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Abuso di informazioni privilegiate

Tra la fattispecie prevista dal testo originario dell’art. 180 d.lgs. n. 58 del 1998 e la fattispecie prevista dall’art. 184 dello stesso decreto, così come modificata dalla legge n. 62 del 2005, vi è un rapporto di specialità per specificazione quanto ai soggetti attivi, che risultano ora qualificati da un ruolo determinato, e una specialità […]

Pubblicato il 22 November 2006 in Diritto Societario, Giurisprudenza Penale

Tra la fattispecie prevista dal testo originario dell’art. 180 d.lgs. n. 58 del 1998 e la fattispecie prevista dall’art. 184 dello stesso decreto, così come modificata dalla legge n. 62 del 2005, vi è un rapporto di specialità per specificazione quanto ai soggetti attivi, che risultano ora qualificati da un ruolo determinato, e una specialità per aggiunta quanto alle condotte più dettagliatamente descritte nella nuova fattispecie. Tuttavia, essendo irrilevante ai fini dell’art. 2 comma 3 c.p. la specificazione relativa ai soggetti, risulta evidentemente prevalente, quanto alle condotte, il significato lesivo dell’elemento comune e tipico in entrambe le fattispecie, vale a dire l’abuso di informazioni privilegiate, piuttosto che gli elementi aggiuntivi introdotti dalla nuova fattispecie. E’ infatti l’abuso delle informazioni privilegiate appunto il nucleo di disvalore del fatto, e questo nucleo è rimasto immutato. Sicché vi è certamente continuità nel tipo di illecito, e chi aveva commesso nel vigore della precedente disciplina un fatto penalmente rilevante, ne risponderà comunque, se il fatto allora commesso risulti rilevante anche con la nuova disciplina sopravvenuta. Cassazione Penale, Quinta sezione, Sentenza n. 26943 del 10 luglio 2006 – depositata il 31 luglio 2006

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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