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Astensione avvocato: legittimo il rigetto in appello

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato contro la decisione della Corte d’Appello di non rinviare un’udienza cartolare. La richiesta di rinvio era basata sull’adesione del difensore a un’astensione collettiva. La Suprema Corte ha chiarito che l’astensione avvocato non costituisce legittimo impedimento se il periodo di sciopero inizia dopo la scadenza del termine perentorio per il deposito delle conclusioni scritte, poiché il diritto di difesa è già stato garantito.

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Pubblicato il 8 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Astensione Avvocato e Udienza Cartolare: Quando il Rinvio Non è un Diritto

L’adesione a un’astensione dalle udienze proclamata dagli ordini professionali è un diritto fondamentale per la categoria forense, ma non sempre costituisce un legittimo impedimento che obbliga il giudice a rinviare un’udienza. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce i limiti di tale diritto, in particolare nel contesto delle udienze cartolari. Analizziamo come l’astensione avvocato si relazioni con le scadenze processuali e quando una richiesta di rinvio può essere legittimamente respinta.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine da un ricorso presentato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Roma. Il difensore dell’imputato aveva richiesto il rinvio dell’udienza d’appello, fissata per il 5 novembre 2024, a causa della sua adesione a un’astensione collettiva proclamata dall’Unione delle Camere Penali.

La Corte d’Appello aveva respinto l’istanza, rilevando due punti cruciali:
1. L’udienza si svolgeva con rito ‘cartolare’, ovvero basata esclusivamente sullo scambio di atti scritti, senza la presenza delle parti.
2. Il termine per il deposito delle conclusioni scritte era scaduto il 31 ottobre 2024, cioè in una data precedente all’inizio del periodo di astensione.

Di conseguenza, secondo i giudici di merito, l’astensione non costituiva un impedimento effettivo allo svolgimento dell’attività difensiva essenziale per quel tipo di udienza. L’imputato, tramite il suo legale, ha quindi proposto ricorso in Cassazione, lamentando una violazione di legge e sostenendo che il termine per le conclusioni non fosse perentorio.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte, con l’ordinanza in esame, ha dichiarato il ricorso manifestamente infondato e, pertanto, inammissibile. La decisione si allinea con un orientamento giurisprudenziale consolidato, ribadendo che il diritto di sciopero degli avvocati deve essere bilanciato con le esigenze di efficienza e regolarità del processo.

Le Motivazioni: l’Astensione Avvocato e le scadenze perentorie

La Corte ha fornito una motivazione chiara e basata su precedenti specifici. Il punto centrale del ragionamento risiede nella natura dell’udienza cartolare e nella perentorietà dei termini processuali. I giudici di legittimità hanno richiamato due principi fondamentali.

1. Irrilevanza dell’Astensione Post-Scadenza

Citando una propria precedente sentenza (n. 42081/2021), la Corte ha affermato che, nelle udienze camerali non partecipate (come quelle cartolari), l’adesione del difensore a un’astensione non obbliga il giudice a disporre il rinvio. Il diritto di difesa è pienamente garantito dalla possibilità di depositare memorie e conclusioni scritte entro i termini previsti. Se l’astensione inizia dopo la scadenza di tale termine, non può essere considerata un legittimo impedimento, poiché l’attività difensiva cruciale doveva già essere stata completata.

2. La Natura Perentoria del Termine per le Conclusioni

Richiamando un’altra pronuncia (n. 18483/2022), la Cassazione ha sottolineato che il termine per il deposito delle conclusioni scritte nei giudizi cartolari ha natura perentoria. Questo significa che è una scadenza improrogabile. Il suo rispetto è “imprescindibilmente funzionale a consentire il corretto svilupparsi del contraddittorio tra le parti, nonché il necessario spazio di valutazione per il giudice”. Di conseguenza, la decisione della Corte d’Appello di considerare irrilevante un’astensione successiva a tale termine è stata ritenuta corretta. L’astensione avvocato non può ‘resuscitare’ un termine già scaduto.

Le Conclusioni

L’ordinanza conferma un principio procedurale di grande importanza pratica: nel contesto di un’udienza cartolare, il diritto all’astensione del difensore non prevale sulle scadenze perentorie del processo. Se il termine per compiere l’atto difensivo principale (il deposito delle conclusioni) è già scaduto, l’astensione proclamata per una data successiva non costituisce un valido motivo per ottenere un rinvio. Questa decisione rafforza la certezza dei tempi processuali e chiarisce che il diritto di difesa, in tali contesti, si esercita primariamente attraverso il rispetto delle scadenze per gli atti scritti.

L’adesione dell’avvocato a un’astensione collettiva garantisce sempre il rinvio dell’udienza?
No. La Corte di Cassazione chiarisce che non garantisce sempre il rinvio. In particolare, per un’udienza cartolare, se l’astensione inizia dopo la scadenza del termine perentorio per il deposito degli atti scritti, la richiesta di rinvio può essere legittimamente respinta.

In un’udienza cartolare, l’astensione dell’avvocato costituisce un legittimo impedimento?
Non necessariamente. Diventa irrilevante se il periodo di astensione è successivo alla data di scadenza fissata per il deposito delle conclusioni scritte. In questo scenario, il diritto di difesa è considerato già salvaguardato dalla possibilità di depositare gli atti entro il termine stabilito.

Il termine per depositare le conclusioni scritte in un giudizio d’appello cartolare è perentorio?
Sì. La Corte di Cassazione, richiamando una sua precedente sentenza, afferma che tale termine ha natura perentoria. Il suo rispetto è essenziale per garantire il corretto svolgimento del contraddittorio tra le parti e per consentire al giudice un adeguato tempo di valutazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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