavia, un evento successivo ha cambiato radicalmente le carte in tavola: lo stesso giudice oggetto della ricusazione ha presentato una dichiarazione di astensione, che è stata poi accolta dal Presidente del Tribunale. Di conseguenza, il processo sarebbe proseguito con un nuovo magistrato. L’imputato ha comunque impugnato in Cassazione l’ordinanza che aveva respinto la sua istanza di ricusazione.

La Decisione della Cassazione e la Prevalenza dell’Astensione del Giudice

La Suprema Corte, analizzando la sovrapposizione tra la procedura di ricusazione avviata dall’imputato e l’astensione del giudice successivamente accolta, ha applicato un principio chiaro sancito dal codice di procedura penale. Il fulcro della decisione risiede nell’articolo 39, il quale stabilisce che se un giudice si astiene e la sua richiesta viene accolta, la dichiarazione di ricusazione presentata contro di lui ‘si considera come non proposta’.

Questo significa che l’astensione, una volta formalizzata e accettata, neutralizza completamente qualsiasi procedura di ricusazione in corso. La logica del legislatore è quella di risolvere alla radice il dubbio sull’imparzialità: se il giudice stesso si ritira dal caso, viene meno l’oggetto del contendere e, quindi, la necessità di valutare se le ragioni della parte ricusante fossero fondate o meno.

Le Motivazioni

La Corte ha spiegato che l’accoglimento dell’astensione produce un effetto ‘caducatorio ex tunc’, ovvero retroattivo. La dichiarazione di ricusazione viene cancellata dal mondo giuridico come se non fosse mai esistita. Questo meccanismo garantisce l’economia processuale e assicura che il processo prosegua senza ulteriori intoppi legati a un magistrato che, in ogni caso, non ne farà più parte.

Di conseguenza, la Corte d’Appello non avrebbe più dovuto pronunciarsi sulla ricusazione una volta appresa l’avvenuta astensione. La sua decisione, sebbene emessa, era basata su un presupposto (la necessità di valutare un giudice) che era venuto meno. Per questo motivo, la Cassazione ha annullato senza rinvio l’ordinanza impugnata, poiché la questione era stata superata e risolta dall’astensione stessa.

Le Conclusioni

La sentenza ribadisce un principio procedurale di grande importanza pratica. L’astensione del giudice, quando accettata, prevale sulla ricusazione e la rende inefficace. Per le parti processuali, ciò significa che l’obiettivo di avere un giudice terzo e imparziale è raggiunto attraverso l’astensione, rendendo superfluo proseguire con l’istanza di ricusazione. Per i tribunali, questa regola chiarisce che qualsiasi provvedimento sulla ricusazione diventa nullo nel momento in cui l’astensione viene formalizzata, semplificando la gestione del processo.

Cosa succede a una richiesta di ricusazione se il giudice si astiene e l’astensione viene accolta?
La richiesta di ricusazione si considera come mai proposta. L’accoglimento dell’astensione ha un effetto retroattivo (ex tunc) che annulla e rende inefficace la procedura di ricusazione.

Perché la Corte di Cassazione ha annullato la decisione della Corte d’Appello sulla ricusazione?
La Corte di Cassazione ha annullato la decisione perché, nel momento in cui la dichiarazione di astensione del giudice è stata accolta, è venuto meno il presupposto stesso della ricusazione. La Corte d’Appello non avrebbe dovuto più decidere su un’istanza divenuta giuridicamente irrilevante.

Qual è la funzione principale dell’effetto caducatorio dell’astensione sulla ricusazione?
La funzione è quella di risolvere in modo definitivo e immediato qualsiasi dubbio sull’imparzialità del giudice, scongiurando la possibilità che il processo rimanga affidato a un magistrato sospettato di pregiudizio dalla parte. Questo garantisce l’economia processuale e la celere prosecuzione del giudizio.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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