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Termine costituzione appello: decorrenza e calcolo

La Corte di Cassazione ha chiarito un punto cruciale sulla decorrenza del termine per la costituzione in appello. In un caso di richiesta di risarcimento danni contro un Comune, l’appello era stato dichiarato improcedibile perché depositato oltre dieci giorni dalla notifica. La Suprema Corte ha annullato tale decisione, stabilendo che il termine per la costituzione dell’appellante non decorre dalla consegna dell’atto all’ufficiale giudiziario, ma dal momento in cui la notifica si perfeziona per il destinatario. Questo principio, noto come scissione degli effetti della notificazione, garantisce che gli adempimenti successivi alla notifica siano calcolati da un momento certo per entrambe le parti. Pertanto, il deposito dell’appello è stato ritenuto tempestivo.

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Pubblicato il 4 settembre 2025 in Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Termine Costituzione Appello: La Cassazione Fissa il “Dies a Quo”

Nel processo civile, il rispetto dei termini è un elemento fondamentale che può determinare l’esito di una causa, ancor prima di entrare nel merito della questione. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio cruciale riguardo al termine costituzione appello, chiarendo definitivamente da quale momento inizi a decorrere il tempo a disposizione dell’appellante. Questa decisione è di vitale importanza per avvocati e cittadini, poiché un errore di calcolo può portare alla grave conseguenza dell’improcedibilità dell’impugnazione.

Il Caso: Un Appello Dichiarato Improcedibile per un Errore di Calcolo

La vicenda trae origine da una richiesta di risarcimento danni avanzata da due cittadine nei confronti di un Comune, a seguito della caduta di un albero su una strada pubblica. Dopo la sentenza di primo grado, che aveva respinto la loro domanda, le cittadine proponevano appello.

Tuttavia, la Corte d’Appello dichiarava l’impugnazione improcedibile. Secondo i giudici di secondo grado, l’iscrizione a ruolo della causa era avvenuta oltre il termine di dieci giorni previsto dalla legge. La Corte aveva calcolato tale termine a partire dal giorno in cui l’atto di appello era stato consegnato all’ufficiale giudiziario per la notifica (21 novembre), e non dal giorno in cui l’atto era stato effettivamente ricevuto dal Comune appellato (25 novembre). Poiché l’iscrizione a ruolo era stata effettuata il 4 dicembre, il termine risultava superato.

La Questione Giuridica sul Termine Costituzione Appello

Il cuore della controversia, giunta all’attenzione della Corte di Cassazione, riguardava l’individuazione del cosiddetto dies a quo, ovvero il giorno da cui far partire il conteggio dei dieci giorni per la costituzione in giudizio dell’appellante, come previsto dagli artt. 165 e 347 del codice di procedura civile. Le alternative erano due:

1. Il giorno della consegna dell’atto all’ufficiale giudiziario.
2. Il giorno del perfezionamento della notifica nei confronti del destinatario (l’appellato).

La scelta tra queste due opzioni ha conseguenze pratiche enormi, potendo decretare la vita o la morte di un appello.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso delle cittadine, ha cassato con rinvio la sentenza d’appello, fornendo una chiara e motivata interpretazione della norma. I giudici hanno richiamato il consolidato principio della scissione degli effetti della notificazione.

Secondo tale principio, gli effetti della notifica si producono in momenti diversi per il notificante e per il notificato:

* Per il notificante, gli effetti si producono al momento della consegna dell’atto all’ufficiale giudiziario. Questo serve a tutelarlo da eventuali ritardi del servizio di notifica, garantendo che egli abbia rispettato il proprio termine per l’impugnazione.
* Per il destinatario, gli effetti si producono nel momento in cui riceve effettivamente l’atto.

La Corte ha specificato che questa scissione opera solo quando un ritardo non imputabile al notificante potrebbe causargli un danno (come la decadenza dall’impugnazione). Tuttavia, quando si tratta di un termine che inizia a decorrere dopo l’avvenuta notificazione, come il termine costituzione appello, il riferimento deve essere unico per entrambe le parti e coincidere con il perfezionamento della notifica per il destinatario.

Il termine per la costituzione dell’appellante, infatti, è posto a garanzia dell’appellato, per consentirgli di avere a disposizione il fascicolo di parte avversa entro un tempo ragionevole. È quindi logico e corretto che tale termine decorra solo dal momento in cui l’appellato ha legale conoscenza dell’impugnazione. Nel caso di specie, la notifica si era perfezionata il 25 novembre 2014; pertanto, l’iscrizione a ruolo del 4 dicembre 2014 era avvenuta ampiamente entro i dieci giorni previsti, risultando perfettamente tempestiva.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Decisione

L’ordinanza in esame consolida un orientamento giurisprudenziale di fondamentale importanza pratica. La decisione chiarisce senza ombra di dubbio che il dies a quo per calcolare il termine costituzione appello è il giorno in cui la notifica dell’atto di citazione si perfeziona per la parte appellata. Qualsiasi calcolo basato sulla data di consegna dell’atto all’ufficiale giudiziario è errato e rischia di portare a una declaratoria di improcedibilità. Questa regola fornisce una certezza procedurale indispensabile, allineando la decorrenza del termine a un evento oggettivo e conoscibile da entrambe le parti in causa, ovvero la ricezione dell’atto da parte del destinatario.

Da quale momento decorre il termine di dieci giorni per la costituzione in giudizio dell’appellante?
Il termine per la costituzione in giudizio dell’appellante decorre dal momento in cui la notificazione dell’atto di appello si perfeziona per il destinatario (l’appellato), e non dal giorno in cui l’atto viene consegnato all’ufficiale giudiziario.

Perché la data di consegna dell’atto all’ufficiale giudiziario non è rilevante per calcolare il termine di costituzione?
La data di consegna all’ufficiale giudiziario rileva solo per il notificante, al fine di dimostrare di aver rispettato il termine per impugnare. Per gli adempimenti successivi, che coinvolgono anche la controparte, il punto di riferimento deve essere la data di perfezionamento della notifica per il destinatario, in applicazione del principio generale della scissione degli effetti della notificazione.

Qual è la conseguenza del mancato rispetto del termine per la costituzione dell’appellante?
Il mancato rispetto del termine per la costituzione in giudizio dell’appellante comporta l’improcedibilità dell’appello. Ciò significa che l’impugnazione non può essere esaminata nel merito e la sentenza di primo grado diventa definitiva, a meno che la parte appellata non si costituisca e non sollevi l’eccezione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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