Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 20922 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 20922 Anno 2024
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME NOME COGNOME
Data Udienza: 09/05/2024
ORDINANZA
sui ricorsi proposti da:
NOME COGNOME nato il DATA_NASCITA
NOME COGNOME nato il DATA_NASCITA
COGNOME NOME nato a BATTIPAGLIA il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 09/11/2023 della CORTE APPELLO di SALERNO
iciato avviso alle para- udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
Ritenuto in fatto e considerato in diritto
I ricorsi proposti avverso la sentenza indicata in epigrafe, con la quale sono state applicate a NOME COGNOME, NOME e NOME COGNOME dalla Corte di appello di Salerno, ai sensi dell’art. 599 bis cod. proc. pen., le pene concordate tra le parti in sede di appello, per i reati di tentato omicidio e porto illegale in luogo pubblico di strumento atto ad offendere, sono inammissibili.
L’art. 599-bis, comma 1, cod. proc. pen., introdotto dalla legge 23 giugno 2017, n. 103, dispone che la Corte di appello provvede in camera di consiglio anche quando le parti, nelle forme previste dall’articolo 589, ne fanno richiesta dichiarando di concordare sull’accoglimento, in tutto o in parte, dei motivi di appello, con rinuncia agli altri eventuali motivi. Se i motivi dei quali viene chiesto l’accoglimento comportano una nuova determinazione della pena, il pubblico ministero, l’imputato e la persona civilmente obbligata per la pena pecuniaria indicano al giudice anche la pena sulla quale sono d’accordo.
Nel caso in esame NOME COGNOME, NOME e NOME ed il P.G., previa rinuncia da parte degli imputati di tutti motivi di appello diversi da quelli riguardanti il trattamento sanzionatorio e la concessione delle attenuanti generiche, hanno concordato l’accoglimento del motivo concernente la riduzione della pena previa concessione delle circostanze attenuanti generiche, indicando la pena da applicarsi in ragione di tale accordo.
È pertanto inammissibile il ricorso per cassazione relativo a questioni, anche rilevabili d’ufficio, alle quali l’interessato abbia rinunciato in funzione dell’accordo sulla pena in appello, in quanto il potere dispositivo riconosciuto alla parte dall’art. 599, comma 4 cod. proc. pen. non solo limita la cognizione del giudice di secondo grado, ma ha effetti preclusivi sull’intero svolgimento processuale, ivi compreso il giudizio di legittimità, analogamente a quanto avviene nella rinuncia all’impugnazione (Sez. 4, n. 53565 del 27/09/2017 – dep. 27/11/2017, Ferro, Rv. 271258).
Discende l’inammissibilità dei ricorsi in esame. Tale causa di inammissibilità va dichiarata senza formalità di procedura, ai sensi dell’art. 610 comma 5-bis cod. proc. pen..
Alla declaratoria d’inammissibilità consegue, ai sensi dell’art. 616 cod. proc. pen., la condanna dei ricorrenti al pagamento delle spese processuali e, in mancanza di elementi atti ad escludere la colpa nella determinazione della causa di inammissibilità (Corte cost., sent. n. 186 del 2000), anche al versamento a favore della Cassa delle ammende di una sanzione pecuniaria che pare congruo determinare in euro tremila.
P.Q.M.
Dichiara inammissibili i ricorsi e condanna i ricorrenti al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 09/05/2024