LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Abuso edilizio e prescrizione: la parola alla Cassazione

La Corte di Cassazione ha annullato una condanna per abuso edilizio, stabilendo che il reato era estinto per prescrizione. La sentenza chiarisce un punto fondamentale: in caso di un complesso di opere edilizie, il reato si considera consumato solo con il completamento totale dei lavori in ogni sua parte o con il sequestro del cantiere. Quest’ultimo evento segna l’inizio del decorso della prescrizione. La Corte ha inoltre corretto la qualificazione giuridica del fatto, escludendo l’ipotesi più grave di lottizzazione abusiva.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 6 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale

Abuso Edilizio e Prescrizione: La Cassazione Chiarisce Quando il Reato Si Estingue

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha affrontato il tema delicato dell’abuso edilizio, fornendo chiarimenti cruciali sulla prescrizione del reato. La Suprema Corte ha annullato una condanna, stabilendo che il momento in cui un cantiere viene sequestrato è determinante per calcolare i termini di estinzione del reato. Analizziamo insieme questa importante decisione.

I Fatti del Caso

Due persone erano state condannate in primo e secondo grado per aver realizzato diverse opere edilizie in palese difformità rispetto ai permessi ottenuti. La costruzione, situata in una zona agricola e soggetta a vincolo sismico, includeva un piano seminterrato, un piano terra e un fabbricato ad uso deposito, tutti realizzati con caratteristiche e destinazioni d’uso diverse da quelle autorizzate.

La Corte di Appello aveva dichiarato una prescrizione parziale, mantenendo la condanna per una parte delle opere. Gli imputati hanno quindi presentato ricorso in Cassazione, sollevando due questioni principali: l’errata qualificazione giuridica del reato e l’errato calcolo della prescrizione.

L’Analisi della Cassazione sull’abuso edilizio

La Suprema Corte ha accolto entrambi i motivi del ricorso. In primo luogo, ha corretto la qualificazione giuridica del fatto. I giudici di merito avevano contestato la fattispecie più grave prevista dalla lettera c) dell’art. 44 del D.P.R. 380/2001, che punisce la lottizzazione abusiva o gli interventi in zone con vincoli specifici (storici, paesaggistici, etc.).

La Cassazione ha chiarito che nel caso di specie non si trattava di lottizzazione abusiva, la quale implica una trasformazione urbanistica del territorio, né il vincolo sismico rientra tra quelli elencati dalla norma per giustificare la fattispecie più grave. Di conseguenza, il reato andava correttamente inquadrato nella fattispecie di abuso edilizio per totale difformità dal permesso di costruire, prevista dalla lettera b) dello stesso articolo.

Abuso edilizio e il Momento Consumativo del Reato

Il punto centrale della sentenza riguarda la prescrizione. L’abuso edilizio è un reato permanente: la sua consumazione si protrae nel tempo fino a quando la condotta illecita non cessa. Ma quando si può dire che la condotta sia cessata?

La Corte di Cassazione ha ribadito un principio consolidato: la valutazione di un’opera edilizia abusiva va effettuata con riferimento al suo complesso. Non si possono considerare i singoli interventi in modo “atomistico”. Pertanto, la permanenza del reato cessa solo con una di queste due condizioni:

1. L’ultimazione completa dell’opera in ogni sua parte, comprese le finiture interne ed esterne.
2. Il sequestro del cantiere da parte dell’autorità giudiziaria.

Nel caso in esame, il sequestro era avvenuto il 22 novembre 2019. È da questa data che, secondo la Corte, deve iniziare a decorrere il termine di prescrizione. Calcolando i tempi a partire da quel momento, il reato si era estinto il 22 novembre 2024, prima della pronuncia della Cassazione.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte ha annullato senza rinvio la sentenza impugnata per la parte relativa al capo d’imputazione principale, proprio perché il reato era estinto per prescrizione. Le motivazioni si fondano su due pilastri: la corretta qualificazione giuridica del fatto, che ha escluso l’ipotesi più grave, e l’individuazione del dies a quo (giorno iniziale) per il calcolo della prescrizione nella data del sequestro. Poiché l’intervento non era stato ultimato, l’unico momento certo per decretare la cessazione della permanenza del reato era l’intervento dell’autorità giudiziaria. Di conseguenza, la Corte di Appello aveva errato nel non dichiarare la prescrizione per tutte le opere contestate.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa sentenza offre importanti spunti pratici. Innanzitutto, ribadisce l’importanza di una corretta qualificazione giuridica dell’abuso edilizio, che può avere effetti determinanti sulla severità della pena e sui termini di prescrizione. In secondo luogo, cristallizza il principio secondo cui, per un’opera non finita, è il sequestro a segnare la fine del reato permanente. Questo fornisce un criterio oggettivo e certo per calcolare la prescrizione, a tutela della certezza del diritto. La decisione ha comportato l’annullamento della condanna per il reato più grave, con rinvio alla Corte d’Appello solo per la rideterminazione della pena relativa a reati minori e non oggetto di ricorso.

Quando si considera ultimato un immobile ai fini della prescrizione per abuso edilizio?
Secondo la Corte, un’opera edilizia abusiva si considera ultimata solo quando i lavori sono conclusi in ogni loro parte, incluse le rifiniture interne ed esterne. In alternativa, la condotta illecita cessa con il sequestro del cantiere. La valutazione deve essere fatta sull’intero complesso edilizio, non sulle singole parti.

Un vincolo sismico è sufficiente per qualificare un abuso edilizio come reato più grave ai sensi dell’art. 44, comma 1, lett. c) del D.P.R. 380/2001?
No. La sentenza chiarisce che la fattispecie più grave prevista dalla lettera c) si applica solo in caso di interventi in zone sottoposte a vincolo storico, artistico, archeologico, paesistico o ambientale. Il vincolo sismico, pur essendo rilevante per altre normative, non rientra in questa specifica categoria ai fini della qualificazione del reato edilizio.

Cosa accade se un abuso edilizio non è ancora completato al momento del controllo delle autorità?
Se l’opera non è ultimata, il reato di abuso edilizio è considerato ancora in corso (reato permanente). La permanenza cessa nel momento in cui l’immobile viene sottoposto a sequestro. È da quella data che inizia a decorrere il termine di prescrizione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati