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Terzo pignorato: litisconsorte necessario sempre

La Corte di Cassazione ha stabilito che il terzo pignorato è sempre un litisconsorte necessario nei giudizi di opposizione all’esecuzione. La mancata partecipazione del terzo al processo costituisce un vizio insanabile che porta all’annullamento della sentenza e al rinvio della causa al giudice di primo grado, come avvenuto in un caso riguardante il pagamento tardivo di somme assegnate a un creditore.

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Pubblicato il 15 novembre 2025 in Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Terzo Pignorato: Perché la sua Presenza è Sempre Necessaria nel Processo

Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 13350/2024, ha ribadito un principio fondamentale nelle procedure esecutive: il terzo pignorato deve essere sempre considerato una parte necessaria nei giudizi di opposizione. Questa pronuncia chiarisce che l’omessa citazione del terzo inficia l’intero procedimento, rendendo nulle le sentenze emesse. Analizziamo il caso per comprendere la portata di questa decisione e le sue implicazioni pratiche.

I Fatti di Causa

Una creditrice, a seguito di un’ordinanza di assegnazione, notificava un atto di precetto a un istituto di credito, in qualità di terzo pignorato in un precedente procedimento esecutivo. La banca provvedeva al pagamento tramite assegno circolare, ma con un notevole ritardo di 64 giorni dalla notifica. A causa di questo ritardo, la creditrice riteneva di avere ancora diritto al pagamento delle spese di precetto e avviava l’esecuzione forzata anche nei confronti di altri terzi (un ente postale e l’istituto di vigilanza bancaria).

L’istituto di credito si opponeva, sostenendo di aver estinto il proprio debito. Il Giudice di Pace accoglieva l’opposizione, ma il Tribunale, in appello, riformava parzialmente la decisione, riconoscendo alla creditrice il diritto di procedere esecutivamente per una somma residua a titolo di spese di precetto, proprio in virtù del tardivo adempimento della banca. La creditrice, non pienamente soddisfatta, ricorreva in Cassazione.

La Questione del Litisconsorzio Necessario del Terzo Pignorato

Arrivata dinanzi alla Corte di Cassazione, la vicenda ha preso una svolta inaspettata. I giudici, prima ancora di esaminare i motivi del ricorso, hanno rilevato d’ufficio (cioè di propria iniziativa) una nullità processuale fondamentale: né il primo né il secondo grado di giudizio avevano visto la partecipazione dei terzi pignorati, ovvero l’ente postale e l’istituto di vigilanza bancaria.

Secondo la Corte, la figura del terzo pignorato non è quella di un mero spettatore, ma di un vero e proprio litisconsorte necessario. Questo significa che la sua presenza nel giudizio di opposizione è indispensabile affinché la sentenza possa essere considerata valida. L’esito del giudizio, infatti, incide direttamente sugli obblighi che il pignoramento impone al terzo, come quello di non disporre delle somme dovute al debitore. Pertanto, il terzo ha sempre un interesse giuridicamente rilevante a partecipare al processo per verificare la legittimità dell’esecuzione e la destinazione delle somme.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte ha fondato la sua decisione su un orientamento ormai consolidato, inaugurato dalla sentenza n. 13533 del 2021. Questo indirizzo giurisprudenziale ha superato la precedente visione secondo cui il terzo era parte necessaria solo se avesse un interesse specifico, ad esempio per evitare un doppio pagamento.

Oggi, la Cassazione afferma che l’interesse del terzo pignorato a partecipare al giudizio di opposizione sussiste sempre e a priori. Egli è destinatario di obblighi legali (artt. 545 e 546 c.p.c.) che persistono o vengono meno a seconda dell’esito dell’opposizione. Di conseguenza, non può essere escluso dal contraddittorio.

La mancata integrazione del contraddittorio, ovvero la mancata citazione in giudizio di una parte necessaria, costituisce un vizio che invalida l’intero processo sin dall’inizio. Tale vizio è talmente grave da poter essere rilevato in ogni stato e grado del giudizio, anche d’ufficio dalla stessa Corte. Per questo motivo, la Cassazione ha annullato la sentenza impugnata e ha rinviato la causa al giudice di primo grado, affinché il processo venga celebrato nuovamente, questa volta con la partecipazione di tutti i soggetti necessari.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

La sentenza in commento offre un’importante lezione procedurale. Chiunque intenda promuovere un’opposizione all’esecuzione deve assicurarsi di citare in giudizio non solo il creditore e il debitore, ma anche il terzo pignorato. Omettere questo passaggio significa avviare un processo destinato a essere dichiarato nullo, con un conseguente spreco di tempo e risorse economiche.

Per i creditori, è un monito a gestire con attenzione le procedure esecutive, coinvolgendo correttamente tutti i soggetti interessati. Per i terzi pignorati, è la conferma del loro diritto a partecipare attivamente ai giudizi che possono modificare i loro obblighi legali. In definitiva, la decisione rafforza il principio del giusto processo e del contraddittorio, garantendo che ogni parte la cui posizione giuridica è coinvolta abbia la possibilità di far sentire la propria voce.

Il terzo pignorato è sempre una parte necessaria nel giudizio di opposizione all’esecuzione?
Sì, secondo l’orientamento consolidato della Corte di Cassazione, il terzo pignorato deve essere sempre considerato un litisconsorte necessario nei procedimenti di opposizione all’esecuzione o agli atti esecutivi, senza alcuna distinzione basata sulla natura del suo interesse.

Cosa succede se il terzo pignorato non viene citato in giudizio nell’opposizione?
La mancata partecipazione del terzo pignorato al giudizio determina una nullità processuale insanabile. Questo vizio può essere rilevato in qualsiasi fase del processo, anche d’ufficio dal giudice, e comporta l’annullamento delle sentenze emesse e la necessità di ricominciare il giudizio dal primo grado, con la corretta instaurazione del contraddittorio.

Perché il terzo pignorato ha sempre interesse a partecipare al processo di opposizione?
Il terzo pignorato ha sempre interesse a partecipare perché è destinatario di una serie di obblighi imposti dal pignoramento (come quello di non pagare il debitore e di versare le somme al creditore). L’esito del giudizio di opposizione determina la persistenza o l’estinzione di tali obblighi, incidendo direttamente sulla sua posizione giuridica.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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