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Appello parte civile: Cassazione lo ammette sempre

La Corte di Cassazione chiarisce che, anche dopo la Riforma Cartabia, la parte civile ha sempre il diritto di appellare una sentenza di proscioglimento per reati minori puniti con pene alternative. Nel caso di specie, un cittadino chiedeva il risarcimento per danni da infiltrazioni. La Corte ha stabilito che la norma generale sull’inappellabilità non prevale sulla norma speciale che tutela i diritti civili, garantendo così la possibilità di un appello parte civile ai soli fini della responsabilità civile.

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Pubblicato il 8 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Appello Parte Civile: La Cassazione Conferma la Tutela Anche per i Reati Minori

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha affrontato un tema cruciale per la tutela delle vittime di reato: il diritto all’appello parte civile a seguito di una sentenza di proscioglimento per reati minori. La decisione chiarisce l’impatto della Riforma Cartabia (D.Lgs. 150/2022) sul sistema delle impugnazioni, affermando un principio fondamentale: il diritto al risarcimento del danno non può essere sacrificato dalle nuove norme sulla non appellabilità di alcune sentenze penali.

I Fatti del Caso: Dalle Infiltrazioni d’Acqua alle Aule di Tribunale

La vicenda ha origine da una controversia di vicinato. Un cittadino era stato accusato del reato previsto dall’art. 674 del codice penale per aver provocato odori molesti agli inquilini di appartamenti vicini, a causa di infiltrazioni provenienti da un bagno di sua proprietà. In primo grado, il Tribunale di Locri lo aveva assolto con la formula dell’insussistenza del fatto.

La persona danneggiata, costituitasi parte civile nel processo, non si è arresa e ha presentato appello, non per ottenere una condanna penale, ma per vedere riconosciuto il suo diritto al risarcimento dei danni subiti. La Corte d’Appello di Reggio Calabria, tuttavia, ha ritenuto che la sentenza fosse inappellabile, sulla base delle nuove disposizioni introdotte dalla Riforma Cartabia, e ha trasmesso gli atti alla Corte di Cassazione.

L’Errore della Corte d’Appello e il Principio dell’Appello Parte Civile

La Corte d’Appello ha basato la sua decisione sull’art. 593, comma 3, del codice di procedura penale, che, dopo la riforma, stabilisce l’inappellabilità delle sentenze di proscioglimento per reati puniti con la sola pena pecuniaria o con pena alternativa (come nel caso di specie). Secondo i giudici d’appello, questa norma avrebbe precluso qualsiasi forma di impugnazione.

La Corte di Cassazione ha però censurato questa interpretazione, definendola “errata”. Ha infatti evidenziato che la Corte territoriale non ha tenuto conto di un’altra norma fondamentale del sistema: l’art. 576 del codice di procedura penale.

Le motivazioni della Cassazione: La Tutela della Parte Civile Prevale

La Suprema Corte ha spiegato che l’art. 576 c.p.p. rappresenta una norma speciale che attribuisce espressamente alla parte civile il potere di impugnare, ai soli effetti della responsabilità civile, le sentenze di proscioglimento. Questa disposizione non è stata abrogata né modificata dalla Riforma Cartabia e convive con la nuova regola sull’inappellabilità.

Secondo i giudici, le due norme operano su piani diversi: l’art. 593 c.p.p. limita l’appello ai fini penali, mentre l’art. 576 c.p.p. garantisce alla parte civile il diritto di contestare l’assoluzione per ottenere il risarcimento del danno. Inibire alla parte civile l’appello contro le sentenze assolutorie per i cosiddetti “reati bagatellari” significherebbe incidere in maniera profonda sul sistema di tutela degli interessi civili, lasciando le vittime prive di un importante strumento di giustizia.

Le conclusioni: Le Implicazioni Pratiche della Decisione

La decisione della Cassazione ha importanti conseguenze pratiche. Viene riaffermato che la vittima di un reato, anche se di lieve entità, ha sempre il diritto di contestare l’assoluzione dell’imputato in appello per far valere le proprie pretese risarcitorie. Il percorso della giustizia penale e quello della giustizia civile, pur intrecciandosi, mantengono la loro autonomia.

Per effetto di questa ordinanza, gli atti del procedimento sono stati restituiti alla giurisdizione di merito. La Corte d’Appello dovrà quindi celebrare il processo di gravame per decidere esclusivamente sulla fondatezza della richiesta di risarcimento del danno avanzata dalla parte civile.

La parte civile può appellare una sentenza di proscioglimento per un reato punito con pena alternativa dopo la Riforma Cartabia?
Sì. La Corte di Cassazione ha chiarito che la parte civile può sempre proporre impugnazione, ai soli effetti della responsabilità civile, contro una sentenza di proscioglimento, in virtù della norma speciale dell’art. 576 del codice di procedura penale.

Perché la Corte di Cassazione ha ritenuto errata la decisione della Corte d’Appello?
La Corte d’Appello ha applicato in modo errato l’art. 593, comma 3, c.p.p. sull’inappellabilità, senza considerare la vigenza e la specialità dell’art. 576 c.p.p., che garantisce specificamente il diritto di impugnazione alla parte civile per le questioni civili.

Qual è il principio affermato dalla Corte riguardo ai cosiddetti “reati bagatellari”?
La Corte ha stabilito che impedire alla parte civile di appellare le sentenze assolutorie per reati minori (bagatellari) puniti con pene lievi inciderebbe profondamente e negativamente sul sistema di tutela degli interessi civili, limitando ingiustamente il diritto della vittima a ottenere un risarcimento.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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