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Appello in Cassazione: i passaggi procedurali

Un’ordinanza della Corte di Cassazione Penale delinea le fasi iniziali di un procedimento. Il caso riguarda un appello in Cassazione avverso una sentenza della Corte d’Appello. Il documento attesta l’avvenuta notifica alle parti e l’ascolto della relazione del giudice Consigliere, passaggi fondamentali prima della decisione finale sul ricorso.

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Pubblicato il 29 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

L’Appello in Cassazione: Cosa Succede Durante l’Udienza?

L’appello in Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento e si concentra sulla corretta applicazione della legge, non sui fatti del caso. Un’ordinanza emessa di recente ci offre lo spunto per analizzare i passaggi formali che caratterizzano l’avvio di un’udienza davanti alla Suprema Corte, momenti cruciali che garantiscono il corretto svolgimento del processo.

Il Contesto: Il Ricorso contro la Sentenza d’Appello

Il documento in esame nasce da un ricorso presentato contro una decisione della Corte d’Appello di Roma. Quando una delle parti ritiene che la sentenza di secondo grado contenga errori di diritto, può presentare un ricorso alla Corte di Cassazione. Quest’ultima non riesamina le prove, ma valuta se i giudici dei gradi precedenti abbiano interpretato e applicato correttamente le norme giuridiche.

I Passaggi Formali dell’Udienza in Cassazione

L’ordinanza, pur nella sua brevità, cristallizza due momenti procedurali di fondamentale importanza, che precedono la discussione e la decisione finale.

L’Avviso alle Parti: A Garanzia del Contraddittorio

La prima attestazione contenuta nel provvedimento è che è stato “dato avviso alle parti”. Questo semplice passaggio è un pilastro del giusto processo. Significa che la cancelleria della Corte ha formalmente comunicato a tutte le parti coinvolte (l’imputato, il suo difensore, il Pubblico Ministero) la data e l’ora dell’udienza. Tale comunicazione assicura il rispetto del principio del contraddittorio, permettendo a ciascuno di preparare le proprie difese e di partecipare attivamente al procedimento.

La Relazione del Consigliere: Il Cuore dell’Analisi Giuridica

Il secondo elemento chiave è l’ascolto della “relazione svolta dal Consigliere”. In un collegio giudicante come quello della Cassazione, un singolo giudice, detto “Consigliere Relatore”, viene incaricato di studiare in modo approfondito gli atti del processo e i motivi del ricorso. Durante l’udienza, il Relatore espone oralmente una sintesi della vicenda processuale e delle questioni di diritto sollevate, fornendo agli altri membri del collegio tutti gli elementi necessari per deliberare con piena cognizione di causa.

Le Motivazioni

Le motivazioni dietro a questi passaggi procedurali risiedono nella necessità di assicurare trasparenza, ordine e garanzie difensive nel giudizio di legittimità. L’avviso garantisce che nessuno sia giudicato senza avere la possibilità di essere ascoltato. La relazione del Consigliere assicura che la decisione del collegio sia ponderata e basata su uno studio completo e imparziale degli atti. Sebbene l’ordinanza non entri nel merito della questione, essa certifica che il procedimento si sta svolgendo nel pieno rispetto delle regole, fondamenta indispensabili per una giustizia equa.

Le Conclusioni

In conclusione, un provvedimento di questo tipo, seppur interlocutorio, svolge una funzione essenziale: mettere nero su bianco il corretto adempimento delle formalità d’udienza. Documenta che il percorso verso la decisione finale sull’appello in Cassazione è stato avviato correttamente, nel rispetto dei diritti di tutte le parti coinvolte e secondo le norme che regolano il giudizio di ultima istanza. È un tassello formale che prelude alla successiva decisione di merito, che accoglierà o rigetterà il ricorso.

Cosa significa che è stato ‘dato avviso alle parti’ in un’ordinanza della Cassazione?
Significa che la Corte ha notificato formalmente a tutti i soggetti coinvolti (imputato, difensore, accusa) la data dell’udienza, garantendo così il loro diritto a partecipare al processo e a difendersi.

Chi è il ‘Consigliere Relatore’ e quale è il suo compito?
Il Consigliere Relatore è il giudice, membro del collegio giudicante, che ha il compito di studiare in modo approfondito il caso e di presentare una relazione orale agli altri giudici, riassumendo i fatti e le questioni legali sollevate nel ricorso.

Qual è lo scopo di un’ordinanza che si limita a descrivere questi passaggi procedurali?
Questo tipo di ordinanza ha lo scopo di attestare formalmente che le fasi preliminari dell’udienza si sono svolte secondo le regole. Serve a documentare il rispetto delle garanzie procedurali, come il diritto al contraddittorio, prima che la Corte proceda alla decisione finale sul ricorso.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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