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Totalizzazione contributi: sì al cumulo con l’estero

La Corte di Cassazione ha stabilito che un lavoratore ha diritto alla totalizzazione contributi, sommando i periodi di lavoro in Italia con quelli presso un’organizzazione internazionale, anche se già percepisce una pensione da quest’ultima. La Corte ha chiarito che l’erogazione di una prestazione pensionistica non equivale a un “rimborso” dei contributi, condizione che osterebbe al cumulo. Questa decisione si fonda sul principio della libera circolazione dei lavoratori nell’Unione Europea, che non può essere ostacolato da interpretazioni restrittive della normativa nazionale.

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Pubblicato il 29 ottobre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Totalizzazione Contributi: La Cassazione Apre al Cumulo con Pensioni Internazionali

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 27195/2025, ha affermato un principio fondamentale in materia di totalizzazione contributi per i lavoratori con carriere internazionali. È stato stabilito che è possibile cumulare i periodi contributivi maturati in Italia con quelli versati presso organizzazioni internazionali, anche se il lavoratore percepisce già una pensione da tale organizzazione. Questa decisione tutela il diritto alla libera circolazione dei lavoratori sancito dall’Unione Europea.

I Fatti del Caso

Un lavoratore, dopo aver versato contributi in Italia per circa dieci anni, ha proseguito la sua carriera presso un’organizzazione internazionale europea, l’Ufficio europeo dei brevetti, per oltre trent’anni. Una volta raggiunta l’età pensionabile, ha iniziato a percepire una pensione da tale organizzazione. Successivamente, ha richiesto all’ente previdenziale nazionale di ottenere una quota di pensione italiana, basata sui contributi versati in Italia, attraverso il meccanismo della totalizzazione dei periodi assicurativi.

L’ente previdenziale ha respinto la domanda, sostenendo che i contributi versati all’organizzazione internazionale erano già stati ‘utilizzati’ per erogare una pensione, e quindi non potevano essere cumulati. Sia il Tribunale che la Corte d’Appello hanno dato ragione al lavoratore, portando l’ente a ricorrere in Cassazione.

La Questione sulla Totalizzazione Contributi e il ‘Rimborso’

Il fulcro del ricorso dell’ente previdenziale si basava sull’interpretazione di una norma nazionale (art. 18, comma 3, della legge n. 115 del 2015). Tale norma esclude dalla totalizzazione i periodi contributivi internazionali che sono stati oggetto di ‘rimborso’.

Secondo l’ente, l’erogazione di una pensione da parte dell’organizzazione internazionale doveva essere considerata una forma di ‘rimborso’ dei contributi, impedendo così la loro cumulabilità con i contributi italiani. Questa interpretazione, se accolta, avrebbe privato il lavoratore della possibilità di valorizzare i dieci anni di contributi versati in Italia.

Le Motivazioni della Cassazione

La Corte di Cassazione ha rigettato completamente la tesi dell’ente previdenziale. I giudici hanno chiarito che il termine ‘rimborso’ ha un significato preciso e letterale: la restituzione delle somme versate. L’erogazione di un trattamento pensionistico, invece, non è una restituzione, ma l’adempimento di un’obbligazione previdenziale sorta sulla base di quei contributi.

La Corte ha sottolineato che un’interpretazione restrittiva, come quella proposta dall’ente, creerebbe un ostacolo ingiustificato alla libera circolazione dei lavoratori, principio cardine del diritto dell’Unione Europea (art. 45 e 48 TFUE). Un lavoratore che ha esercitato il suo diritto di lavorare in un altro Stato membro presso un’organizzazione internazionale verrebbe penalizzato, perdendo il valore dei contributi versati in Italia.

I giudici hanno quindi stabilito che l’erogazione di una pensione da parte di un’organizzazione internazionale non impedisce la totalizzazione contributi con i periodi assicurativi italiani. La finalità della norma è quella di evitare una duplicazione di benefici o una locupletazione indebita, che si verificherebbe solo se i contributi fossero stati materialmente restituiti al lavoratore, e non quando sono stati utilizzati per la loro naturale finalità previdenziale.

Inoltre, la Corte ha confermato la decorrenza della pensione dal mese successivo alla domanda originaria, poiché il diritto alla totalizzazione discende direttamente dai principi del diritto europeo, applicabili anche prima dell’intervento della specifica legge nazionale.

Conclusioni

La sentenza rappresenta una vittoria importante per i lavoratori con carriere miste, svolte sia in Italia che presso organizzazioni internazionali. La Corte di Cassazione ha riaffermato la preminenza dei principi europei di libera circolazione, garantendo che i periodi contributivi maturati in diversi sistemi possano essere valorizzati per ottenere una pensione. Viene così stabilito un criterio interpretativo chiaro: percepire una pensione estera non è un ‘rimborso’ e non blocca il diritto a cumulare i contributi per ottenere anche la pensione italiana.

È possibile cumulare i contributi versati in Italia con quelli di un’organizzazione internazionale se si percepisce già una pensione da quest’ultima?
Sì, la Corte di Cassazione ha chiarito che percepire una pensione dall’organizzazione internazionale non costituisce un ‘rimborso’ dei contributi. Pertanto, i periodi contributivi possono essere cumulati per ottenere anche una pensione italiana.

Cosa si intende per ‘rimborso’ dei contributi ai fini della totalizzazione?
Secondo la sentenza, il ‘rimborso’ si riferisce esclusivamente alla restituzione materiale al lavoratore delle somme contributive versate. Non include l’erogazione di un trattamento pensionistico, che rappresenta invece la finalità propria del sistema previdenziale.

Da quando decorre il diritto alla pensione in caso di totalizzazione con periodi esteri?
Il diritto alla pensione decorre dal mese successivo alla presentazione della prima domanda, anche se questa è stata presentata prima dell’entrata in vigore della specifica legge nazionale di attuazione. Questo perché il diritto si fonda sui principi del diritto dell’Unione Europea, che sono direttamente applicabili.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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