Termine Difensivo Violato: la Cassazione Rinvia l’Udienza
Il rispetto delle regole procedurali è il fondamento di un giusto processo. Tra queste, il termine difensivo assume un’importanza cruciale, poiché garantisce a ogni parte il tempo necessario per preparare adeguatamente le proprie argomentazioni. Una recente ordinanza interlocutoria della Corte di Cassazione ha ribadito questo principio fondamentale, disponendo il rinvio di un’udienza proprio a causa del mancato rispetto di tale termine. Analizziamo insieme questa decisione per comprenderne le implicazioni pratiche.
I Fatti del Caso
La vicenda trae origine da un ricorso presentato dinanzi alla Corte di Cassazione da una società di gestione patrimoniale contro una società agricola e un soggetto privato. Il ricorso mirava a contestare una sentenza emessa dal Tribunale di Palmi. Durante la fase di organizzazione del procedimento, la Corte ha fissato la data per la discussione del caso in camera di consiglio. Tuttavia, la comunicazione dell’avviso di fissazione dell’udienza alle parti è avvenuta in una data che non permetteva il pieno rispetto del termine a difesa previsto dalla legge.
La Decisione della Corte e il rispetto del Termine Difensivo
La Corte, esaminati gli atti, ha rilevato d’ufficio la criticità procedurale. La comunicazione dell’avviso di fissazione dell’udienza camerale, eseguita il 24 ottobre 2024, non garantiva nella sua interezza il termine difensivo stabilito dall’articolo 380-bis.1 del Codice di procedura civile. Questo articolo è posto a presidio del diritto di difesa, consentendo alle parti di esplicare pienamente le proprie facoltà nel procedimento.
Di conseguenza, constatato che non tutte le parti avevano avuto modo di depositare memorie difensive o conclusioni scritte, il Collegio ha deciso di non procedere con la trattazione del caso. Con un’ordinanza interlocutoria, ha quindi disposto il rinvio della causa a nuovo ruolo, per permettere che il procedimento si svolga nel pieno rispetto delle garanzie processuali.
Le Motivazioni
La motivazione alla base del rinvio è netta e si fonda su un principio cardine del nostro ordinamento: la tutela del diritto di difesa e del contraddittorio. La Corte ha sottolineato come l’osservanza del termine difensivo non sia un mero formalismo, ma una condizione essenziale per garantire la piena esplicazione delle facoltà difensive. Il mancato rispetto di questo lasso temporale, anche se parziale, lede il diritto delle parti di prepararsi adeguatamente, depositare scritti e replicare alle argomentazioni avversarie.
La scelta di rinviare la trattazione a nuovo ruolo, anziché procedere, dimostra la volontà della Corte di sanare il vizio procedurale prima di entrare nel merito della questione. Questa prassi garantisce che la decisione finale sia il risultato di un confronto processuale equo e completo, preservando l’integrità del giudizio.
Le Conclusioni
L’ordinanza in esame offre un importante insegnamento: il rispetto delle norme procedurali, in particolare quelle che tutelano il diritto di difesa, è inderogabile. La decisione della Corte di Cassazione di rinviare la causa evidenzia come la correttezza del procedimento prevalga sulle esigenze di celerità. Per avvocati e parti processuali, ciò significa che la vigilanza sul rispetto dei termini è fondamentale e che qualsiasi violazione può e deve essere rilevata, anche d’ufficio dal giudice, per assicurare un giusto processo. La tutela del contraddittorio rimane un pilastro incrollabile della giurisdizione.
Cosa accade se il termine difensivo per un’udienza in Cassazione non viene rispettato?
La Corte, come in questo caso, può rinviare la trattazione del ricorso a nuovo ruolo. Questa decisione mira a sanare il vizio procedurale e a garantire che tutte le parti abbiano il tempo necessario per esercitare pienamente il loro diritto di difesa.
Perché il rispetto del termine difensivo è considerato così importante?
È fondamentale perché assicura il principio del contraddittorio e il diritto di difesa. Concedere il tempo adeguato permette alle parti di studiare gli atti, preparare le proprie argomentazioni e depositare memorie o conclusioni scritte, garantendo così un processo equo.
Qual è l’effetto di un’ordinanza interlocutoria che rinvia la causa a nuovo ruolo?
L’ordinanza non decide il merito della controversia, ma risolve una questione procedurale. L’effetto pratico è che il procedimento viene sospeso e riprogrammato per una data futura, consentendo di correggere l’irregolarità riscontrata prima di proseguire con l’esame del ricorso.
Testo del provvedimento
Ordinanza interlocutoria di Cassazione Civile Sez. 3 Num. 33673 Anno 2024
Civile Ord. Sez. 3 Num. 33673 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME COGNOME
Relatore: COGNOME
Data pubblicazione: 20/12/2024
ORDINANZA INTERLOCUTORIA
sul ricorso iscritto al n. 9058/2023 R.G. proposto da
RAGIONE_SOCIALE rappresentata e difesa dall ‘ avv. NOME COGNOME con domicilio digitale EMAIL
– ricorrente –
contro
e contro
RAGIONE_SOCIALE
NOME
– intimato – avverso la sentenza n. 951 del 6/10/2022 del Tribunale di Palmi; udita la relazione svolta nella camera di consiglio del 19/12/2024 dal Consigliere Dott. NOME COGNOME
Ad. 19/12/2024 CC
– intimata –
CONSIDERATO CHE
-la comunicazione dell’avviso di fissazione dell’odierna adunanza camerale è stata eseguita in data 24/10/2024 e, dunque, non risulta osservato nella sua interezza il termine fissato dall’art. 380 -bis.1 c.p.c., volto a garantire la piena esplicazione delle facoltà difensive nel procedimento in camera di consiglio;
-non tutte le parti hanno depositato memorie difensive e/o conclusioni scritte;
-all’esito della camera di consiglio del 19/12/2024, il Collegio si è riservato il deposito dell’ordinanza nei successivi sessanta giorni, a norma dell’art. 380 -bis.1, comma 2, c.p.c.;
p. q. m.
la Corte rinvia la trattazione del ricorso a nuovo ruolo. Così deciso in Roma, nella camera di consiglio della Terza Sezione