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Riunione ricorsi Cassazione: quando è obbligatoria?

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha disposto la riunione dei ricorsi proposti contro la medesima sentenza. La decisione si fonda sull’applicazione dell’art. 335 c.p.c., che impone la trattazione congiunta di più impugnazioni relative allo stesso provvedimento per garantire l’uniformità della decisione ed evitare giudicati contrastanti. Il caso specifico riguardava un secondo ricorso presentato contro una sentenza d’appello già oggetto di una precedente impugnazione, rendendo la riunione un atto processuale dovuto.

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Pubblicato il 10 novembre 2025 in Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Riunione dei Ricorsi in Cassazione: Analisi di un Caso Pratico

Quando più parti impugnano la stessa sentenza, il nostro ordinamento processuale prevede un meccanismo fondamentale per garantire coerenza e uniformità: la riunione dei ricorsi. Questa procedura, disciplinata dall’articolo 335 del Codice di Procedura Civile, non è una mera facoltà del giudice, ma un obbligo preciso. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre lo spunto per analizzare in dettaglio questo importante principio e le sue implicazioni pratiche.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine da una controversia in materia di formazione specialistica medica. Una professionista, ritenendosi lesa da una decisione della Corte d’Appello di Roma, presentava ricorso per Cassazione. Successivamente, veniva depositato un ulteriore ricorso avverso la medesima sentenza. La Suprema Corte, chiamata a pronunciarsi, si è trovata di fronte a due impugnazioni distinte ma dirette contro lo stesso provvedimento. Questa situazione ha immediatamente attivato le previsioni normative in materia.

La Decisione della Corte e la Riunione dei Ricorsi

La Corte di Cassazione, rilevata la pendenza di due distinti ricorsi contro la stessa sentenza, ha emesso un’ordinanza interlocutoria di natura puramente processuale. Senza entrare nel merito della controversia, i giudici hanno disposto la riunione dei ricorsi, ordinando che il secondo ricorso (successivo) fosse unito al primo (precedente) per essere trattati e decisi congiuntamente.

Le Motivazioni

La motivazione alla base di questa decisione è tanto semplice quanto fondamentale e risiede interamente nel dettato dell’articolo 335 del Codice di Procedura Civile. Questa norma stabilisce che tutti i ricorsi proposti separatamente contro la stessa sentenza devono essere riuniti, anche d’ufficio, in un unico processo.

Lo scopo di questa disposizione è duplice:
1. Economia Processuale: Evitare la duplicazione di attività processuali identiche, ottimizzando i tempi e le risorse della giustizia.
2. Prevenzione di Giudicati Contrastanti: Scongiurare il rischio, altrimenti concreto, che i diversi ricorsi possano portare a decisioni differenti o addirittura contraddittorie sulla medesima questione giuridica. La riunione dei ricorsi assicura che vi sia un’unica pronuncia, coerente e definitiva.

La Corte ha quindi agito non per scelta discrezionale, ma in adempimento di un preciso dovere imposto dalla legge (ex lege), volto a preservare la logica e la coerenza del sistema giudiziario.

Le Conclusioni

L’ordinanza in esame, pur nella sua brevità, riafferma un principio cardine del diritto processuale. La riunione dei ricorsi non è un cavillo tecnico, ma uno strumento essenziale per la certezza del diritto. Garantisce alle parti che la loro vicenda, seppur impugnata da più angolazioni, riceverà una risposta unitaria e non frammentata. Per gli operatori del diritto, questo provvedimento serve come promemoria dell’importanza di verificare la pendenza di altre impugnazioni contro la stessa sentenza, essendo la riunione un passaggio obbligato del processo di legittimità.

Perché la Corte ha deciso di unire i due ricorsi?
La Corte ha unito i due ricorsi perché erano stati presentati contro la stessa identica sentenza della Corte d’Appello. L’articolo 335 del codice di procedura civile impone al giudice di disporre la riunione in questi casi.

Qual è lo scopo principale della riunione dei ricorsi?
Lo scopo principale è evitare che vengano emesse decisioni diverse o contraddittorie sullo stesso caso. La riunione garantisce che tutte le impugnazioni contro un unico provvedimento siano decise con un’unica sentenza, assicurando coerenza e certezza del diritto.

La riunione dei ricorsi è una scelta del giudice o un obbligo?
Sulla base di quanto affermato nell’ordinanza, la riunione è un obbligo imposto dalla legge (l’art. 335 c.p.c. ‘impone la riunione’). Il giudice, una volta rilevata la presenza di più ricorsi contro la stessa decisione, deve procedere alla loro unificazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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