LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Scorrimento graduatoria: quando scatta l’obbligo di assunzione

La Corte di Cassazione ha stabilito che la richiesta di autorizzazione da parte di un ente pubblico per trasformare un contratto a termine in indeterminato, utilizzando una graduatoria esistente, manifesta una volontà inequivocabile di assumere. Tale atto, seguito dall’autorizzazione, perfeziona una fattispecie complessa che fa sorgere il diritto del lavoratore all’assunzione a tempo indeterminato, anche se la richiesta è successiva all’assunzione a termine. La Corte ha cassato la precedente decisione d’appello che non aveva riconosciuto il valore vincolante di tale richiesta, ritenendola un atto decisivo nello scorrimento graduatoria.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 14 settembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Scorrimento Graduatoria: l’Obbligo di Assunzione per la P.A.

Lo scorrimento graduatoria nei concorsi pubblici rappresenta una speranza per molti candidati idonei non vincitori. Ma quando questa speranza si trasforma in un vero e proprio diritto all’assunzione a tempo indeterminato? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fornito chiarimenti cruciali, stabilendo che la volontà della Pubblica Amministrazione, una volta manifestata, può diventare vincolante.

I Fatti del Caso

Una lavoratrice, assunta a tempo determinato da un’azienda sanitaria pubblica attingendo da una graduatoria concorsuale, si vedeva negata la trasformazione del rapporto a tempo indeterminato. L’ente, dopo averla assunta a termine, aveva successivamente chiesto alla Regione l’autorizzazione per la sua assunzione a tempo indeterminato, avvalendosi della stessa graduatoria in cui lei risultava la prima candidata utilmente collocata. Ottenuta l’autorizzazione, l’ente non procedeva però alla stabilizzazione.

La Corte d’Appello aveva respinto le ragioni della lavoratrice, sostenendo che la richiesta di autorizzazione fosse un atto successivo e non vincolante, non sufficiente a dimostrare una volontà definitiva di assunzione a tempo indeterminato.

L’Importanza dello Scorrimento Graduatoria nella Decisione della Cassazione

La Corte di Cassazione ha ribaltato la decisione, accogliendo il ricorso della lavoratrice. I giudici supremi hanno chiarito che il diritto all’assunzione tramite scorrimento graduatoria sorge dal perfezionamento di una ‘fattispecie complessa’. Questa si compone di due elementi fondamentali:

1. La perdurante efficacia di una graduatoria concorsuale.
2. La decisione discrezionale dell’amministrazione di avvalersene per coprire posti vacanti.

Secondo la Corte, la volontà di coprire il posto non è emersa al momento dell’assunzione a termine, ma nel momento successivo in cui l’ente ha chiesto formalmente l’autorizzazione per l’assunzione a tempo indeterminato.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte ha ritenuto che l’atto con cui l’ente sanitario, in data 23 giugno 2017, chiedeva la trasformazione del rapporto di lavoro da determinato a indeterminato fosse un’espressione inequivocabile della sua volontà di assumere stabilmente la lavoratrice. Questo atto, mirato a garantire ‘il corretto svolgimento delle attività’ dell’ufficio, non poteva essere declassato a mera intenzione.

Con l’ottenimento dell’autorizzazione regionale nel gennaio 2018, si sono perfezionati tutti i presupposti per la copertura del posto a tempo indeterminato: la scopertura del posto, la volontà di coprirlo e l’utilizzo della graduatoria valida. L’amministrazione, agendo con i poteri del datore di lavoro privato, è tenuta a rispettare i principi di correttezza e buona fede. La decisione di procedere con lo scorrimento graduatoria, una volta manifestata formalmente, non poteva essere revocata se non con un atto contrario esplicito (contrarius actus), che nel caso di specie non è mai intervenuto. La ratio decidendi della Corte d’Appello è stata quindi ritenuta errata perché non ha considerato il valore decisivo e vincolante della richiesta di autorizzazione.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza stabilisce un principio di grande importanza per i candidati idonei nelle graduatorie pubbliche. La decisione della Pubblica Amministrazione di utilizzare una graduatoria per un’assunzione a tempo indeterminato, manifestata attraverso atti formali come una richiesta di autorizzazione, consolida il diritto del candidato all’assunzione. L’amministrazione non può, in un secondo momento, ignorare tale volontà senza un atto formale di revoca. La sentenza rafforza la tutela dei lavoratori e il principio di buona fede, imponendo alla P.A. coerenza e trasparenza nelle proprie decisioni di gestione del personale, specialmente quando si tratta di scorrimento graduatoria.

Quando sorge il diritto all’assunzione per scorrimento di una graduatoria?
Il diritto all’assunzione sorge quando si completa una ‘fattispecie complessa’, ovvero quando una graduatoria è ancora efficace e l’amministrazione manifesta in modo inequivocabile la decisione di utilizzarla per coprire un posto vacante, ad esempio tramite una richiesta formale di autorizzazione all’assunzione.

Una richiesta di autorizzazione all’assunzione è sufficiente a vincolare la Pubblica Amministrazione?
Sì, secondo questa ordinanza, la richiesta formale di autorizzazione per assumere a tempo indeterminato un candidato specifico da una graduatoria è un’espressione chiara della volontà dell’ente e, una volta concessa l’autorizzazione, diventa un atto vincolante che perfeziona il diritto all’assunzione.

L’amministrazione può cambiare idea dopo aver manifestato la volontà di assumere tramite scorrimento?
No, una volta che la volontà di assumere è stata espressa formalmente e si sono verificati i presupposti (come l’autorizzazione), tale decisione non può essere semplicemente ignorata. Per revocarla, l’amministrazione dovrebbe emettere un atto di natura uguale e contraria (contrarius actus), motivando il cambiamento di decisione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati