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Trattamento di fine servizio: quando è unico?

Una dipendente pubblica, trasferita tra diversi enti senza interruzione, ha richiesto la riliquidazione del suo trattamento di fine servizio (TFS) calcolato sull’intera carriera. L’ente previdenziale sosteneva la definitività di un acconto versato anni prima e la prescrizione del diritto. La Corte di Cassazione ha dato ragione alla lavoratrice, stabilendo che in caso di continuità del rapporto di lavoro, il TFS è unico e il diritto a richiederlo si prescrive solo dalla cessazione definitiva del servizio, non da pagamenti intermedi.

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Pubblicato il 29 agosto 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Trattamento di Fine Servizio: Unico e Indivisibile se il Lavoro non si Interrompe

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione affronta un tema cruciale per molti dipendenti pubblici: la corretta liquidazione del trattamento di fine servizio (TFS) in caso di passaggi tra diverse amministrazioni. La Suprema Corte ha chiarito che, se il rapporto di lavoro prosegue senza interruzioni, il TFS deve essere calcolato in modo unitario sull’intera carriera, e qualsiasi pagamento intermedio non può essere considerato definitivo.

I Fatti di Causa: Una Carriera tra Regione e Provincia

Il caso esaminato riguarda una dipendente pubblica la cui carriera lavorativa si è sviluppata per oltre quarant’anni. Assunta inizialmente da un ente regionale, è successivamente transitata alle dipendenze di un ente provinciale, per poi tornare nuovamente all’ente regionale fino al pensionamento. Al momento del primo passaggio, nel 1994, aveva ricevuto una liquidazione parziale dell’indennità premio di servizio. Al termine definitivo della sua carriera, ha richiesto all’ente previdenziale una riliquidazione totale, che tenesse conto di tutti gli anni di servizio prestati in continuità. Sia il Tribunale che la Corte d’Appello le hanno dato ragione, ma l’ente previdenziale ha impugnato la decisione dinanzi alla Cassazione.

I Motivi del Ricorso dell’Ente Previdenziale

L’ente si opponeva alla richiesta della lavoratrice sulla base di due argomentazioni principali:

1. Definitività del primo pagamento: Sosteneva che la liquidazione avvenuta nel 1994, al momento del primo cambio di amministrazione, fosse un atto definitivo e non più rinegoziabile.
2. Prescrizione del diritto: Affermava che il diritto della lavoratrice a richiedere il ricalcolo fosse prescritto, essendo trascorsi oltre vent’anni dalla liquidazione del 1994. Secondo l’ente, il termine di prescrizione quinquennale sarebbe dovuto decorrere da quella data.

Le Motivazioni della Cassazione: Continuità e Trattamento di Fine Servizio

La Corte di Cassazione ha respinto integralmente il ricorso dell’ente previdenziale, confermando le sentenze dei gradi precedenti. Le motivazioni della Corte si fondano su un principio cardine: l’unicità del rapporto di lavoro.

L’Unicità del Rapporto di Lavoro

I giudici hanno sottolineato come i passaggi della dipendente tra Regione e Provincia non abbiano costituito una cessazione e una successiva riassunzione, ma un trasferimento di personale disposto per via legislativa. Di conseguenza, il rapporto di lavoro deve essere considerato come un unico percorso continuativo, “senza soluzione di continuità”. Questo accertamento, già compiuto dai giudici di merito e non contestato dall’ente, è stato decisivo. Se il rapporto è unico, non può esserci una liquidazione “definitiva” del TFS prima della sua cessazione finale. La frazionabilità del trattamento, citata in altre sentenze, è possibile solo in caso di effettiva interruzione del servizio, circostanza non verificatasi nel caso di specie.

La Decorrenza della Prescrizione

Di conseguenza, anche il motivo relativo alla prescrizione è stato giudicato infondato. La Corte ha ribadito un principio consolidato: il diritto a percepire il trattamento di fine servizio, e quindi a contestarne l’eventuale errata liquidazione, sorge solo al momento della cessazione definitiva del rapporto. È in quel momento che si concretizza il danno per il lavoratore (la percezione di una somma inferiore a quella dovuta). Pertanto, il termine di prescrizione quinquennale non poteva decorrere dal 1994, ma solo dalla data del pensionamento. La richiesta della lavoratrice, avanzata dopo il suo collocamento a riposo, era quindi perfettamente tempestiva.

Le Conclusioni: Implicazioni della Sentenza

Questa ordinanza consolida un importante principio a tutela dei lavoratori del pubblico impiego. Stabilisce che, nei casi di mobilità e trasferimento tra enti pubblici che non comportano una vera interruzione del servizio, il diritto al trattamento di fine servizio matura in modo unitario al termine dell’intera vita lavorativa. Le liquidazioni parziali erogate durante i passaggi intermedi sono da considerarsi meri acconti e non fanno decorrere alcun termine di prescrizione. Ciò garantisce ai dipendenti di veder valorizzata l’intera anzianità di servizio ai fini del calcolo della loro buonuscita, senza che i passaggi burocratici tra diverse amministrazioni possano pregiudicare i loro diritti.

Un pagamento parziale del trattamento di fine servizio durante un passaggio tra enti pubblici è da considerarsi definitivo?
No. Secondo la Corte, se il passaggio avviene senza interruzione del rapporto di lavoro (senza soluzione di continuità), tale pagamento non è definitivo ma un semplice acconto. La liquidazione finale e unitaria va effettuata solo al termine dell’intera carriera.

Da quando inizia a decorrere la prescrizione per richiedere la riliquidazione del trattamento di fine servizio?
La prescrizione quinquennale inizia a decorrere solo dal momento della cessazione definitiva del rapporto di lavoro, non da eventuali liquidazioni parziali avvenute in precedenza durante passaggi tra diversi datori di lavoro pubblici.

Il cambio di datore di lavoro tra diversi enti pubblici (es. da Regione a Provincia) interrompe il rapporto di lavoro ai fini del TFS?
No. La Corte ha stabilito che se i trasferimenti sono disposti per via legislativa e non c’è una vera e propria cessazione del rapporto, si configura un unico e ininterrotto rapporto di lavoro, anche se alle dipendenze di enti diversi.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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