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Trapasso di agenzia: quando non spetta il superminimo

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 22141/2025, ha stabilito che il cosiddetto ‘trapasso di agenzia’ assicurativa non configura un trasferimento d’azienda ai sensi dell’art. 2112 c.c. Di conseguenza, un’impiegata assunta dal nuovo agente non ha diritto a conservare tutti gli elementi retributivi, come il superminimo, che percepiva dal precedente datore di lavoro, poiché il contratto collettivo applicabile garantiva solo la continuità delle condizioni giuridiche e normative, non di quelle economiche.

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Pubblicato il 20 agosto 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Trapasso di Agenzia: Non è Trasferimento d’Azienda e il Superminimo non è Garantito

Nel complesso mondo del diritto del lavoro, le vicende che coinvolgono cambi di gestione aziendale sono spesso fonte di contenzioso. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce un punto fondamentale riguardo il trapasso di agenzia nel settore assicurativo, distinguendolo nettamente dal trasferimento d’azienda e delineandone le conseguenze sulla retribuzione dei dipendenti. La questione centrale: un lavoratore assunto dal nuovo agente ha diritto a mantenere il ‘superminimo’ che percepiva in precedenza? La risposta della Suprema Corte è stata negativa.

I Fatti del Caso: Cambio di Gestione e Nascita della Controversia

La vicenda riguarda una lavoratrice, dipendente di un’agenzia di assicurazioni, che viene assunta da un nuovo agente. Questo cambiamento avviene perché la compagnia assicurativa mandante aveva revocato il mandato alla precedente agenzia per conferirlo a un nuovo titolare. Il nuovo datore di lavoro assume la dipendente mantenendo il suo inquadramento e la sua anzianità di servizio, ma decide di non riconoscerle il ‘superminimo’, un elemento retributivo aggiuntivo che le era stato corrisposto dal precedente datore di lavoro. Successivamente, la lavoratrice viene licenziata per motivi economici e decide di agire in giudizio per ottenere, tra le altre cose, il pagamento delle differenze retributive legate al mancato versamento del superminimo.

La Decisione della Corte: il trapasso di agenzia non equivale a trasferimento d’azienda

La Corte d’Appello, riformando parzialmente la sentenza di primo grado, aveva già escluso il diritto della lavoratrice al superminimo. Secondo i giudici di merito, il caso in esame non configurava un trasferimento d’azienda disciplinato dall’articolo 2112 del codice civile. Si trattava, piuttosto, di un semplice ‘passaggio dell’agenzia da un soggetto all’altro’, regolato da una specifica norma del contratto collettivo nazionale di lavoro (art. 59 CCNL). Tale norma, secondo la Corte territoriale, garantiva la conservazione delle ‘condizioni giuridiche e normative’ (come l’inquadramento e l’anzianità), ma non di tutti i diritti economici acquisiti, come appunto il superminimo.

La lavoratrice ha quindi proposto ricorso in Cassazione, sostenendo l’errata interpretazione sia dell’art. 2112 c.c. sia della clausola contrattuale collettiva.

Le Motivazioni della Cassazione

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso, confermando la decisione dei giudici d’appello con motivazioni chiare e distinte.

L’inapplicabilità dell’art. 2112 c.c. al trapasso di agenzia

Il primo punto affrontato dalla Corte è la distinzione tra trapasso di agenzia e trasferimento d’azienda. I giudici hanno sottolineato che, per applicare la tutela rafforzata dell’art. 2112 c.c. (che prevede il mantenimento di tutti i diritti dei lavoratori), è necessario che si verifichi il trasferimento di un’entità economica organizzata che conservi la propria identità. Nel caso di specie, non vi era stata alcuna cessione di un complesso di beni aziendali dal vecchio al nuovo agente. Si era verificato semplicemente un nuovo conferimento di mandato da parte della compagnia assicurativa. Mancavano, quindi, i presupposti fattuali per considerare l’operazione un trasferimento d’azienda.

L’interpretazione dell’art. 59 del CCNL

Il secondo motivo di ricorso riguardava l’interpretazione della clausola del contratto collettivo. La lavoratrice sosteneva che la conservazione delle ‘condizioni giuridiche e normative’ dovesse includere anche quelle economiche. La Cassazione ha respinto questa tesi, condividendo l’interpretazione più restrittiva della Corte d’Appello. Il riferimento a condizioni ‘giuridiche e normative’ è stato inteso come volto a salvaguardare lo status professionale del lavoratore (livello, qualifica, anzianità), ma non ogni singolo elemento della busta paga, specialmente se di natura individuale e non previsto come obbligatorio dal contratto collettivo stesso. Il superminimo, essendo un accordo specifico tra il lavoratore e il suo precedente datore di lavoro, non rientrava in questa garanzia.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

La decisione della Cassazione stabilisce un principio importante per i lavoratori del settore agenziale. Il trapasso di agenzia, qualora non comporti un effettivo trasferimento della struttura aziendale, non attiva le tutele dell’art. 2112 c.c. In questi casi, il rapporto di lavoro con il nuovo agente è a tutti gli effetti un nuovo rapporto, i cui termini sono dettati dal nuovo contratto individuale e dalle previsioni del CCNL di settore. Quest’ultimo, se non lo prevede espressamente, non garantisce la conservazione di elementi retributivi individuali come il superminimo. Per i lavoratori, ciò significa che in caso di cambio di gestione dell’agenzia, è fondamentale verificare attentamente le condizioni del nuovo contratto di assunzione, poiché non tutti i benefici economici precedentemente goduti sono automaticamente trasferiti.

Il passaggio di gestione di un’agenzia assicurativa è sempre considerato un trasferimento d’azienda?
No, la Corte di Cassazione ha chiarito che il semplice ‘trapasso di agenzia’, inteso come passaggio del mandato da un agente a un altro, non costituisce automaticamente un trasferimento d’azienda ai sensi dell’art. 2112 c.c., se non vi è un effettivo trasferimento di un’entità economica organizzata che conserva la propria identità.

In caso di trapasso di agenzia, il lavoratore assunto dal nuovo agente mantiene tutti i diritti economici, come il superminimo?
Non necessariamente. Secondo la decisione, se non si applica l’art. 2112 c.c., i diritti del lavoratore sono regolati dal nuovo contratto e dal CCNL. Nel caso specifico, il CCNL garantiva la conservazione delle ‘condizioni giuridiche e normative’, ma non di tutti i diritti economici pregressi, come il superminimo.

Cosa significa che il CCNL garantisce le ‘condizioni giuridiche e normative’ ma non quelle economiche?
Significa che vengono preservati elementi come l’inquadramento, l’anzianità di servizio e le tutele normative. Tuttavia, elementi puramente economici e individuali, come un superminimo concordato con il precedente datore di lavoro, non sono automaticamente trasferiti se non espressamente previsto dal contratto collettivo o dal nuovo contratto individuale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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