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Scorrimento graduatoria: Diritto o aspettativa?

La Corte di Cassazione ha stabilito che un candidato idoneo ma non vincitore in un concorso pubblico non vanta un diritto soggettivo all’assunzione tramite scorrimento graduatoria, ma solo una mera aspettativa. Nel caso di specie, una dipendente classificatasi ottava in una selezione per quattro posti non poteva pretendere l’assunzione, anche se si erano resi disponibili sette posti in totale, poiché la sua posizione non era raggiungibile dall’effettivo scorrimento.

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Pubblicato il 14 novembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Scorrimento Graduatoria: Quando l’Idoneo ha Diritto all’Assunzione?

La questione dello scorrimento graduatoria nei concorsi pubblici rappresenta un tema di grande interesse per migliaia di candidati che, pur avendo superato le prove, si trovano nella condizione di ‘idonei non vincitori’. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione fa luce sulla natura giuridica di questa posizione, distinguendo nettamente tra un diritto soggettivo all’assunzione e una mera aspettativa. Analizziamo insieme la vicenda e le importanti conclusioni dei giudici.

I Fatti del Caso: L’Aspirazione a un Ruolo Superiore

Una dipendente del Ministero dell’Istruzione, con la qualifica di assistente amministrativo, partecipava a una procedura selettiva per la mobilità professionale verso il profilo superiore di Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi (DSGA). La selezione era stata indetta per coprire quattro posti in una specifica provincia. La lavoratrice si classificava all’ottavo posto, risultando quindi idonea ma non vincitrice.

Successivamente, nella stessa provincia si determinava una vacanza progressiva di posti, arrivando a un totale di sette posizioni disponibili. La dipendente, ritenendo di avere diritto all’assunzione per scorrimento graduatoria, adiva le vie legali per ottenere il riconoscimento del suo diritto al posto di lavoro e il relativo risarcimento del danno.

La Decisione dei Giudici di Merito

Sia il Tribunale di primo grado che la Corte d’Appello accoglievano la domanda della lavoratrice. Secondo i giudici di merito, l’indizione della procedura selettiva costituiva un impegno vincolante per l’Amministrazione. Di conseguenza, la dipendente, collocata in graduatoria, vantava un vero e proprio diritto all’assunzione una volta che si erano resi disponibili ulteriori posti, a prescindere da altre valutazioni dell’ente pubblico.

L’Analisi della Cassazione sullo scorrimento graduatoria

Il Ministero, non condividendo la decisione, presentava ricorso in Cassazione. L’argomento centrale del ricorso si basava sulla corretta interpretazione della posizione dell’idoneo non vincitore. L’Amministrazione sosteneva che tale posizione non configurasse un diritto pieno e incondizionato all’assunzione, ma una semplice aspettativa, subordinata alla volontà discrezionale dell’ente di coprire le posizioni resesi vacanti.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso del Ministero, ribaltando completamente la prospettiva dei giudici di merito. Gli Ermellini hanno chiarito un principio fondamentale: la posizione di un candidato risultato ‘idoneo non vincitore’ in una procedura selettiva non è un diritto soggettivo all’immissione in ruolo. Si tratta, invece, di una ‘mera aspettativa di diritto’.

Questo significa che l’assunzione tramite scorrimento graduatoria è subordinata a due condizioni:
1. La decisione discrezionale dell’Amministrazione di voler coprire i posti che si sono resi vacanti successivamente.
2. La posizione in graduatoria del candidato, che deve essere raggiungibile dal numero di posti che l’Amministrazione ha deciso di coprire.

Nel caso specifico, pur essendosi liberate sette posizioni, la lavoratrice si trovava all’ottavo posto. La sua posizione, quindi, non era materialmente raggiungibile dall’eventuale scorrimento. La sua aspettativa, per quanto legittima, non si è mai potuta trasformare in un diritto concreto all’assunzione.

Le Conclusioni: Aspettativa vs. Diritto Soggettivo

La sentenza consolida un orientamento giurisprudenziale cruciale in materia di pubblico impiego. L’inserimento in una graduatoria di idonei non conferisce automaticamente un diritto all’assunzione. Conferisce, piuttosto, la speranza qualificata che, se l’Amministrazione deciderà di attingere da quella graduatoria, si verrà chiamati secondo l’ordine di merito. La decisione finale sullo scorrimento graduatoria e sul numero di posti da coprire resta una scelta discrezionale dell’ente pubblico, legata alle sue esigenze organizzative e di bilancio. Pertanto, la Corte ha cassato la sentenza d’appello e ha rinviato la causa a un’altra sezione della stessa Corte per un nuovo esame, che dovrà attenersi a questo principio di diritto.

Un candidato ‘idoneo non vincitore’ in un concorso pubblico ha sempre diritto all’assunzione se si liberano nuovi posti?
No. Secondo la Cassazione, l’idoneo non vincitore non ha un diritto soggettivo pieno all’assunzione, ma solo una ‘mera aspettativa di diritto’. L’assunzione dipende dalla volontà dell’amministrazione di coprire i posti vacanti e dalla posizione in graduatoria del candidato.

Qual è la differenza tra ‘diritto soggettivo’ e ‘mera aspettativa’ nel contesto dello scorrimento graduatoria?
Un ‘diritto soggettivo’ è una pretesa piena e tutelabile che l’amministrazione è obbligata a soddisfare (es. l’assunzione del vincitore del concorso). Una ‘mera aspettativa’ è una posizione di attesa legittima, ma la sua trasformazione in diritto dipende da una successiva decisione discrezionale dell’amministrazione (come la scelta di procedere allo scorrimento).

In questo caso specifico, perché la lavoratrice non aveva diritto all’assunzione nonostante la disponibilità di nuovi posti?
Perché, anche se si erano resi disponibili sette posti in totale (oltre ai quattro iniziali), la sua posizione in graduatoria era l’ottava. Di conseguenza, non era comunque raggiungibile dall’eventuale scorrimento, rendendo impossibile la trasformazione della sua aspettativa in un diritto concreto all’assunzione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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