LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Servizio prestato: solo i contributi effettivi contano

Un ex militare ha richiesto il riconoscimento dei contributi figurativi per il servizio a bordo di navi al fine di costituire la sua posizione pensionistica presso l’INPS. La Corte di Cassazione, ribaltando la decisione dei giudici di merito, ha stabilito che la nozione di ‘servizio prestato’ ai sensi dell’art. 124 del D.P.R. 1092/1973 si riferisce esclusivamente al servizio effettivo, per il quale sono stati versati contributi reali, escludendo quindi la contribuzione figurativa.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 10 dicembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Servizio Prestato: Solo i Contributi Effettivi Valgono per la Pensione

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha messo un punto fermo sull’interpretazione del concetto di servizio prestato ai fini della costituzione della posizione assicurativa. La Suprema Corte ha chiarito che, nel passaggio dal pubblico impiego al fondo pensioni lavoratori dipendenti (F.P.L.D.) dell’INPS, contano solo i contributi effettivamente versati e non quelli figurativi. Analizziamo questa importante decisione.

I Fatti del Caso: La Richiesta dell’Ex Militare

Il caso ha origine dalla domanda di un ex militare della Marina che, cessato dal servizio senza aver maturato il diritto alla pensione, aveva chiesto la costituzione della propria posizione assicurativa presso l’INPS. L’interessato sosteneva che in tale posizione dovesse essere inclusa non solo la contribuzione versata per il servizio effettivo, ma anche la contribuzione figurativa riconosciutagli per il periodo di imbarco su navi militari, ai sensi dell’art. 19 del D.P.R. n. 1092/1973.

Sia il Tribunale di primo grado che la Corte d’Appello di Genova avevano accolto la sua richiesta, interpretando estensivamente la nozione di “servizio prestato” contenuta nell’art. 124 dello stesso D.P.R. Secondo i giudici di merito, tale espressione doveva includere non solo il “servizio effettivo” ma anche il “servizio utile”, comprensivo quindi dei contributi figurativi.

La Questione del Servizio Prestato e il Ricorso dell’INPS

L’INPS ha impugnato la decisione davanti alla Corte di Cassazione, sostenendo che la Corte territoriale avesse erroneamente applicato la normativa. L’Istituto previdenziale ha argomentato che, ai fini della costituzione della posizione assicurativa presso il fondo generale, per servizio prestato si dovesse intendere unicamente il periodo di servizio coperto da contribuzione effettiva, versata dal datore di lavoro pubblico.

La controversia verteva quindi sulla corretta interpretazione da dare alla locuzione “periodo di servizio prestato”, utilizzata dal legislatore per definire quale provvista contributiva dovesse essere trasferita dal fondo di provenienza a quello di destinazione.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso dell’INPS, cassando la sentenza d’appello. I giudici di legittimità hanno affermato che la locuzione “servizio prestato” deve essere interpretata in senso restrittivo, come riferibile esclusivamente al servizio effettivo e non a quello utile.

La Corte ha basato il suo ragionamento su diversi punti chiave:
1. Precedenti Giurisprudenziali: La decisione si allinea a un orientamento già consolidato (Cass. n. 6343/2023), che aveva stabilito come la posizione assicurativa costituita presso l’INPS possa contare unicamente sui contributi effettivamente versati nel fondo di provenienza.
2. Pronuncia della Corte Costituzionale: La Cassazione ha richiamato anche una sentenza della Corte Costituzionale (n. 39/2018), la quale aveva già avallato questa interpretazione, respingendo un’eccezione di incostituzionalità. La Consulta aveva chiarito che l’aumento convenzionale dell’anzianità di servizio (come la contribuzione figurativa) è il frutto di una scelta discrezionale del legislatore per compensare la particolare gravosità di certi servizi.
3. Bilanciamento degli Interessi: Il legislatore, nel garantire la tutela previdenziale al lavoratore che passa al regime generale senza aver maturato la pensione, ha operato un bilanciamento con la sostenibilità finanziaria del sistema. Questo equilibrio si realizza computando solo il servizio effettivo, coperto da versamenti reali, ma riconoscendo comunque al lavoratore benefici ulteriori in altra sede.

In sostanza, i contributi figurativi sono un beneficio concesso nell’ambito del rapporto di pubblico impiego, ma non rappresentano una provvista economica reale trasferibile a un altro fondo pensionistico. La costituzione della posizione assicurativa presso l’INPS deve basarsi su ciò che è stato effettivamente accantonato.

Conclusioni: L’Impatto della Sentenza

La pronuncia della Cassazione stabilisce un principio chiaro e rigoroso: la costituzione della posizione assicurativa per i dipendenti pubblici che transitano nel regime generale INPS senza diritto a pensione si fonda esclusivamente sui contributi versati per il servizio effettivo. La contribuzione figurativa, pur avendo valore ai fini del calcolo pensionistico all’interno del regime di appartenenza, non può essere trasferita. Questa decisione ha importanti implicazioni pratiche, poiché delimita con precisione l’entità della provvista contributiva che i lavoratori possono far valere nel nuovo fondo, garantendo al contempo la sostenibilità del sistema previdenziale nel suo complesso.

Cosa si intende per ‘servizio prestato’ ai fini della costituzione della posizione pensionistica INPS per un ex dipendente pubblico?
Per ‘servizio prestato’ si intende esclusivamente il ‘servizio effettivo’, ovvero il periodo di lavoro per il quale sono stati materialmente versati i contributi previdenziali, escludendo quindi i periodi coperti da contribuzione figurativa.

I contributi figurativi, come quelli per il servizio a bordo di navi, sono trasferibili al fondo pensioni INPS?
No. Secondo la Corte di Cassazione, la posizione assicurativa costituita presso l’INPS può basarsi solo sui contributi effettivamente versati nel fondo di provenienza. I contributi figurativi, essendo un aumento convenzionale, non sono trasferibili.

Perché la legge fa questa distinzione tra servizio effettivo e servizio utile?
La distinzione è frutto di una scelta del legislatore volta a bilanciare la tutela previdenziale del lavoratore con la sostenibilità finanziaria del sistema. Mentre il servizio effettivo corrisponde a versamenti reali, quello utile include benefici (come i contributi figurativi) che non rappresentano una provvista economica trasferibile a un altro ente.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati