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Trasporto conto proprio: licenza e sanzioni severe

Una società è stata sanzionata per aver trasportato merci non incluse nella sua licenza per trasporto conto proprio. La società ha sostenuto si trattasse di un’irregolarità formale, ma la Corte di Cassazione ha confermato la sanzione più grave. La Corte ha stabilito che l’omessa compilazione del documento obbligatorio per i trasporti occasionali trasforma l’atto in un trasporto abusivo, equiparabile a quello senza licenza.

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Pubblicato il 10 ottobre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile

Trasporto Conto Proprio: Quando la Mancanza di un Documento Diventa Trasporto Abusivo

Il trasporto conto proprio è un’attività fondamentale per molte imprese, ma è regolata da norme precise che, se non rispettate, possono portare a conseguenze economiche significative. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha chiarito la linea di demarcazione tra una semplice irregolarità formale e una violazione sostanziale, equiparabile al trasporto senza licenza. La vicenda riguarda una società sanzionata per aver trasportato merci non previste dalla sua licenza, senza però aver compilato il documento necessario per giustificare il carattere eccezionale del trasporto. Vediamo i dettagli.

I Fatti del Caso

Una società, titolare di una licenza per il trasporto conto proprio, veniva sanzionata dalla Polizia Stradale con una multa di oltre 4.000 euro e il fermo amministrativo del veicolo. La contestazione riguardava il trasporto di un carico di tronchi di legno, merce non rientrante tra quelle autorizzate dalla sua licenza.

La società si opponeva alla sanzione, sostenendo che il trasporto non fosse abusivo. Affermava che i materiali erano di sua proprietà e destinati a un cantiere per un intervento straordinario di drenaggio. Invocava la normativa che consente, in via occasionale, il trasporto di cose non comprese nella licenza, a patto che siano soddisfatte determinate condizioni. Secondo la sua tesi, l’unica mancanza era stata l’omessa compilazione di un documento accompagnatorio, un’irregolarità meramente formale da sanzionare in modo più lieve.

Il Giudice di Pace accoglieva inizialmente l’opposizione, ma il Tribunale, in sede di appello, riformava la decisione, dando ragione all’amministrazione. La questione giungeva così dinanzi alla Corte di Cassazione.

La Decisione della Corte e il trasporto conto proprio

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso della società, confermando la legittimità della sanzione più grave. I giudici hanno chiarito un punto cruciale: la possibilità di trasportare occasionalmente merci non incluse nella licenza è un’eccezione, e come tale deve sottostare a regole ferree.

La normativa di riferimento (art. 10 del d.P.R. 783/1977) subordina questa facoltà alla compilazione di un apposito documento accompagnatorio. Questo documento non è una mera formalità, ma l’elemento che prova la natura eccezionale e giustificata del trasporto.

Le Motivazioni

La Corte ha spiegato che, in assenza di tale documento, il trasporto non può essere considerato un’eccezione consentita. Di conseguenza, si configura come un’attività svolta “violando le condizioni o i limiti stabiliti nella licenza”, fattispecie che ricade pienamente nell’ambito del trasporto abusivo, sanzionato dall’art. 46 della legge 298/1974.

I giudici hanno distinto nettamente questa ipotesi da quella prevista dall’art. 47 della stessa legge, che punisce le irregolarità formali. Quest’ultima norma, sottolinea la Corte, si applica a chi effettua un trasporto legittimo (cioè di merci previste dalla licenza) ma non rispetta alcuni adempimenti burocratici. Nel caso in esame, invece, il trasporto era di per sé al di fuori dei limiti della licenza, e solo la compilazione del documento lo avrebbe potuto rendere legittimo in via eccezionale. Mancando tale documento, l’illecito diventa sostanziale e non meramente formale.

Le Conclusioni

La sentenza ribadisce il rigore con cui la normativa sul trasporto conto proprio deve essere interpretata. Le deroghe e le eccezioni previste dalla legge non possono essere gestite con leggerezza. La compilazione della documentazione richiesta non è un optional burocratico, ma una condizione essenziale per la legittimità dell’operazione. Per le imprese, questa decisione è un monito importante: per evitare sanzioni pesanti, è indispensabile rispettare scrupolosamente ogni singolo requisito previsto per i trasporti occasionali di merci non incluse nella licenza, a partire dalla corretta redazione dei documenti accompagnatori.

È possibile trasportare occasionalmente merci non incluse nella licenza di trasporto in conto proprio?
Sì, ma solo a condizioni molto specifiche. Il trasporto deve essere eccezionale, non continuativo e strettamente necessario per l’attività aziendale. Fondamentalmente, è obbligatorio compilare un apposito documento accompagnatorio previsto dalla legge.

Cosa succede se si trasportano merci non in licenza senza compilare il documento accompagnatorio obbligatorio?
Secondo la Corte di Cassazione, la mancanza del documento accompagnatorio fa decadere il carattere eccezionale del trasporto. Di conseguenza, l’attività viene considerata trasporto abusivo, come se fosse effettuata senza licenza, e viene sanzionata con la più grave sanzione prevista dall’art. 46 della legge 298/1974.

La mancata compilazione del documento per un trasporto eccezionale è considerata una semplice irregolarità formale?
No. La sentenza chiarisce che non si tratta di una mera irregolarità formale. La compilazione del documento è una condizione essenziale per poter effettuare il trasporto eccezionale. La sua assenza trasforma l’illecito da formale a sostanziale, configurando un trasporto che viola i limiti della licenza.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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