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Spoil system: limiti per dirigenti non apicali

Un dirigente regionale, licenziato a seguito di un cambio di governo, ottiene ragione in Cassazione. La Corte ha stabilito che lo spoil system si applica esclusivamente ai dirigenti “apicali” (di vertice), e non a figure manageriali subordinate, la cui revoca basata su criteri fiduciari risulta pertanto illegittima. Il caso è stato rinviato alla Corte d’Appello per la quantificazione del risarcimento.

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Pubblicato il 19 dicembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Spoil System: la Cassazione fissa i paletti per i dirigenti pubblici

Con la recente ordinanza n. 25528/2024, la Corte di Cassazione è tornata a pronunciarsi su un tema cruciale per la pubblica amministrazione: l’applicazione dello spoil system. Questa pratica, che consente la revoca di incarichi dirigenziali a seguito di un cambio di governo, deve essere applicata con rigore e solo a determinate figure. La sentenza chiarisce in modo inequivocabile che non tutti i dirigenti sono soggetti a questo meccanismo, tracciando una linea netta tra ruoli apicali e ruoli tecnico-gestionali.

Il caso: un dirigente regionale revocato dopo le elezioni

Un dirigente, con l’incarico di Direttore di una Direzione Regionale, aveva sottoscritto un contratto a tempo determinato con una Regione. Tale contratto prevedeva la cessazione automatica al termine della legislatura. A seguito delle elezioni e dell’insediamento di una nuova Giunta, il suo incarico è stato revocato anticipatamente, in applicazione di una norma statutaria che consentiva la rimozione degli incarichi dirigenziali con “criterio fiduciario”.

Il dirigente ha impugnato la delibera di revoca, ritenendola illegittima, e ha richiesto un cospicuo risarcimento per i danni patrimoniali, professionali e d’immagine. Tuttavia, sia il Tribunale che la Corte d’Appello hanno respinto le sue richieste, qualificando il suo ruolo come apicale e, di conseguenza, soggetto legittimamente allo spoil system.

L’applicazione dello spoil system nei gradi di merito

Le corti di merito avevano ritenuto che, sebbene formalmente un direttore regionale, al dirigente fossero state conferite contrattualmente funzioni di tale rilievo da equipararlo a un dirigente di dipartimento, figura di vertice dell’amministrazione regionale. Avevano quindi concluso che la revoca, basata sul venir meno del rapporto fiduciario con il nuovo vertice politico, fosse legittima. Il dirigente, non condividendo questa interpretazione, ha proposto ricorso in Cassazione.

L’analisi della Corte di Cassazione e i limiti dello spoil system

La Suprema Corte ha ribaltato completamente la prospettiva. Accogliendo i motivi del ricorso del dirigente, ha affermato che per determinare l’applicabilità dello spoil system, non si deve guardare ai compiti concretamente svolti, ma alla posizione formale del dirigente nell’organigramma dell’ente. La Corte ha sottolineato che, secondo la normativa regionale, i veri dirigenti apicali sono i Direttori di Dipartimento, i quali dirigono e coordinano i direttori regionali. Questi ultimi sono, quindi, gerarchicamente subordinati e non possono essere considerati figure di vertice.

Le motivazioni: apicalità non significa solo poteri, ma posizione gerarchica

Il cuore della motivazione della Cassazione risiede nella distinzione tra la natura dell’incarico e la sua posizione strutturale. L’errore della Corte d’Appello è stato quello di equiparare il dirigente a una figura apicale basandosi sui poteri a lui assegnati, come quello di relazionarsi con l’assessorato o di gestire la spesa. Per la Cassazione, questi elementi non sono decisivi. Ciò che conta è la collocazione formale nell’architettura amministrativa. Essendo il direttore regionale sottoposto al potere di direzione, coordinamento e persino sostitutivo del direttore di dipartimento, il suo incarico non può essere qualificato come apicale.

La Corte ha inoltre ribadito un principio fondamentale, in linea con la giurisprudenza costituzionale: lo spoil system è un’eccezione al principio di imparzialità e buon andamento della pubblica amministrazione (Art. 97 Cost.) e deve essere interpretato in modo restrittivo. Può applicarsi solo a quelle posizioni che implicano una collaborazione diretta alla formazione dell’indirizzo politico, e non a ruoli, pur importanti, di natura prettamente gestionale e tecnica. Qualsiasi clausola contrattuale o norma che estenda indebitamente questo meccanismo a figure non apicali è da considerarsi nulla.

Le conclusioni: la tutela del dirigente tecnico contro l’ingerenza politica

L’ordinanza in esame rafforza la protezione dei dirigenti pubblici che svolgono funzioni tecnico-professionali dall’ingerenza della politica. Stabilendo che la revoca fiduciaria è illegittima per i ruoli non apicali, la Corte di Cassazione ha di fatto annullato la decisione della Corte d’Appello. La causa è stata quindi rinviata a quest’ultima, in diversa composizione, che dovrà riesaminare la domanda di risarcimento del dirigente, partendo dal presupposto, ora vincolante, che la sua rimozione dall’incarico è stata illegittima.

Lo “spoil system” si applica a tutti i dirigenti pubblici di alto livello?
No. Secondo la Corte di Cassazione, lo spoil system si applica solo ed esclusivamente ai dirigenti “apicali”, ovvero coloro che occupano la posizione di vertice di una struttura e collaborano direttamente alla formazione dell’indirizzo politico. Non si applica ai dirigenti, anche di rilievo, che occupano una posizione gerarchicamente subordinata.

Come si stabilisce se un dirigente è “apicale”?
La qualifica di “apicale” non dipende dai singoli poteri o compiti assegnati, ma dalla posizione formale del dirigente all’interno dell’organigramma dell’ente. È apicale il dirigente che non è sottoposto alla direzione e al coordinamento di un altro dirigente.

Una clausola contrattuale che prevede la decadenza automatica dell’incarico è sempre valida?
No. Se una clausola contrattuale prevede la decadenza automatica o la revoca fiduciaria per un incarico dirigenziale che non è apicale, tale clausola è nulla perché si pone in contrasto con i principi costituzionali di imparzialità e buon andamento della pubblica amministrazione (art. 97 Cost.).

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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