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Sgravio contributivo apprendistato: sì al beneficio

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 33547/2024, ha stabilito che lo sgravio contributivo previsto dalla Legge 190/2014 spetta anche per i lavoratori precedentemente assunti con contratto di apprendistato. L’apprendistato è un rapporto stabile fin dall’inizio, rendendo l’incentivo coerente con la finalità della norma.

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Pubblicato il 11 ottobre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Sgravio Contributivo Apprendistato: La Cassazione Conferma i Benefici

L’ordinanza n. 33547/2024 della Corte di Cassazione affronta un tema cruciale per i datori di lavoro: la corretta applicazione dello sgravio contributivo apprendistato. La Suprema Corte ha chiarito che i benefici previsti dalla Legge di Stabilità 2015 (L. 190/2014) sono pienamente compatibili con i contratti di apprendistato, consolidando un importante principio a favore della stabilità occupazionale.

I Fatti di Causa

La vicenda trae origine dal ricorso di un Ente Previdenziale contro la decisione della Corte d’Appello, la quale aveva confermato il diritto di uno studio professionale associato a usufruire di specifici benefici contributivi. L’Ente aveva emesso avvisi di addebito, sostenendo che lo studio non potesse accedere allo sgravio previsto dalla legge per l’assunzione di alcuni apprendisti.

Secondo l’Ente, l’agevolazione era destinata a incentivare nuove assunzioni a tempo indeterminato e non poteva applicarsi a lavoratori già inseriti in un percorso di apprendistato. Sia il tribunale di primo grado che la Corte d’Appello avevano dato ragione allo studio professionale, riconoscendo la piena legittimità della richiesta di sgravio.

La Questione Giuridica e lo Sgravio Contributivo Apprendistato

Il nucleo della controversia ruotava attorno all’interpretazione dell’articolo 1, comma 118, della Legge 190/2014. La norma introduceva un esonero triennale dal versamento dei contributi previdenziali per i datori di lavoro che assumevano lavoratori con contratto a tempo indeterminato.

Il dubbio sollevato dall’Ente Previdenziale era se un contratto di apprendistato, che al termine del periodo formativo si trasforma in un ordinario rapporto a tempo indeterminato (salvo recesso), potesse essere considerato una tipologia di rapporto meritevole fin da subito dello sgravio contributivo apprendistato. La questione era, in sostanza, definire la natura giuridica del contratto di apprendistato ai fini dell’applicazione delle agevolazioni.

Le Motivazioni della Decisione della Suprema Corte

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso dell’Ente Previdenziale, basando la sua decisione su un consolidato orientamento giurisprudenziale. I giudici hanno ribadito che il contratto di apprendistato non è un contratto a termine che si trasforma in indeterminato, ma è, fin dalla sua origine, un rapporto di lavoro a tempo indeterminato a struttura bifasica.

La prima fase è caratterizzata da una causa mista: allo scambio tra prestazione lavorativa e retribuzione si aggiunge l’elemento fondamentale della formazione professionale. La seconda fase, che segue il periodo formativo, è quella di un normale rapporto di lavoro subordinato, che prosegue a meno che una delle parti non eserciti il diritto di recesso.

Proprio questa natura intrinsecamente stabile del rapporto di apprendistato lo rende perfettamente coerente con la finalità della legge, che è quella di incentivare le assunzioni stabili. Escludere l’apprendistato dallo sgravio contributivo sarebbe contrario alla ratio della norma stessa. La Corte d’Appello, secondo gli Ermellini, ha correttamente puntato l’attenzione sulla stabilità del rapporto e sulla finalità della legge incentivante, applicabile quindi anche agli apprendisti.

Le Conclusioni

Con questa ordinanza, la Corte di Cassazione consolida un principio di fondamentale importanza pratica: il contratto di apprendistato è a tutti gli effetti un rapporto di lavoro a tempo indeterminato fin dal suo inizio. Di conseguenza, i datori di lavoro che assumono con questa tipologia contrattuale hanno pieno diritto ad accedere agli sgravi contributivi previsti per le assunzioni stabili, come quello introdotto dalla Legge 190/2014.

La decisione rigetta una visione restrittiva e formalistica, premiando invece la sostanza del rapporto e l’obiettivo del legislatore di promuovere l’occupazione stabile, di cui l’apprendistato rappresenta una delle forme più virtuose.

Un’azienda ha diritto allo sgravio contributivo per lavoratori che aveva già assunto con contratto di apprendistato?
Sì. La Corte di Cassazione ha confermato che lo sgravio contributivo per le assunzioni stabili si applica anche ai contratti di apprendistato, poiché questi sono considerati rapporti di lavoro a tempo indeterminato fin dalla loro costituzione.

Come viene qualificato giuridicamente il contratto di apprendistato dalla Suprema Corte?
Il contratto di apprendistato è definito come un rapporto di lavoro a tempo indeterminato a struttura bifasica. La prima fase include un obbligo formativo, mentre la seconda prosegue come un normale rapporto di lavoro subordinato, salvo recesso al termine del periodo di formazione.

Qual è stata la decisione finale della Corte riguardo al ricorso dell’Ente Previdenziale?
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso dell’Ente Previdenziale, condannandolo al pagamento delle spese legali. Ha quindi confermato la decisione della Corte d’Appello che riconosceva il diritto dello studio professionale a beneficiare dello sgravio.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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