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Riunione dei ricorsi: la Cassazione rinvia la causa

A seguito di un ricorso presentato da un cittadino contro una sentenza della Corte d’Appello, la Corte di Cassazione ha rilevato l’esistenza di altre impugnazioni separate proposte da altre parti contro la medesima decisione. In applicazione del principio sancito dall’art. 335 del codice di procedura civile, la Corte ha disposto la riunione dei ricorsi, rinviando la causa a un nuovo ruolo per consentirne la trattazione congiunta, al fine di garantire l’economia processuale e prevenire giudicati contraddittori.

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Pubblicato il 8 novembre 2025 in Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Riunione dei Ricorsi: Quando le Impugnazioni Separate Confluiscono in un Unico Processo

Nel complesso mondo del diritto processuale, l’efficienza e la coerenza delle decisioni giudiziarie sono principi cardine. Un caso recente, deciso dalla Corte di Cassazione con un’ordinanza interlocutoria, mette in luce un meccanismo fondamentale per garantire questi principi: la riunione dei ricorsi. Questa procedura si attiva quando più parti decidono di impugnare la stessa sentenza in modo separato, creando il rischio di procedimenti paralleli e, potenzialmente, di decisioni contrastanti. Vediamo come la Suprema Corte ha gestito questa situazione, applicando una regola precisa del nostro ordinamento.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine dal ricorso per cassazione promosso da un cittadino avverso una sentenza emessa dalla Corte di Appello. Successivamente alla proposizione di tale ricorso, è emerso che anche altre parti coinvolte nel giudizio di secondo grado avevano presentato, a loro volta, impugnazioni separate contro la medesima decisione. La Corte di Cassazione si è quindi trovata di fronte a più procedimenti distinti, tutti aventi ad oggetto la contestazione della stessa sentenza.

Il Principio della Riunione dei Ricorsi secondo l’Art. 335 c.p.c.

Il Codice di Procedura Civile, all’articolo 335, stabilisce una regola chiara e inequivocabile: ‘Tutte le impugnazioni proposte separatamente contro la stessa sentenza debbono essere riunite, anche di ufficio, in un solo processo’. Questo principio non è una facoltà del giudice, ma un obbligo. La norma persegue un duplice obiettivo:
1. Economia processuale: Evitare la duplicazione di attività processuali identiche, concentrando l’esame di tutte le censure in un unico contesto.
2. Prevenzione di giudicati contraddittori: Scongiurare il rischio che la stessa sentenza venga giudicata in modo diverso da collegi diversi, garantendo così la coerenza e la certezza del diritto.
La riunione deve essere disposta ‘anche d’ufficio’, il che significa che il giudice deve procedervi autonomamente non appena viene a conoscenza della pendenza di più impugnazioni, senza necessità di una specifica richiesta delle parti.

Le Motivazioni

La Corte di Cassazione, nell’ordinanza in esame, ha dato piena attuazione al dettato normativo. Constatata l’esistenza di ricorsi ulteriori proposti contro la stessa sentenza di appello, i giudici hanno ritenuto necessario e obbligatorio procedere alla loro trattazione congiunta. La motivazione del provvedimento è diretta e si fonda interamente sulla citazione dell’art. 335 c.p.c. La Corte ha quindi stabilito che il procedimento dovesse essere rinviato a nuovo ruolo per consentire la sua trattazione unitamente all’altro ricorso pendente. Si tratta di un’ordinanza interlocutoria, ovvero un provvedimento che non decide il merito della controversia, ma si limita a regolare lo svolgimento del processo per assicurarne la correttezza formale.

Le Conclusioni

La decisione della Suprema Corte ribadisce l’importanza del principio della riunione dei ricorsi come strumento essenziale per la corretta amministrazione della giustizia. Per gli avvocati e le parti processuali, ciò significa che, in presenza di una sentenza sfavorevole a più soggetti, è prevedibile che tutte le eventuali impugnazioni verranno decise in un unico contesto. Questa pronuncia, pur essendo di natura procedurale, ha importanti implicazioni pratiche: garantisce che l’esito del giudizio di impugnazione sia unitario per tutte le parti, semplifica la gestione del contenzioso e rafforza la coerenza del sistema giudiziario, evitando la frammentazione delle decisioni su una medesima controversia.

Cosa succede quando più parti impugnano la stessa sentenza con ricorsi separati?
La legge prevede che tutte le impugnazioni debbano essere obbligatoriamente riunite in un unico processo per essere decise congiuntamente.

La riunione dei ricorsi è una scelta del giudice?
No, l’articolo 335 del Codice di Procedura Civile stabilisce che la riunione è un obbligo per il giudice, il quale deve disporla anche di sua iniziativa (d’ufficio), non appena viene a conoscenza della pendenza di più ricorsi contro la stessa sentenza.

Qual è la finalità della riunione dei ricorsi?
Lo scopo è duplice: garantire l’economia processuale, evitando di duplicare le attività, e soprattutto prevenire la possibilità che vengano emesse decisioni contrastanti sulla stessa controversia, assicurando la coerenza del sistema giuridico.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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