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Scorrimento graduatoria: no al diritto all’assunzione

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 2140/2024, ha rigettato il ricorso di alcuni dipendenti pubblici che chiedevano l’assunzione tramite lo scorrimento graduatoria. I giudici hanno stabilito che l’inserimento come ‘idoneo’ in una graduatoria non conferisce un diritto soggettivo all’assunzione, specialmente se manca l’autorizzazione preventiva per la copertura di tutti i posti e se interviene una nuova legge (ius superveniens) che modifica le regole di progressione di carriera prima dell’approvazione della graduatoria stessa.

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Pubblicato il 26 ottobre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Scorrimento Graduatoria: La Cassazione Nega il Diritto all’Assunzione Senza Autorizzazione

L’ordinanza n. 2140 del 22 gennaio 2024 della Corte di Cassazione affronta un tema cruciale nel pubblico impiego: il diritto allo scorrimento graduatoria per i candidati idonei. La Suprema Corte ha chiarito che la semplice idoneità in una graduatoria non basta a fondare un diritto all’assunzione, soprattutto quando mancano le autorizzazioni necessarie e interviene una nuova normativa a modificare le regole del gioco. Analizziamo insieme questa importante decisione.

I Fatti del Caso

La vicenda nasce da una procedura di selezione interna indetta da un Ministero per la progressione verticale di carriera di numerosi dipendenti, dal profilo B al profilo C. Inizialmente, l’Amministrazione aveva richiesto l’autorizzazione a coprire 920 posti, ma il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri ne aveva autorizzati soltanto 460.

Nonostante l’autorizzazione parziale, il bando di selezione faceva riferimento al numero totale di 920 posti, specificando però che l’inquadramento per i posti eccedenti i 460 autorizzati sarebbe avvenuto solo a seguito di una successiva autorizzazione, che di fatto non è mai arrivata.

Un gruppo di dipendenti, risultati idonei ma collocatisi in graduatoria oltre la 460ª posizione, ha agito in giudizio per ottenere l’assunzione, sostenendo il proprio diritto allo scorrimento della graduatoria. La Corte d’Appello, riformando la decisione di primo grado, aveva respinto le loro richieste.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha confermato la decisione della Corte d’Appello, rigettando il ricorso dei lavoratori. I giudici hanno stabilito che i ricorrenti non avevano maturato alcun diritto soggettivo all’assunzione, basando la loro decisione su diversi pilastri argomentativi.

Le Motivazioni: Analisi della Sentenza

La Suprema Corte ha smontato le tesi dei ricorrenti attraverso un’analisi rigorosa dei principi che regolano le assunzioni nel pubblico impiego.

L’Assenza di un “Diritto Quesito” e l’Impatto dello Ius Superveniens

Il punto centrale della controversia era stabilire se i candidati idonei avessero maturato un “diritto quesito” all’assunzione prima dell’entrata in vigore del d.lgs. n. 150/2009 (la cosiddetta “Riforma Brunetta”), che modificava le modalità di progressione verticale, privilegiando il concorso pubblico. La Corte ha risposto negativamente. Un diritto all’assunzione si consolida solo quando la graduatoria viene approvata e il candidato si trova in una posizione utile rispetto ai posti effettivamente autorizzati. Poiché, al momento dell’entrata in vigore della nuova legge, la graduatoria non era ancora stata approvata e mancava l’autorizzazione per i posti aggiuntivi, i ricorrenti non potevano vantare alcun diritto consolidato. Di conseguenza, la nuova legge ha legittimamente inciso sulla procedura in corso.

L’Importanza dell’Autorizzazione Preventiva per lo Scorrimento Graduatoria

Un altro aspetto fondamentale sottolineato dalla Corte è la necessità dell’autorizzazione governativa per la copertura dei posti. Il bando stesso subordinava l’assunzione per i posti oltre il 460° a una futura autorizzazione. In assenza di tale provvedimento, l’Amministrazione non aveva alcun obbligo di procedere allo scorrimento graduatoria. La decisione di coprire ulteriori posti rientra nella discrezionalità dell’ente, che deve sempre agire nel rispetto dei vincoli di spesa e delle procedure di programmazione del fabbisogno di personale. Non si può pretendere un’assunzione basandosi su una mera aspettativa non supportata da un atto formale di autorizzazione.

Scorrimento per Turn-Over: l’Onere della Prova

I ricorrenti avevano anche invocato lo scorrimento della graduatoria per coprire i posti resisi vacanti a seguito di pensionamenti o dimissioni (il cosiddetto turn-over). Anche su questo punto, la Cassazione ha dato loro torto. I giudici hanno evidenziato come spetti al lavoratore che rivendica il diritto all’assunzione per scorrimento dimostrare la sussistenza di tutti i presupposti: l’approvazione e la validità della graduatoria, e soprattutto la decisione dell’Amministrazione di coprire le vacanze attingendo da quella specifica lista. Nel caso di specie, i ricorrenti non avevano fornito prove adeguate in tal senso.

Nessun Legittimo Affidamento

Infine, la Corte ha escluso che si potesse configurare un legittimo affidamento dei candidati. Il bando di selezione era chiaro nel condizionare le assunzioni future a un’autorizzazione mai concessa. Pertanto, i candidati erano consapevoli della natura incerta e condizionata della loro potenziale assunzione fin dall’inizio della procedura.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza ribadisce alcuni principi fondamentali per chi partecipa a selezioni nel pubblico impiego:

1. L’idoneità non è un’assunzione: Essere dichiarati idonei in una graduatoria non crea un automatico diritto a essere assunti, ma solo un’aspettativa.
2. L’autorizzazione è sovrana: Il diritto all’assunzione sorge solo per i posti formalmente autorizzati dalle autorità competenti.
3. Attenzione allo ius superveniens: Una nuova legge può legittimamente modificare le regole di procedure concorsuali in corso, a meno che il candidato non abbia già maturato un diritto quesito (ad esempio, con l’approvazione di una graduatoria che lo colloca in posizione utile).
4. L’onere della prova è del ricorrente: Chi agisce in giudizio per ottenere lo scorrimento di una graduatoria deve provare in modo rigoroso l’esistenza di tutti i presupposti richiesti dalla legge e dai contratti collettivi.

Quando un candidato idoneo in una graduatoria pubblica acquisisce il diritto all’assunzione?
Il diritto all’assunzione per un candidato si trasforma da mera aspettativa a diritto soggettivo solo quando la graduatoria viene approvata e il candidato si trova in una posizione utile rispetto al numero di posti messi a concorso e formalmente autorizzati.

Una nuova legge può modificare le regole di una procedura di selezione già avviata?
Sì, una nuova legge (ius superveniens) può incidere su una procedura selettiva in corso, modificandone le regole, a condizione che i partecipanti non abbiano ancora maturato un ‘diritto quesito’, cioè un diritto già consolidato e definitivo all’assunzione.

L’amministrazione è sempre obbligata a coprire i posti che si liberano (turn-over) utilizzando una graduatoria esistente tramite scorrimento?
No, l’amministrazione non è sempre obbligata. Lo scorrimento della graduatoria è una possibilità che dipende da una specifica decisione dell’ente di coprire i posti vacanti attingendo da una graduatoria preesistente. Il lavoratore che ne rivendica il diritto deve dimostrare l’esistenza di tale decisione e di tutti gli altri presupposti richiesti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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