Riunione dei Procedimenti: La Cassazione Unisce due Ricorsi contro la Stessa Sentenza
La gestione efficiente del processo è un pilastro fondamentale del nostro sistema giudiziario. Un esempio pratico di questa efficienza è la riunione dei procedimenti, un istituto processuale che consente di trattare congiuntamente due o più cause connesse. Con l’ordinanza in esame, la Corte di Cassazione ribadisce l’importanza di questo principio quando più parti impugnano la medesima decisione, garantendo coerenza e risparmio di risorse.
I Fatti del Caso
La vicenda processuale trae origine da una sentenza emessa dalla Corte d’Appello. Avverso tale decisione, sia l’Amministrazione dello Stato (nello specifico, il Ministero dell’Interno e la Presidenza del Consiglio dei Ministri) sia un privato cittadino hanno proposto distinti ricorsi per Cassazione. Entrambe le parti, che erano già contrapposte nel giudizio di secondo grado, hanno quindi avviato due procedimenti separati dinanzi alla Suprema Corte, ma entrambi miravano a contestare la stessa e unica sentenza.
La Decisione della Corte di Cassazione
Il Collegio, una volta rilevata la situazione, ha emesso un’ordinanza di natura puramente processuale. Senza entrare nel merito delle singole doglianze sollevate dalle parti, la Corte ha disposto la riunione del procedimento avviato dall’Amministrazione Statale a quello, cronologicamente precedente, instaurato dal privato cittadino. Di conseguenza, i due ricorsi saranno trattati e decisi nell’ambito di un unico giudizio.
Le Motivazioni della Riunione dei Procedimenti
La decisione della Corte si fonda su un principio cardine del diritto processuale: l’economia processuale e la necessità di evitare giudicati contraddittori. La legge prevede che, quando più ricorsi sono proposti contro la stessa sentenza, essi debbano essere riuniti. Le ragioni sono intuitive e di fondamentale importanza:
1. Coerenza Decisionale: Trattare i ricorsi separatamente potrebbe portare a decisioni diverse o addirittura contrastanti sulla stessa vicenda, minando la certezza del diritto.
2. Economia Processuale: La gestione di un unico procedimento anziché due (o più) consente un notevole risparmio di tempo e risorse sia per l’ufficio giudiziario che per le parti coinvolte.
3. Completezza del Giudizio: La trattazione congiunta permette al giudice di avere un quadro completo di tutte le censure mosse alla sentenza impugnata, favorendo una valutazione più approfondita e ponderata.
La Corte, pertanto, ha semplicemente applicato questa regola procedurale, rilevando che i due ricorsi erano diretti contro la medesima sentenza e proposti dalle parti che erano già costituite nell’unico procedimento d’appello.
Conclusioni
L’ordinanza in commento, seppur breve e di natura procedurale, offre un’importante lezione sul funzionamento della giustizia. La riunione dei procedimenti non è un mero formalismo, ma uno strumento essenziale per assicurare che il processo si svolga in modo ordinato, rapido e coerente. La decisione della Cassazione garantisce che la controversia tra lo Stato e il cittadino venga risolta con un’unica e definitiva pronuncia, prevenendo il rischio di conflitti tra giudicati e ottimizzando l’attività giurisdizionale.
Cosa significa ‘riunione dei procedimenti’?
Significa unire due o più cause legali separate, ma collegate tra loro, in un unico processo. In questo caso, sono stati uniti due ricorsi presentati contro la stessa sentenza.
Perché la Corte di Cassazione ha deciso per la riunione in questo caso?
La Corte ha disposto la riunione perché entrambe le parti del giudizio d’appello avevano impugnato la medesima sentenza con due ricorsi distinti. La riunione è necessaria per garantire una decisione coerente e per ragioni di economia processuale.
Qual è l’effetto pratico della riunione dei procedimenti?
L’effetto pratico è che i due ricorsi saranno trattati e decisi congiuntamente in un unico giudizio, come se fossero un’unica causa. Questo evita il rischio di decisioni contraddittorie e ottimizza i tempi e i costi del processo.
Testo del provvedimento
Ordinanza interlocutoria di Cassazione Civile Sez. 3 Num. 15458 Anno 2025
Civile Ord. Sez. 3 Num. 15458 Anno 2025
Presidente: NOME
Relatore: COGNOME
Data pubblicazione: 10/06/2025
ORDINANZA
sul ricorso iscritto al n. 858/2024 R.G. proposto da: MINISTERO DELL’INTERNO, PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI, rappresentati e difesi dall’Avvocatura Generale dello Stato (C.F. 80224030587) presso i cui uffici sono per legge domiciliati in Roma, INDIRIZZO con domiciliazione digitale ex lege
-ricorrenti- contro
COGNOME NOME COGNOME rappresentato e difeso da ll’Avv. NOME COGNOME con domiciliazione digitale ex lege
-controricorrente-
avverso SENTENZA della CORTE D’APPELLO di CATANIA n. 1050/2023 depositata in data 8/06/2023.
Udita la relazione svolta nella camera di consiglio del 12/12/2024 dal Consigliere NOME COGNOME
FATTI DI CAUSA
Il Collegio, rilevato che il presente ricorso ha ad oggetto la medesima sentenza avverso cui è stato proposto ricorso da NOME COGNOME altra parte costituita in appello, recante il numero 564/ 2024;
che, dunque, si tratta di due ricorsi avverso la medesima sentenza, proposti dalle parti che, in appello, erano costitute nell’unico procedimento;
che, pertanto, va disposta la riunione di questo procedimento a quello recante n. 564/ 2024
P.Q.M.
Dispone la riunione del presente procedimento a quello avente n. 564/ 2024
Così deciso in Roma, il 12/12/2024.