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Sciopero surrettizio: la responsabilità del sindacato

Un’organizzazione sindacale era stata sanzionata dalla Commissione di Garanzia per un’assenza di massa di agenti di polizia municipale durante la notte di Capodanno, ritenuta uno “sciopero surrettizio”. La Corte d’Appello aveva annullato la sanzione, ma la Corte di Cassazione ha ribaltato tale decisione. La Suprema Corte ha stabilito che un sindacato che promuove uno stato di agitazione ha il dovere di prevenire e dissociarsi attivamente da forme di protesta illegittime, come le assenze di massa per malattia, anche se lo sciopero formale è stato revocato. L’omissione del sindacato è quindi sanzionabile e la sanzione originaria è stata confermata.

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Pubblicato il 15 novembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Sciopero Surrettizio: Quando l’Omissione del Sindacato Diventa Sanzionabile

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 13537 del 2024, affronta un tema cruciale nel diritto del lavoro: la responsabilità delle organizzazioni sindacali in caso di sciopero surrettizio. La pronuncia chiarisce che il sindacato non può rimanere un osservatore passivo quando una protesta, da esso stesso promossa, degenera in forme anomale e illegittime, come le assenze di massa per malattia, che mettono a rischio i servizi pubblici essenziali. Anche una semplice omissione, come la mancata dissociazione pubblica, può costare cara.

Il Caso: Agitazione Sindacale e Assenze di Massa a Capodanno

I fatti risalgono alla notte di Capodanno di alcuni anni fa in una grande città italiana. In un clima di accesa conflittualità tra le organizzazioni sindacali e l’amministrazione comunale, si verificò un’ondata anomala di assenze tra gli agenti della polizia municipale. Un numero eccezionalmente alto di lavoratori si mise in malattia o usufruì di permessi proprio durante il turno più critico dell’anno, creando notevoli difficoltà nella gestione della sicurezza pubblica.

Inizialmente, un’organizzazione sindacale aveva proclamato delle assemblee per la notte di San Silvestro, revocate solo a ridosso dell’evento. La Commissione di Garanzia per lo sciopero nei servizi pubblici essenziali, ravvisando in queste assenze di massa una forma di sciopero mascherato, sanzionò il sindacato. La Corte d’Appello, tuttavia, annullò la sanzione, ritenendo che mancasse la prova di un coinvolgimento diretto del sindacato nell’organizzazione delle assenze.

La Decisione della Cassazione: Responsabilità per Sciopero Surrettizio e Obbligo di Protezione

La Suprema Corte ha ribaltato completamente la decisione di secondo grado, accogliendo il ricorso della Commissione di Garanzia. Il punto centrale della sentenza è l’affermazione di un principio di responsabilità che va oltre la semplice organizzazione diretta dello sciopero.

L’Abuso del Diritto e lo Sciopero Mascherato

Innanzitutto, la Cassazione qualifica la stessa convocazione originaria delle assemblee in un orario e una data così critici (dalle 21:00 del 31 dicembre alle 3:00 del 1° gennaio) come un abuso del diritto. Si è trattato, secondo i giudici, di una forma surrettizia di astensione collettiva, finalizzata a mascherare uno sciopero vero e proprio dietro l’esercizio formale di un altro diritto.

Il Dovere di Dissociazione del Sindacato

Il cuore della decisione risiede nell’elaborazione di un “obbligo di protezione” in capo al sindacato. Una volta proclamato uno stato di agitazione, l’organizzazione sindacale diventa garante del corretto svolgimento della protesta. Non può, quindi, disinteressarsi delle sue evoluzioni. Se i lavoratori mettono in atto forme di lotta anomale e illegittime, come uno sciopero surrettizio attraverso malattie di comodo, il sindacato ha il dovere di:

1. Vigilare sull’andamento della protesta.
2. Dissociarsi pubblicamente ed in modo inequivocabile da tali comportamenti.

La mancata adozione di queste misure costituisce un’omissione colpevole, che rende il sindacato stesso responsabile e passibile di sanzioni.

Le Motivazioni

La Corte fonda la sua decisione su un’interpretazione della Legge n. 146 del 1990 orientata alla tutela effettiva dei diritti fondamentali della persona. L’obiettivo della legge è contemperare il diritto di sciopero con il godimento dei diritti costituzionalmente protetti degli utenti dei servizi essenziali (salute, sicurezza, etc.).

Questo bilanciamento impone a tutti i soggetti coinvolti, inclusi i sindacati, un ruolo attivo e responsabile. La responsabilità non deriva solo da un’azione diretta (la proclamazione di uno sciopero illegittimo), ma anche da un’omissione: il non aver fatto il possibile per impedire che la protesta degenerasse, violando le regole poste a tutela dei cittadini. Revocare formalmente l’azione di sciopero non è sufficiente se lo stato di agitazione persiste e il sindacato non si adopera per contenere le conseguenze.

Le Conclusioni

Questa sentenza segna un punto fermo nella giurisprudenza sullo sciopero nei servizi pubblici. Il messaggio è chiaro: la responsabilità sindacale non si ferma alla proclamazione formale dello sciopero. Un sindacato che accende la miccia della protesta ha anche il dovere di controllare che l’incendio non si propaghi in modo illegale e dannoso per la collettività. L’inerzia e il silenzio di fronte a uno sciopero surrettizio non sono più ammessi e vengono equiparati a una forma di corresponsabilità, con tutte le conseguenze sanzionatorie che ne derivano.

Cos’è uno sciopero surrettizio?
È una forma di astensione collettiva dal lavoro che si nasconde dietro comportamenti apparentemente legittimi, come un’anomala concentrazione di assenze per malattia o la richiesta di permessi, al fine di eludere la normativa sullo sciopero, specialmente nei servizi pubblici essenziali.

Un sindacato è responsabile per le assenze di massa dei lavoratori se non le ha organizzate direttamente?
Sì, secondo questa sentenza. Se il sindacato ha proclamato uno stato di agitazione che fa da contesto a tali assenze, ha un “obbligo di protezione”. Deve vigilare e dissociarsi pubblicamente da queste forme di protesta anomale. La sua omissione è un comportamento sanzionabile.

Revocare formalmente uno sciopero esonera il sindacato da ogni responsabilità per le proteste che seguono?
No. La Corte ha stabilito che la revoca formale non è sufficiente, soprattutto se l’iniziativa originaria era già in contrasto con la legge e se lo stato di agitazione, patrocinato dal sindacato, persiste. Il sindacato mantiene il dovere di vigilare e dissociarsi da eventuali proteste illegittime che si verificano successivamente.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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