L’Appello in Cassazione: Cosa Succede Durante l’Udienza?
L’appello in Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento e si concentra sulla corretta applicazione della legge, non sui fatti del caso. Un’ordinanza emessa di recente ci offre lo spunto per analizzare i passaggi formali che caratterizzano l’avvio di un’udienza davanti alla Suprema Corte, momenti cruciali che garantiscono il corretto svolgimento del processo.
Il Contesto: Il Ricorso contro la Sentenza d’Appello
Il documento in esame nasce da un ricorso presentato contro una decisione della Corte d’Appello di Roma. Quando una delle parti ritiene che la sentenza di secondo grado contenga errori di diritto, può presentare un ricorso alla Corte di Cassazione. Quest’ultima non riesamina le prove, ma valuta se i giudici dei gradi precedenti abbiano interpretato e applicato correttamente le norme giuridiche.
I Passaggi Formali dell’Udienza in Cassazione
L’ordinanza, pur nella sua brevità, cristallizza due momenti procedurali di fondamentale importanza, che precedono la discussione e la decisione finale.
L’Avviso alle Parti: A Garanzia del Contraddittorio
La prima attestazione contenuta nel provvedimento è che è stato “dato avviso alle parti”. Questo semplice passaggio è un pilastro del giusto processo. Significa che la cancelleria della Corte ha formalmente comunicato a tutte le parti coinvolte (l’imputato, il suo difensore, il Pubblico Ministero) la data e l’ora dell’udienza. Tale comunicazione assicura il rispetto del principio del contraddittorio, permettendo a ciascuno di preparare le proprie difese e di partecipare attivamente al procedimento.
La Relazione del Consigliere: Il Cuore dell’Analisi Giuridica
Il secondo elemento chiave è l’ascolto della “relazione svolta dal Consigliere”. In un collegio giudicante come quello della Cassazione, un singolo giudice, detto “Consigliere Relatore”, viene incaricato di studiare in modo approfondito gli atti del processo e i motivi del ricorso. Durante l’udienza, il Relatore espone oralmente una sintesi della vicenda processuale e delle questioni di diritto sollevate, fornendo agli altri membri del collegio tutti gli elementi necessari per deliberare con piena cognizione di causa.
Le Motivazioni
Le motivazioni dietro a questi passaggi procedurali risiedono nella necessità di assicurare trasparenza, ordine e garanzie difensive nel giudizio di legittimità. L’avviso garantisce che nessuno sia giudicato senza avere la possibilità di essere ascoltato. La relazione del Consigliere assicura che la decisione del collegio sia ponderata e basata su uno studio completo e imparziale degli atti. Sebbene l’ordinanza non entri nel merito della questione, essa certifica che il procedimento si sta svolgendo nel pieno rispetto delle regole, fondamenta indispensabili per una giustizia equa.
Le Conclusioni
In conclusione, un provvedimento di questo tipo, seppur interlocutorio, svolge una funzione essenziale: mettere nero su bianco il corretto adempimento delle formalità d’udienza. Documenta che il percorso verso la decisione finale sull’appello in Cassazione è stato avviato correttamente, nel rispetto dei diritti di tutte le parti coinvolte e secondo le norme che regolano il giudizio di ultima istanza. È un tassello formale che prelude alla successiva decisione di merito, che accoglierà o rigetterà il ricorso.
Cosa significa che è stato ‘dato avviso alle parti’ in un’ordinanza della Cassazione?
Significa che la Corte ha notificato formalmente a tutti i soggetti coinvolti (imputato, difensore, accusa) la data dell’udienza, garantendo così il loro diritto a partecipare al processo e a difendersi.
Chi è il ‘Consigliere Relatore’ e quale è il suo compito?
Il Consigliere Relatore è il giudice, membro del collegio giudicante, che ha il compito di studiare in modo approfondito il caso e di presentare una relazione orale agli altri giudici, riassumendo i fatti e le questioni legali sollevate nel ricorso.
Qual è lo scopo di un’ordinanza che si limita a descrivere questi passaggi procedurali?
Questo tipo di ordinanza ha lo scopo di attestare formalmente che le fasi preliminari dell’udienza si sono svolte secondo le regole. Serve a documentare il rispetto delle garanzie procedurali, come il diritto al contraddittorio, prima che la Corte proceda alla decisione finale sul ricorso.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 22121 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 22121 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 21/02/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME nato a ROMA il 14/01/1995
avverso la sentenza del 22/05/2024 della CORTE APPELLO di ROMA
dato avviso alle parti; udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME;
R.G. n. 34613/2024
CONSIDERATO IN FATTO E IN DIRITTO
Visti gli atti e la sentenza impugnata (condanna per il reato previsto dall’art. 337 cod. pen
Esaminato il motivo di ricorso, relativo al giudizio di responsabilità;
Ritenuto il motivo inammissibile perché obiettivamente generico rispetto alla motivazione della sentenza impugnata con la quale non si confronta;
Rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della
Cassa delle ammende;
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 21 febbraio 2025.