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Spettacolo viaggiante: obblighi contributivi INPS

La Corte di Cassazione ha stabilito che gli esercenti di attività di spettacolo viaggiante, come i proprietari di giostre e attrazioni nei luna park, sono obbligati a iscriversi alla Gestione Commercianti dell’INPS. La sentenza ha annullato le decisioni dei giudici di merito che avevano escluso tale obbligo qualificando l’attività come ‘industriale’. La Suprema Corte ha chiarito che la normativa speciale per lo spettacolo viaggiante (Legge n. 337/1968) prevale sulla classificazione generale, imponendo l’iscrizione e il versamento dei relativi contributi.

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Pubblicato il 29 ottobre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Spettacolo Viaggiante e Contributi INPS: La Cassazione Fa Chiarezza

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha messo un punto fermo sugli obblighi contributivi per gli operatori dello spettacolo viaggiante, come i gestori di giostre e attrazioni dei luna park. La Suprema Corte ha stabilito che tali attività rientrano nell’obbligo di iscrizione alla Gestione Commercianti dell’INPS, indipendentemente dalla classificazione dell’attività come ‘industriale’ ai fini della gestione dei dipendenti. Analizziamo insieme questa importante decisione.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine dal ricorso dell’INPS contro la decisione della Corte d’Appello che aveva dato ragione a due operatori di attrazioni itineranti (un ottovolante, un gioco a gettoni e un castello incantato). I giudici di merito avevano escluso l’obbligo per gli operatori di iscriversi alla Gestione Commercianti, sostenendo che la loro attività, in quanto intrattenimento e divertimento itinerante, fosse da considerarsi ‘industriale’ ai sensi della normativa sulla classificazione dei datori di lavoro. Secondo questa interpretazione, mancavano i presupposti per l’iscrizione alla gestione previdenziale dei commercianti. L’INPS ha quindi impugnato tale decisione dinanzi alla Corte di Cassazione, lamentando una violazione di legge.

La Decisione della Corte di Cassazione e gli obblighi per lo spettacolo viaggiante

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso dell’INPS, cassando la sentenza d’appello e rinviando la causa a un’altra sezione della stessa Corte per una nuova valutazione. Il principio di diritto affermato è chiaro: gli esercenti di circhi equestri e di spettacolo viaggiante sono obbligati a iscriversi nella gestione assicurativa degli esercenti attività commerciali.

La Corte ha ritenuto errata la decisione dei giudici di merito, i quali avevano dato un peso decisivo alla classificazione del ‘datore di lavoro’ per il settore industria, senza considerare la normativa specifica che regola la tutela previdenziale dei lavoratori autonomi in questo campo.

Le Motivazioni della Sentenza

Il cuore della motivazione della Suprema Corte risiede nell’applicazione del principio lex specialis derogat generali, secondo cui la legge speciale prevale su quella generale. La normativa di riferimento, secondo la Corte, non è quella generale sulla classificazione dei settori economici (come la Legge 88/1989), ma la Legge n. 337 del 1968, che contiene ‘Disposizioni sui circhi equestri e sullo spettacolo viaggiante’.

L’articolo 18 di questa legge speciale dispone esplicitamente che ‘Gli esercenti dei circhi equestri e dello spettacolo viaggiante sono compresi fra i soggetti’ tenuti all’assicurazione obbligatoria per gli esercenti attività commerciali. Questa norma estende loro le tutele per malattia, invalidità, vecchiaia e superstiti previste per i commercianti.

La Cassazione ha sottolineato che questa normativa specifica non è mai stata abrogata, anzi, la sua vigenza è stata confermata da interventi legislativi successivi, come il d.lgs. n. 179 del 2009. Ignorare questa disposizione, come fatto dalla Corte d’Appello, equivarrebbe a un’interpretatio abrogans, ovvero un’interpretazione che di fatto annulla la legge, creando un vuoto di tutela previdenziale per questi lavoratori.

Inoltre, la Corte ha ribadito il principio iura novit curia, secondo cui spetta al giudice individuare e applicare la corretta disciplina giuridica al caso concreto, anche se le parti non l’hanno specificamente invocata. Pertanto, l’argomentazione dei resistenti, secondo cui l’INPS avrebbe posto l’accento sulla legge speciale solo in Cassazione, non è stata ritenuta rilevante.

Conclusioni

La sentenza chiarisce in modo inequivocabile che la natura dell’attività di spettacolo viaggiante è regolata da una disciplina previdenziale specifica che la attrae nell’orbita della Gestione Commercianti. La classificazione dell’attività ai fini della gestione dei lavoratori dipendenti è un aspetto distinto e non può essere utilizzata per escludere l’obbligo contributivo dell’imprenditore autonomo. Questa decisione ha importanti implicazioni pratiche per tutto il settore, confermando l’obbligo di iscrizione e di versamento dei contributi alla gestione commercianti per garantire la corretta copertura previdenziale agli operatori.

Gli operatori di uno spettacolo viaggiante sono obbligati a iscriversi alla Gestione Commercianti dell’INPS?
Sì. Secondo la Corte di Cassazione, in virtù della legge speciale n. 337 del 1968 (art. 18), gli esercenti di circhi equestri e dello spettacolo viaggiante sono obbligati a iscriversi nella gestione assicurativa prevista per gli esercenti attività commerciali.

La classificazione dell’attività come ‘industriale’ esclude l’obbligo di iscrizione alla Gestione Commercianti?
No. La classificazione dell’attività ai fini della gestione dei lavoratori dipendenti (settore industria) non è rilevante per determinare gli obblighi previdenziali del lavoratore autonomo. Quest’ultimo è soggetto alla normativa speciale che prevale su quella generale.

Quale legge regola in via prioritaria gli obblighi previdenziali per lo spettacolo viaggiante?
La Legge n. 337 del 1968, intitolata ‘Disposizioni sui circhi equestri e sullo spettacolo viaggiante’, è considerata la lex specialis e, pertanto, la disciplina normativa da applicare in via prioritaria per regolare gli obblighi previdenziali di questi operatori.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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