Termine Camera di Consiglio: Quando un Errore Procedurale Ferma la Cassazione
Nel complesso mondo della giustizia, il rispetto delle regole procedurali è fondamentale per garantire un processo equo. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione illustra perfettamente questo principio, mostrando come la mancata osservanza del termine camera di consiglio possa portare al rinvio di un’intera causa. Questo provvedimento, pur non decidendo il merito della questione, riafferma l’importanza del diritto di difesa e della corretta scansione temporale del processo.
I Fatti del Processo
Il caso trae origine da un ricorso presentato da un privato cittadino avverso un’ordinanza del Tribunale di Roma. La controversia vedeva contrapposti il cittadino a una nota società di servizi postali, a un importante istituto di credito e all’istituto di vigilanza bancaria nazionale. Giunta in Cassazione, la causa era stata fissata per la trattazione in camera di consiglio, una modalità decisoria che non prevede la discussione orale pubblica.
Tuttavia, prima che i giudici potessero esaminare il merito del ricorso, è emersa una criticità di natura puramente procedurale.
La Decisione della Corte: il Rinvio per Vizio Procedurale
La Terza Sezione Civile della Corte di Cassazione ha emesso un’ordinanza interlocutoria, ovvero un provvedimento che non chiude il giudizio ma ne regola lo svolgimento. Con tale ordinanza, la Corte ha disposto il rinvio della trattazione del ricorso a nuovo ruolo. In altre parole, ha posticipato la decisione a una data da destinarsi.
La ragione di tale scelta non risiede in un’analisi del torto o della ragione delle parti, ma in un vizio riscontrato nella fase preparatoria dell’udienza.
Le Motivazioni: la Tutela del Diritto di Difesa e il rispetto del termine camera di consiglio
Il cuore della decisione risiede nell’articolo 380-bis.1 del codice di procedura civile. Questa norma stabilisce un preciso termine temporale che deve intercorrere tra la comunicazione alle parti della data dell’udienza e l’udienza stessa. Tale intervallo è pensato per consentire agli avvocati di esercitare pienamente il loro diritto di difesa, in particolare depositando memorie difensive e conclusioni scritte.
Nel caso di specie, la Corte ha rilevato che la comunicazione dell’avviso di fissazione dell’udienza camerale non era stata eseguita nel pieno rispetto di tale termine. Questo vizio, anche se apparentemente formale, è stato ritenuto sufficientemente grave da compromettere la ‘piena esplicazione delle facoltà difensive’. I giudici hanno osservato che non tutte le parti avevano depositato i propri scritti difensivi, un fatto che potrebbe essere diretta conseguenza del tempo insufficiente a disposizione. Per salvaguardare il principio del contraddittorio e il diritto di difesa, considerato un pilastro fondamentale del giusto processo, il Collegio ha ritenuto indispensabile annullare l’udienza e rinviare la causa, così da permettere una nuova e corretta fissazione nel rispetto di tutti i termini di legge.
Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche dell’Ordinanza
L’ordinanza in esame, sebbene non risolva la disputa principale, lancia un messaggio chiaro sull’inderogabilità delle garanzie procedurali. Dimostra che il sistema giudiziario pone la tutela del diritto di difesa al di sopra delle esigenze di celerità, quando queste ultime rischiano di pregiudicare l’equità del giudizio. Per gli operatori del diritto, questo provvedimento funge da monito sull’importanza di verificare meticolosamente il rispetto dei termini processuali, la cui violazione può causare ritardi significativi. Per i cittadini, è una conferma che le regole del processo sono poste a garanzia dei loro diritti e che i giudici sono tenuti a farle rispettare rigorosamente per assicurare una decisione giusta e ponderata.
Per quale motivo la Corte di Cassazione ha rinviato la causa?
La causa è stata rinviata perché non è stato rispettato nella sua interezza il termine procedurale, previsto dall’art. 380-bis.1 c.p.c., tra la comunicazione della data dell’udienza in camera di consiglio e l’udienza stessa.
Quale diritto fondamentale è stato tutelato con questa decisione?
La decisione ha tutelato il diritto di difesa delle parti coinvolte nel processo. Il mancato rispetto del termine avrebbe potuto impedire una piena ed efficace preparazione delle difese scritte, compromettendo il principio del contraddittorio.
Cosa significa che il ricorso è stato rinviato ‘a nuovo ruolo’?
Significa che la trattazione del caso è stata posticipata. Il ricorso verrà inserito nuovamente nel calendario delle udienze della Corte in una data futura, una volta che la procedura di notifica dell’avviso di udienza sarà stata ripetuta correttamente nel rispetto di tutti i termini di legge.
Testo del provvedimento
Ordinanza interlocutoria di Cassazione Civile Sez. 3 Num. 33993 Anno 2024
Civile Ord. Sez. 3 Num. 33993 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME COGNOME
Relatore: COGNOME
Data pubblicazione: 23/12/2024
ORDINANZA INTERLOCUTORIA
sul ricorso iscritto al n. 8748/2024 R.G. proposto da
COGNOME rappresentata e difesa dall’Avv.
NOME COGNOME -ricorrente –
contro
RAGIONE_SOCIALE in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dal l’Avv. NOME COGNOME
-controricorrente –
nonché contro
RAGIONE_SOCIALE
-intimati – avverso l ‘ordinanza n. 454/2024 del TRIBUNALE DI ROMA, depositata il giorno 22 marzo 2024;
udita la relazione svolta nella camera di consiglio del 19 dicembre 2024 dal Consigliere NOME COGNOME
Considerato che
RINVIO A NUOVO RUOLO
la comunicazione dell’avviso di fissazione dell’odierna adunanza camerale è stata eseguita in data 24/10/2024 e, dunque, non risulta osservato nella sua interezza il termine fissato dall’art. 380 -bis.1 cod. proc. civ., volto a garantire la piena esplicazione delle facoltà difensive nel procedimento in camera di consiglio;
non tutte le parti hanno depositato memorie difensive e/o conclusioni scritte;
il Collegio si è riservato il deposito dell’ordinanza nel termine di cui al secondo comma dell’art. 380 -bis. 1 cod. proc. civ.;
p. q. m.
rinvia la trattazione del ricorso a nuovo ruolo. Così deciso in Roma, nella Camera di Consiglio della Terza Sezione