CORTE D’APPELLO DI FIRENZE IV
SEZIONE La Corte d’Appello nelle persone dei seguenti magistrati:
dott. ssa NOME COGNOME Presidente dott. ssa NOME COGNOME Consigliere Relatore dott. ssa NOME COGNOME Consigliere riunita in Camera di consiglio telematica mediante collegamento da remoto attraverso l’applicativo RAGIONE_SOCIALE a partire dalle ore 9,30;
ha emesso nella causa n. r.g. 85/2025 pendente tra contro + 7 la seguente
ORDINANZA N._R.G._00000085-1_2025 DEL_30_04_2025 PUBBLICATA_IL_02_05_2025
Letti gli atti;
visto il decreto presidenziale con cui è stato disposto lo scambio e il deposito in telematico di note scritte contenenti le sole istanze e conclusioni, con riserva alla Corte di successiva adozione fuori udienza di ogni opportuno provvedimento;
lette le conclusioni scritte depositate telematicamente dai procuratori delle parti in conformità all’invito formulato con precedente decreto;
visto l’art. 283 c.p.c.;
ritenuto che nel caso in esame non sussista il cd. periculum in mora, che è requisito che non può consistere nel solo danno (fisiologico) conseguente all’esecuzione della sentenza appellata, ma deve invece risolversi in un pregiudizio grave ed irreparabile, che l’appellante non ha concretamente allegato (né tantomeno dimostrato);
in particolare, che ha ammesso di poter pagare le somme oggetto di condanna, ha lamentato il rischio, in caso di accoglimento dell’appello, di non recuperare quanto pagato agli eredi dei professionisti (dunque dagli appellati diversi dagli assicuratori), ma non ha circostanziato e dimostrato la fondatezza del suo timore, tanto più che gli importi di cui si discute (solo per spese di lite) appaiono pro capite abbastanza contenuti;
, appaia manifestamente fondata, ovvero la sentenza sia affetta da errori ictu oculi immediatamente evidenti, e la soluzione adottata dal primo giudice non appaia a prima vista confermabile neppure attraverso una diversa motivazione, sulla base delle difese riproposte da parte appellata;
escluso che nel caso in esame ricorra tale manifesta evidenza;
Visto l’art. 351 comma 3 cpc, a conferma del decreto presidenziale del 27.1.2025, respinge l’istanza d’inibitoria.
Si comunichi Firenze, 30/04/2025.
Il Presidente dott. ssa NOME COGNOME
La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di
Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.
Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?
Prenota un appuntamento.
La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.
Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.
Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.
Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.