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Sgravi contributivi: no al cumulo tra assunzioni

La Corte di Cassazione chiarisce che gli sgravi contributivi previsti dalla L. 223/91 per assunzioni a termine e a tempo indeterminato non sono cumulabili. Un’azienda non può beneficiare prima dell’agevolazione per il contratto a termine e poi, alla scadenza, di quella per il contratto stabile per lo stesso lavoratore. La Corte ha ritenuto le due misure alternative, accogliendo il ricorso dell’ente previdenziale.

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Pubblicato il 6 ottobre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Sgravi Contributivi: La Cassazione Dice No al Doppio Beneficio

L’interpretazione delle norme sugli sgravi contributivi è un tema cruciale per le aziende che cercano di ottimizzare i costi del lavoro nel rispetto della legge. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha affrontato un caso emblematico: è possibile per un’impresa beneficiare di due diverse agevolazioni contributive per lo stesso lavoratore, assunto prima a tempo determinato e, alla scadenza del contratto, riassunto a tempo indeterminato? La risposta dei giudici è stata un netto no, stabilendo un principio di alternatività tra i benefici.

Il Contesto del Ricorso: Due Assunzioni, Due Benefici?

Il caso nasce dalla pretesa di un’azienda di aver legittimamente usufruito di due distinti incentivi previsti dalla Legge n. 223 del 1991. L’impresa aveva inizialmente assunto alcuni lavoratori con un contratto a tempo determinato, ottenendo gli sgravi contributivi previsti dall’art. 8, comma 2, della suddetta legge. Successivamente, una volta scaduti tali contratti, aveva riassunto i medesimi lavoratori con un nuovo contratto a tempo indeterminato, applicando questa volta il diverso beneficio contemplato dall’art. 25, comma 9, della stessa normativa.

L’ente previdenziale si è opposto a questa pratica, sostenendo che le due agevolazioni non potessero essere sommate, ma fossero alternative. Nonostante i primi due gradi di giudizio avessero dato ragione all’azienda, l’ente ha portato la questione dinanzi alla Corte di Cassazione.

La Decisione della Corte sugli Sgravi Contributivi

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso dell’ente previdenziale, ribaltando le decisioni precedenti. I giudici hanno affermato che i benefici contributivi previsti dagli articoli 8 e 25 della Legge 223/91 configurano due distinte opzioni premiali che non sono cumulabili, bensì alternative tra loro.

La sentenza impugnata è stata quindi cassata e, decidendo nel merito, la Corte ha rigettato integralmente la domanda originaria dell’azienda, condannandola anche al pagamento delle spese del giudizio di legittimità.

le motivazioni

Il ragionamento della Corte si fonda su un’interpretazione rigorosa e letterale della normativa. I giudici hanno evidenziato come il legislatore abbia calibrato i benefici in base alla stabilità del rapporto di lavoro creato.

1. Benefici Graduati: L’agevolazione per l’assunzione a termine (art. 8) è meno consistente (durata di dodici mesi) rispetto a quella per l’assunzione a tempo indeterminato (art. 25), che garantisce un incentivo per diciotto mesi, premiando la creazione di un posto di lavoro più stabile.

2. L’Eccezione che Conferma la Regola: La Corte sottolinea che la legge stessa prevede un unico caso esplicito di cumulo. L’art. 8, comma 2, stabilisce che se un contratto a termine viene trasformato in indeterminato nel corso del suo svolgimento, il beneficio spetta per ulteriori dodici mesi “in aggiunta” a quello già fruito. Questa previsione esplicita, secondo i giudici, dimostra che, in assenza di una disposizione analoga, la regola generale è quella della non cumulabilità.

3. Interpretazione Restrittiva: Le norme che introducono eccezioni all’obbligo contributivo generale sono di natura eccezionale e, come tali, non possono essere interpretate in modo estensivo. Poiché non esiste una norma che consenta esplicitamente di sommare i due benefici in caso di una nuova assunzione dopo la scadenza del primo contratto, tale possibilità deve ritenersi esclusa.

In sostanza, la fruizione del doppio sgravio è legata a un requisito temporale preciso e invalicabile: la trasformazione del contratto deve avvenire durante il rapporto a termine, non dopo la sua naturale conclusione.

le conclusioni

Questa ordinanza consolida un importante principio per i datori di lavoro: la scelta dell’incentivo all’assunzione va ponderata attentamente, poiché le opzioni previste dalla Legge 223/91 sono alternative. Non è possibile percorrere una “strategia a tappe” per massimizzare gli sgravi contributivi, assumendo prima a termine e poi a tempo indeterminato. L’unica via per sommare i benefici è quella della trasformazione del contratto in essere, che dimostra la volontà di stabilizzare il rapporto di lavoro in continuità. Per le aziende, ciò significa pianificare le politiche di assunzione con maggiore consapevolezza, per evitare di incorrere in recuperi contributivi e contenziosi con gli enti previdenziali.

È possibile cumulare gli sgravi contributivi della Legge 223/1991 assumendo prima un lavoratore a termine e poi, alla scadenza, a tempo indeterminato?
No. La Corte di Cassazione ha stabilito che i due benefici sono alternativi e non cumulabili in questa sequenza, in quanto configurano due distinte opzioni premiali.

In quale caso la Legge 223/1991 permette di sommare i benefici contributivi?
L’unico caso previsto dalla legge per cumulare i benefici è la trasformazione di un contratto a termine in un contratto a tempo indeterminato mentre il primo è ancora in corso di svolgimento.

Perché i due benefici sono considerati alternativi e non cumulabili se non in caso di trasformazione?
Perché le norme che prevedono eccezioni all’obbligo contributivo sono di stretta interpretazione. La legge prevede esplicitamente il cumulo solo nel caso di trasformazione (“in aggiunta”), escludendolo implicitamente in tutti gli altri scenari, come una nuova assunzione dopo la scadenza del contratto precedente.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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