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Spese straordinarie figli: la Cassazione chiarisce

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 7169/2024, ha stabilito un principio fondamentale in materia di spese straordinarie per i figli di genitori separati. Il caso riguardava la richiesta di rimborso da parte di una madre per le ingenti spese universitarie e altre sostenute per il figlio. La Corte d’Appello le aveva negate, ritenendole prevedibili dato l’alto status socio-culturale dei genitori. La Cassazione ha ribaltato questa decisione, chiarendo che la prevedibilità di una spesa va valutata al momento in cui l’assegno di mantenimento è stato originariamente determinato (nel caso di specie, molti anni prima), e non in un momento successivo. Pertanto, costi significativi e non ipotizzabili all’epoca, come l’iscrizione a un’università privata fuori sede, costituiscono spese straordinarie da ripartire tra i genitori.

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Pubblicato il 7 novembre 2025 in Diritto di Famiglia, Giurisprudenza Civile

Spese Straordinarie Figli: Quando l’Università è un costo Imprevedibile?

La definizione di spese straordinarie per il mantenimento dei figli è da sempre uno dei terreni più scivolosi e contesi nel diritto di famiglia. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione, la n. 7169 del 18 marzo 2024, getta nuova luce su un aspetto cruciale: come e, soprattutto, quando valutare la prevedibilità di una spesa. La Corte ha stabilito che costi ingenti, come quelli per un’università privata fuori sede, non possono essere considerati prevedibili sulla sola base dello status socio-economico dei genitori, se al momento del divorzio il figlio era ancora un bambino. Analizziamo insieme questa importante decisione.

I Fatti del Caso: Dalla Prevedibilità alla Cassazione

La vicenda nasce dalla richiesta di una madre di ottenere dall’ex marito il rimborso del 50% di una serie di spese sostenute per il figlio nel corso degli anni, per un totale di quasi 17.000 euro. Tali esborsi includevano costi significativi come la retta per un’università privata prestigiosa, l’affitto di un alloggio per studenti in un’altra città, spese mediche, corsi di lingua e attività sportive.

In primo grado, il Tribunale aveva accolto la domanda della madre, qualificando tali esborsi come spese straordinarie. Tuttavia, la Corte d’Appello aveva ribaltato la decisione. Secondo i giudici di secondo grado, data l’elevata posizione professionale e culturale dei genitori (avvocato lei, architetto lui), era del tutto prevedibile che il figlio avrebbe intrapreso un percorso di studi universitario, anche in un ateneo privato e lontano da casa. Di conseguenza, tali spese non potevano essere considerate straordinarie, ma dovevano ritenersi incluse nell’assegno di mantenimento ordinario.

La Decisione della Corte di Cassazione sulle Spese Straordinarie

Investita della questione, la Suprema Corte ha cassato la sentenza d’appello, accogliendo il ricorso della madre. Il fulcro del ragionamento dei giudici di legittimità risiede nell’individuazione del corretto momento in cui effettuare la valutazione di prevedibilità e ponderabilità di una spesa.

La Corte ha affermato un principio di diritto fondamentale: la prevedibilità di una spesa, ai fini della sua qualificazione come ordinaria o straordinaria, deve essere valutata con riferimento al momento in cui sono stati presi gli accordi di separazione o divorzio e, con essi, è stato quantificato l’assegno di mantenimento. Nel caso specifico, il divorzio risaliva al 2006, quando il figlio aveva solo 11 anni. Era dunque impossibile, a quell’età, prevedere con certezza non solo che avrebbe frequentato l’università, ma anche che avrebbe scelto un percorso così oneroso in un’altra città.

Le Motivazioni: Il Principio della Prevedibilità al Momento della Statuizione

La Corte di Cassazione ha smontato la tesi della Corte d’Appello, evidenziando un errore di “sussunzione”. Le spese straordinarie sono, per definizione, quelle che per la loro rilevanza, imprevedibilità e imponderabilità esulano dal regime di vita ordinario del figlio. Il criterio per distinguerle da quelle ordinarie non può basarsi su una presunzione astratta legata al tenore di vita dei genitori, ma deve ancorarsi a una valutazione concreta effettuata ex ante.

Il principio sancito è che “tutto ciò che non è previsto né prevedibile e ponderabile al momento della determinazione dell’assegno, non è compreso nell’assegno e, se di rilevante entità, deve essere considerato come un esborso straordinario”. La valutazione deve tenere conto degli elementi concreti esistenti in quel preciso momento storico, come le esigenze attuali del figlio, il suo tenore di vita e le risorse dei genitori. Ipotizzare le future scelte universitarie di un bambino di 11 anni è un esercizio speculativo che non può fondare una decisione giudiziaria. Queste spese, verificatesi molti anni dopo, sono prive del requisito dell’attualità richiesto al momento della determinazione del contributo e, pertanto, devono essere considerate straordinarie.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche per i Genitori Separati

Questa ordinanza ha importanti conseguenze pratiche. Stabilisce che i genitori non possono vedersi negare il rimborso di spese future significative solo perché il loro status economico è elevato. Il criterio temporale è decisivo: se una spesa non era né certa né quantificabile al momento della definizione dell’assegno, essa mantiene la sua natura straordinaria.

Per i genitori separati, ciò significa che:
1. Le decisioni importanti e costose per il futuro dei figli (come l’università, master, corsi specialistici all’estero) dovranno essere, di norma, concordate e le relative spese ripartite, in quanto considerate straordinarie.
2. L’assegno di mantenimento copre i bisogni prevedibili e ordinari del figlio in un dato momento. Non può essere considerato un fondo onnicomprensivo per ogni possibile esigenza futura, per quanto costosa.
3. È sempre consigliabile, in sede di separazione o divorzio, cercare di prevedere e regolamentare il più possibile la gestione delle future spese straordinarie, per evitare contenziosi successivi.

Le spese per l’università privata di un figlio sono sempre considerate spese straordinarie?
Non necessariamente, ma lo sono quando non erano prevedibili né ponderabili al momento della determinazione dell’assegno di mantenimento. Come chiarito dalla Cassazione, se al momento del divorzio il figlio è molto giovane, è quasi impossibile prevedere le sue future scelte universitarie, rendendo tali costi successivi di natura straordinaria.

Come si stabilisce se una spesa è ‘prevedibile’ e quindi ordinaria?
La prevedibilità va valutata in concreto, facendo riferimento al momento storico in cui l’assegno di mantenimento è stato fissato (giudizialmente o consensualmente). Si devono considerare le esigenze del figlio, il tenore di vita e le circostanze esistenti in quel preciso momento, non in base a proiezioni future astratte o ipotetiche.

Lo status sociale ed economico dei genitori influenza la classificazione delle spese straordinarie?
Sì, è uno degli elementi di valutazione, ma non è l’unico né il più importante. Non può essere utilizzato per considerare ‘prevedibile’ una spesa che, per sua natura e per il momento in cui si manifesta (molti anni dopo la definizione dell’assegno), è oggettivamente imprevedibile e imponderabile. Il criterio temporale della valutazione prevale sulla presunzione legata allo status dei genitori.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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