Riunione dei Procedimenti: L’Ordinanza della Cassazione per Economia Processuale
Nel complesso mondo della giustizia, l’efficienza è un valore fondamentale. Un caso emblematico che illustra questo principio è quello relativo alla riunione dei procedimenti, una misura adottata dalla Corte di Cassazione per ottimizzare la gestione di cause connesse. Con una recente ordinanza, i giudici hanno deciso di unificare due ricorsi separati, ma entrambi diretti contro la stessa sentenza di secondo grado. Analizziamo questa decisione per comprenderne le ragioni e le implicazioni pratiche.
I Fatti del Caso
La vicenda processuale ha origine da una decisione della Corte d’Appello di Genova. Contro tale sentenza, una cittadina ha presentato ricorso in Cassazione, assistita dai propri legali. Parallelamente, anche altre parti risultate soccombenti nello stesso giudizio d’appello avevano già avviato un autonomo ricorso per le medesime ragioni.
La Suprema Corte si è quindi trovata di fronte a due procedimenti distinti, ma aventi ad oggetto l’impugnazione della stessa identica pronuncia. Questa sovrapposizione ha immediatamente sollevato una questione di natura procedurale: era opportuno trattare i due ricorsi separatamente o unificarli?
La Decisione della Corte: La Riunione dei Procedimenti
La Corte di Cassazione, presieduta dal Presidente e con la relazione del Consigliere designato, ha risolto la questione in modo netto. Dopo aver rilevato l’esistenza di un precedente ricorso (identificato con il numero di registro 16222/2022) contro la medesima sentenza, ha disposto la riunione del procedimento più recente a quello anteriore.
La decisione, formalizzata in un’ordinanza, non entra nel merito della controversia, ma si concentra esclusivamente sull’aspetto organizzativo e procedurale. L’obiettivo è chiaro: creare un unico binario processuale per tutte le contestazioni mosse contro la decisione della Corte d’Appello.
Le Motivazioni dietro la Riunione dei Procedimenti
La scelta della Corte non è casuale, ma si fonda su principi cardine del nostro ordinamento processuale. La motivazione principale risiede nella connessione oggettiva tra i due giudizi. Poiché entrambi i ricorsi impugnano la stessa sentenza, è evidente che le questioni da trattare siano strettamente collegate, se non identiche.
Procedere con la riunione permette di raggiungere due scopi fondamentali:
1. Economia Processuale: Trattare le cause in un unico contesto evita la duplicazione di attività (notifiche, udienze, decisioni), con un conseguente risparmio di tempo e risorse per l’amministrazione della giustizia.
2. Prevenzione di Giudicati Contrastanti: La trattazione separata potrebbe, in teoria, portare a decisioni diverse o addirittura contraddittorie sulla stessa vicenda. L’unificazione del giudizio assicura invece una valutazione unitaria e coerente, garantendo certezza del diritto.
Conclusioni e Implicazioni Pratiche
L’ordinanza in esame, sebbene di natura prettamente procedurale, offre un’importante lezione pratica. Dimostra come il sistema giudiziario disponga di strumenti volti a promuovere l’efficienza e la coerenza. Per le parti coinvolte in una controversia, ciò significa che, in presenza di più impugnazioni contro la stessa sentenza, è altamente probabile che i relativi procedimenti vengano unificati.
Questa prassi, consolidata e logica, assicura che il percorso verso la decisione finale sia il più lineare e razionale possibile, a beneficio di tutte le parti del processo e della corretta amministrazione della giustizia.
Cos’è la riunione dei procedimenti?
È una misura processuale con cui il giudice unifica due o più cause separate ma connesse, decidendo di trattarle congiuntamente in un unico processo per ragioni di economia e coerenza decisionale.
Perché la Corte di Cassazione ha disposto la riunione in questo caso specifico?
La Corte ha rilevato che il ricorso in esame era stato proposto contro la stessa sentenza d’appello già impugnata in un altro procedimento precedente. Data la palese connessione tra le due cause, ha ordinato la loro unificazione per garantire una trattazione unitaria.
Qual è l’effetto pratico di questa ordinanza?
L’effetto pratico è che il procedimento più recente viene assorbito da quello iniziato per primo. Entrambi i ricorsi saranno discussi e decisi insieme nell’ambito di un unico giudizio, evitando così la duplicazione di attività e il rischio di decisioni contrastanti.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Civile Sez. 3 Num. 17883 Anno 2025
Civile Ord. Sez. 3 Num. 17883 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data pubblicazione: 02/07/2025
ORDINANZA
sul ricorso iscritto al n. 18156/2022 R.G. proposto da :
COGNOME NOMECOGNOME elettivamente domiciliato in ROMA INDIRIZZO presso lo studio dell’avvocato NOME COGNOME (CODICE_FISCALE) che lo rappresenta e difende unitamente all’avvocato NOME COGNOME (CODICE_FISCALE
-ricorrente-
contro
AZIENDA RAGIONE_SOCIALE INDIRIZZO SAVONESE, elettivamente domiciliato in ROMA INDIRIZZO presso lo studio dell’avvocato COGNOME (CODICE_FISCALE che lo rappresenta e difende unitamente all’avvocato COGNOME (CODICE_FISCALE)
-controricorrente-
nonchè
contro
LAQUAGLIA
COGNOME,
LAQUAGLIA
NOME
-intimati- avverso SENTENZA di CORTE D’APPELLO GENOVA n. 57/2022 depositata il 18/01/2022.
Udita la relazione svolta nella camera di consiglio del 24/03/2025 dal Consigliere NOME COGNOME
Ritenuto che
Il ricorso ha ad oggetto impugnazione della decisione della Corte di Appello di Genova , avverso la quale è stato proposto separatamente autonomo ricorso dalle altre parti soccombenti, che ha dato luogo al giudizio n. 16222/ 2022, anteriore al presente giudizio.
Vi è dunque connessione tra i due giudizi.
P.Q.M.
La Corte dispone la riunione del presente procedimento a quello recante n. 16222/ 2022
Così deciso in Roma, il 24/03/2025.