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Appello parte civile: sì anche per reati minori

La Corte di Cassazione, richiamando una decisione delle Sezioni Unite, ha stabilito che l’appello della parte civile è sempre ammissibile ai soli fini civili, anche avverso sentenze di assoluzione per reati puniti con la sola pena pecuniaria. La limitazione all’appello introdotta dalla Riforma Cartabia riguarda solo l’imputato e il pubblico ministero, ma non pregiudica il diritto della persona offesa di ottenere un riesame della decisione per il risarcimento del danno.

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Pubblicato il 24 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Appello Parte Civile: La Cassazione Apre le Porte anche per i Reati Minori

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha chiarito un punto cruciale della Riforma Cartabia, confermando che il diritto all’appello della parte civile rimane intatto anche per i reati minori. Questa decisione, in linea con un precedente intervento delle Sezioni Unite, garantisce piena tutela alla vittima che intende ottenere il risarcimento del danno, anche a fronte di una sentenza di assoluzione dell’imputato per reati puniti con la sola pena pecuniaria.

Il Caso: Un Appello Dichiarato Inammissibile dal Tribunale

La vicenda trae origine da una sentenza di assoluzione emessa dal Giudice di pace per un reato punito con la sola pena pecuniaria. La parte civile, ovvero la persona offesa dal reato, decideva di impugnare la decisione ai soli fini della responsabilità civile, chiedendo quindi il risarcimento dei danni.

Contrariamente alle aspettative, il Tribunale dichiarava l’appello inammissibile. La sua decisione si basava su un’interpretazione restrittiva dell’art. 593, comma 3, del codice di procedura penale, come modificato dalla Riforma Cartabia. Secondo questa norma, le sentenze di proscioglimento relative a reati puniti con la sola pena pecuniaria o con pena alternativa non sono appellabili. Il Tribunale riteneva che tale divieto si estendesse anche all’impugnazione della parte civile.

L’Intervento Decisivo della Cassazione sull’Appello Parte Civile

Investita della questione, la Corte di Cassazione ha annullato l’ordinanza del Tribunale, accogliendo il ricorso della parte civile. I giudici supremi hanno ribadito un principio fondamentale, già sancito dalle Sezioni Unite: il divieto di appello introdotto dalla riforma riguarda esclusivamente le impugnazioni proposte dall’imputato e dal pubblico ministero.

L’appello della parte civile, invece, segue una regola autonoma e speciale, dettata dall’art. 576 del codice di procedura penale. Questa norma conferisce alla parte civile il diritto di impugnare le sentenze di proscioglimento per far valere i propri interessi civili, ossia per ottenere il risarcimento del danno. La portata di questa disposizione non è stata minimamente scalfita dalla recente riforma.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte ha spiegato che l’inappellabilità prevista dall’art. 593 c.p.p. è finalizzata a deflazionare il carico giudiziario per i reati di minor gravità, ma limita esclusivamente l’impugnazione ai fini penali. La pretesa risarcitoria della parte civile, invece, ha natura e finalità diverse. Il diritto della vittima a vedere riesaminata la responsabilità civile dell’imputato assolto è un principio cardine del nostro ordinamento che non può essere compresso.

Di conseguenza, la regola generale dell’art. 576 c.p.p. prevale. La parte civile rimane legittimata a proporre appello, ai soli fini della responsabilità civile, avverso qualsiasi tipo di sentenza di proscioglimento, incluse quelle emesse dal Giudice di pace per reati puniti con la sola pena pecuniaria. Il Tribunale, pertanto, aveva errato nel dichiarare l’inammissibilità e avrebbe dovuto esaminare nel merito le ragioni della parte civile.

Le Conclusioni

Questa sentenza consolida un importante principio di tutela per le vittime di reato. Si chiarisce in modo definitivo che le limitazioni all’appello introdotte dalla Riforma Cartabia non incidono sul diritto della parte civile di cercare giustizia in sede civile, anche all’interno del processo penale. La vittima di un reato, anche se di lieve entità, ha sempre il diritto di chiedere a un giudice superiore di riesaminare la decisione di assoluzione per ottenere il giusto risarcimento del danno subito. La Corte di Cassazione, annullando la decisione del Tribunale, ha disposto la trasmissione degli atti allo stesso affinché proceda con il giudizio d’appello.

Dopo la Riforma Cartabia, la parte civile può appellare una sentenza di assoluzione per un reato punito con la sola multa?
Sì. La Corte di Cassazione ha confermato che la parte civile può sempre proporre appello ai soli fini della responsabilità civile, anche per reati puniti con la sola pena pecuniaria.

La limitazione all’appello prevista dall’art. 593, comma 3, cod. proc. pen. si applica anche alla parte civile?
No. La sentenza chiarisce che tale limitazione si applica esclusivamente all’imputato e al pubblico ministero e non pregiudica il diritto di impugnazione della parte civile per gli interessi civili.

Qual è la norma che garantisce il diritto di appello della parte civile?
Il diritto di appello della parte civile, ai soli fini del risarcimento del danno, è garantito dall’art. 576 del codice di procedura penale, che costituisce una regola generale e autonoma non intaccata dalla Riforma Cartabia.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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