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Surplus Orario: quando va pagato come straordinario?

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 31352/2024, ha stabilito che il surplus orario accumulato dai lavoratori turnisti, se non compensato con riposi, deve essere retribuito come lavoro straordinario. Il caso riguardava dipendenti del settore sanitario che avevano lavorato ore in eccedenza rispetto all’orario settimanale. La Corte ha chiarito che la distinzione teorica tra surplus orario e straordinario svanisce quando l’eccedenza si consolida nel tempo, facendo sorgere il diritto alla retribuzione.

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Pubblicato il 13 ottobre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Surplus Orario: Se Non Recuperato, Diventa Straordinario da Pagare

La gestione dell’orario di lavoro per i turnisti, specialmente in settori che richiedono una copertura continua come la sanità, presenta complessità uniche. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha affrontato un tema cruciale: la differenza tra Surplus Orario e lavoro straordinario. La Corte ha stabilito un principio fondamentale: quando le ore lavorate in più, derivanti dalla flessibilità dei turni, non vengono compensate con adeguati riposi, devono essere pagate come straordinario.

I Fatti del Caso

Un gruppo di dipendenti di un’Azienda Sanitaria, addetti a un servizio di emergenza con turni h24, si era rivolto al Giudice del Lavoro per ottenere il pagamento delle ore di lavoro straordinario accumulate nel corso degli anni. Le corti di primo e secondo grado avevano dato loro ragione, condannando l’azienda al pagamento. L’Azienda Sanitaria ha quindi presentato ricorso in Cassazione, sostenendo che i giudici di merito avessero commesso un errore nel qualificare le ore eccedenti.

La Tesi dell’Azienda: la Differenza tra Surplus Orario e Lavoro Straordinario

Il principale argomento difensivo dell’azienda si basava sulla distinzione tra due concetti:
1. Surplus Orario: Considerato una conseguenza fisiologica dell’organizzazione dei turni. In alcune settimane si lavora più del dovuto, in altre meno, con un bilanciamento che dovrebbe avvenire nel tempo attraverso riposi compensativi. Secondo l’azienda, questo surplus non è straordinario.
2. Lavoro Straordinario: Visto come un’attività richiesta esplicitamente oltre l’orario normale e che dà diritto a un compenso economico immediato o all’accantonamento nella “banca delle ore”.

Secondo l’azienda, le ore richieste dai lavoratori rientravano nella prima categoria e non erano quindi da retribuire come straordinario.

L’Analisi della Corte di Cassazione e il Concetto di Surplus Orario

La Corte Suprema ha respinto la tesi dell’azienda, pur riconoscendo l’esistenza di una differenza teorica tra i due istituti. I giudici hanno chiarito che questa distinzione è destinata a “sfumare” quando il surplus orario si consolida nel tempo e non viene effettivamente compensato con riposi. In altre parole, la flessibilità dei turni non può tradursi in un mancato pagamento per il lavoro effettivamente svolto.

La Questione dell’Autorizzazione Preventiva

Un altro motivo di ricorso riguardava la presunta assenza di un’autorizzazione preventiva per il lavoro straordinario. La Cassazione ha definito questo un “falso problema”. Nel contesto di un servizio che deve essere garantito 24 ore su 24, la predisposizione stessa dei turni da parte del datore di lavoro costituisce un’autorizzazione implicita alle ore necessarie per coprire il servizio, anche se eccedenti l’orario settimanale standard. Il lavoro svolto per assicurare la continuità operativa non può essere considerato non autorizzato.

Le Motivazioni

Le motivazioni della Corte si fondano su un principio costituzionale irrinunciabile: il diritto del lavoratore a una giusta retribuzione per la quantità e qualità del suo lavoro (art. 36 della Costituzione). Negare il compenso per ore lavorate e non recuperate rappresenterebbe una violazione di tale diritto. La Corte ha sottolineato che è onere del datore di lavoro dimostrare che le ore eccedenti rientrano ancora in un ciclo di compensazione programmato. In assenza di tale prova, le ore si consolidano come un credito del lavoratore che deve essere liquidato con la maggiorazione prevista per il lavoro straordinario. Inoltre, la Corte ha confermato la responsabilità solidale tra il vecchio e il nuovo datore di lavoro in caso di trasferimento d’azienda (art. 2112 c.c.), legittimando i lavoratori a richiedere il pagamento indifferentemente a entrambi.

Le Conclusioni

Questa ordinanza offre un’importante tutela per tutti i lavoratori turnisti. Le conclusioni pratiche sono chiare:

1. Il Surplus Orario non è “lavoro gratuito”: La flessibilità organizzativa non può andare a discapito della retribuzione. Se le ore in più non vengono recuperate in tempi ragionevoli, devono essere pagate.
2. Onere della prova a carico del datore: Spetta all’azienda dimostrare che le ore eccedenti fanno parte di un sistema di compensazione funzionante. In caso contrario, si presume che siano straordinari.
3. Autorizzazione implicita nei servizi essenziali: Per i servizi che richiedono copertura continua, l’autorizzazione allo straordinario è implicita nell’organizzazione dei turni stessi.

La decisione ribadisce che i meccanismi di flessibilità dell’orario devono essere gestiti con trasparenza e correttezza, garantendo sempre il giusto compenso per ogni ora di lavoro prestata.

Qual è la differenza tra surplus orario e lavoro straordinario?
Il surplus orario è l’eccedenza di ore che deriva dalla normale flessibilità dei turni e dovrebbe essere compensata con riposi successivi. Il lavoro straordinario è quello prestato oltre l’orario normale, generalmente su richiesta e autorizzazione, che dà diritto a un compenso economico o a riposo tramite la “banca delle ore”.

Quando il surplus orario deve essere pagato come straordinario?
Secondo la sentenza, il surplus orario deve essere pagato come straordinario quando si consolida nel tempo e non viene effettivamente compensato con periodi di riposo. In questo caso, la differenza tra i due istituti svanisce e il lavoratore matura il diritto alla retribuzione per le ore aggiuntive prestate.

Il lavoro straordinario svolto dai turnisti richiede sempre un’autorizzazione specifica?
No. La Corte ha stabilito che, per i servizi che devono essere coperti 24 ore su 24, l’organizzazione stessa dei turni da parte del datore di lavoro costituisce un’autorizzazione implicita a svolgere le ore necessarie a garantire la continuità del servizio, anche se queste eccedono l’orario settimanale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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