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Appello inammissibile: quando manca l’interesse

La Corte di Cassazione dichiara un appello inammissibile promosso dal Pubblico Ministero contro la sostituzione di una misura cautelare detentiva con l’obbligo di firma. La decisione si fonda sulla sopravvenuta mancanza di interesse, poiché la misura contestata era stata nel frattempo revocata dal GIP, rendendo privo di scopo il giudizio di legittimità.

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Pubblicato il 25 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Appello Inammissibile: La Cassazione e la Mancanza di Interesse Sopravvenuta

La recente sentenza della Corte di Cassazione, n. 1849 del 2024, offre un chiaro esempio di come un appello inammissibile possa derivare da una sopravvenuta carenza di interesse. Il caso in esame riguarda un ricorso presentato dal Pubblico Ministero avverso la decisione del Tribunale del Riesame di sostituire la custodia in carcere con una misura meno afflittiva. Tuttavia, un evento successivo ha reso la pronuncia della Suprema Corte priva di ogni utilità pratica.

Il Contesto del Ricorso: Dal Carcere all’Obbligo di Presentazione

Inizialmente, il Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) aveva disposto la misura della custodia cautelare in carcere nei confronti di un individuo, ritenendo concreto il pericolo di fuga. L’indagato, infatti, risultava senza fissa dimora e si trovava solo transitoriamente sul territorio nazionale.

Successivamente, il Tribunale del Riesame, in riforma di tale decisione, aveva sostituito la detenzione con la misura dell’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria. Questa nuova ordinanza ha spinto il Pubblico Ministero a ricorrere per Cassazione, ritenendola inadeguata a fronteggiare il rischio di fuga.

Le Ragioni del Pubblico Ministero e il Rischio di Fuga

Il ricorrente lamentava una violazione di legge, sostenendo che il Tribunale del Riesame avesse omesso di valutare adeguatamente il pericolo di fuga, pur riconosciuto in precedenza. L’illogicità della misura disposta, secondo l’accusa, risiedeva nel fatto di imporre un obbligo di presentazione quotidiana a una persona priva di una stabile dimora in Italia, rendendo di fatto la misura inefficace e facilmente eludibile.

L’argomentazione del PM si concentrava sull’incoerenza tra il presupposto (soggetto senza legami con il territorio e a rischio di fuga) e la misura applicata (un semplice obbligo di firma).

L’Appello Inammissibile per Fatto Nuovo: La Revoca della Misura

Il punto di svolta del procedimento è avvenuto prima ancora che la Cassazione potesse esaminare il merito del ricorso. La difesa dell’indagato ha depositato un’ordinanza del GIP, emessa in data successiva al ricorso del PM, con la quale la misura cautelare dell’obbligo di presentazione era stata integralmente revocata.

Questo evento ha radicalmente mutato lo scenario processuale, facendo venir meno l’unica ragione del contendere. L’oggetto dell’impugnazione del PM, ovvero l’ordinanza che imponeva l’obbligo di firma, non esisteva più giuridicamente.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte di Cassazione ha preso atto della nuova situazione e ha dichiarato l’appello inammissibile. La motivazione è netta e si fonda su un principio cardine del diritto processuale: la necessità di un interesse concreto e attuale all’impugnazione. Poiché la misura contestata dal Pubblico Ministero era stata revocata, una eventuale decisione della Corte sul ricorso sarebbe stata inutile, non potendo produrre alcun effetto pratico.

In altre parole, anche se la Corte avesse dato ragione al PM, non ci sarebbe stata alcuna misura da modificare o annullare. È venuta meno, quindi, la “ragione” stessa del ricorso, determinandone l’inammissibilità per “mancanza di interesse”.

Le Conclusioni

Questa pronuncia ribadisce che il processo non può essere utilizzato per risolvere questioni meramente teoriche o astratte. L’interesse ad agire e a impugnare deve sussistere non solo al momento della proposizione del ricorso, ma per tutta la durata del giudizio. Se un fatto nuovo, come la revoca del provvedimento impugnato, elimina l’oggetto della controversia, il giudice non può che fermarsi e dichiarare l’inammissibilità dell’azione, in ossequio ai principi di economia processuale e di effettività della tutela giurisdizionale.

Perché il ricorso del Pubblico Ministero è stato dichiarato inammissibile?
È stato dichiarato inammissibile per sopravvenuta mancanza di interesse, poiché la misura cautelare oggetto del ricorso (l’obbligo di presentazione alla polizia) era stata revocata da un successivo provvedimento del GIP prima della decisione della Cassazione.

Qual era la critica principale mossa dal Pubblico Ministero alla decisione del Tribunale del Riesame?
Il Pubblico Ministero criticava l’inadeguatezza e l’illogicità della misura dell’obbligo di presentazione per una persona senza fissa dimora, sostenendo che non fosse idonea a prevenire il concreto pericolo di fuga.

Cosa significa che un ricorso è inammissibile per ‘mancanza di interesse’?
Significa che l’esito del ricorso non produrrebbe più alcun effetto pratico o vantaggio per la parte che lo ha proposto, perché la situazione di fatto o di diritto è cambiata in modo tale da rendere la controversia priva di oggetto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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