Assenza Difensore: Quando il Giudice Non è Obbligato a Rinviare l’Udienza
Il diritto alla difesa è un pilastro fondamentale del nostro ordinamento giuridico. Tuttavia, il suo esercizio deve seguire regole procedurali precise. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce i limiti entro cui l’assenza del difensore può giustificare il rinvio di un’udienza, stabilendo che non si tratta di un diritto automatico. Analizziamo insieme questa importante decisione.
I Fatti del Caso: Un Ricorso Basato su un Vizio Procedurale
Il caso trae origine da una condanna per il reato di diffamazione (art. 595 c.p.), confermata sia in primo grado che in appello. L’imputato ha presentato ricorso per Cassazione, affidandosi a un unico motivo: la violazione di legge per l’omessa valutazione di un’istanza di nullità.
In particolare, il ricorrente sosteneva che il Tribunale avrebbe dovuto rinviare un’udienza cruciale del processo di primo grado, tenutasi il 30 maggio 2023, a causa dell’assenza del suo avvocato di fiducia. Secondo la tesi difensiva, procedere senza il legale avrebbe leso il suo diritto di difesa, viziando le attività svolte in quella sede.
L’Assenza del Difensore e la Decisione della Cassazione
La Suprema Corte ha respinto categoricamente la tesi del ricorrente, dichiarando il ricorso “manifestamente infondato” e, di conseguenza, inammissibile. I giudici hanno sottolineato che la richiesta si basava su un’interpretazione della legge in “palese contrasto” con il dato normativo e con la costante giurisprudenza di legittimità.
La decisione finale è stata quindi la dichiarazione di inammissibilità del ricorso, con la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.
Le Motivazioni della Suprema Corte
Il fulcro della motivazione risiede in un principio consolidato del diritto processuale penale. La Corte ha chiarito che l’assenza del difensore di fiducia non comporta un obbligo per il giudice di rinviare l’udienza, a condizione che l’avvocato sia stato regolarmente informato della data attraverso la notifica del decreto di fissazione.
Per ottenere un rinvio, non è sufficiente la mera assenza. L’avvocato ha l’onere di comunicare e, soprattutto, di documentare l’esistenza di un “legittimo impedimento”, ovvero una causa grave e oggettiva che gli impedisce di essere presente (ad esempio, un problema di salute certificato o un altro impegno professionale inderogabile e preesistente).
Nel caso di specie, il difensore non aveva dedotto né documentato alcun legittimo impedimento. Pertanto, il giudice di primo grado aveva agito correttamente nel procedere con l’udienza. Il motivo di ricorso era, quindi, privo di qualsiasi fondamento giuridico.
Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche della Pronuncia
Questa ordinanza riafferma un principio fondamentale per la corretta gestione del processo penale: il diritto di difesa non può essere utilizzato per scopi dilatori o attraverso il semplice inadempimento dei propri doveri professionali. Per gli avvocati, la lezione è chiara: l’impossibilità di partecipare a un’udienza deve essere tempestivamente comunicata al giudice e supportata da prove concrete che attestino un legittimo impedimento. Per gli assistiti, emerge l’importanza di affidarsi a professionisti diligenti che rispettino le scadenze e le procedure del processo. La semplice assenza tattica o ingiustificata del legale non solo non porta al rinvio, ma può comportare conseguenze negative, come la declaratoria di inammissibilità di un ricorso e l’addebito di spese e sanzioni.
L’assenza del difensore di fiducia a un’udienza obbliga sempre il giudice a disporre un rinvio?
No, l’assenza del difensore di fiducia non comporta automaticamente l’obbligo per il giudice di rinviare l’udienza, specialmente se il difensore è stato regolarmente notificato della data e non ha comunicato né documentato un legittimo impedimento.
Cosa deve fare un avvocato per ottenere il rinvio di un’udienza se non può essere presente?
Secondo la pronuncia, l’avvocato deve dedurre e documentare un legittimo impedimento che gli precluda la partecipazione all’udienza. La semplice assenza non è considerata una ragione sufficiente.
Quali sono le conseguenze di un ricorso basato su motivi manifestamente infondati, come in questo caso?
Un ricorso basato su motivi ritenuti manifestamente infondati viene dichiarato inammissibile. Ciò comporta per il ricorrente la condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro a titolo di sanzione in favore della Cassa delle ammende.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 12176 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 12176 Anno 2025
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: NOME
Data Udienza: 15/01/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME nato a COSENZA il 12/11/1964
avverso la sentenza del 08/04/2024 della CORTE APPELLO di SALERNO
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME
Rilevato che NOME NOME ricorre avverso la sentenza della Corte di Appello di Salerno, che ha confermato la sentenza di primo grado che lo aveva ritenuto responsabile del reato di cui all’art. 595 cod. pen.;
Considerato che l’unico motivo di ricorso – con il quale il ricorrente si duole della violazione di legge in relazione all’omessa valutazione dell’istanza di nullità delle attività svolte nel corso dell’udienza del 30 maggio 2023 dinanzi al Tribunale di Salerno, senza tener conto dell’assenza del difensore e omettendo, così, di disporre il rinvio dell’udienza – è manifestamente infondato; esso invero prospetta enunciati ermeneutici in palese contrasto con il dato normativo e con la costante giurisprudenza di legittimità, atteso che l’assenza del difensore di fiducia, al quale sia stato regolarmente notificato il decreto di fissazione dell’udienza e che non abbia dedotto e documentato alcun legittimo impedimento non comporta l’obbligo di rinviare l’udienza;
Ritenuto, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende;
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 15 gennaio 2025
Il Consigliere estensore
Il Presidénte