Riunione dei Giudizi: Quando la Cassazione Unisce due Ricorsi
L’efficienza del sistema giudiziario si basa su principi fondamentali, tra cui l’economia processuale e la prevenzione di decisioni contrastanti. Un caso recente affrontato dalla Corte di Cassazione offre un chiaro esempio di come questi principi vengano applicati attraverso l’istituto della riunione dei giudizi. Con un’ordinanza interlocutoria, la Corte ha sospeso un procedimento per consentirne la trattazione congiunta con un altro ricorso pendente sulla medesima questione, dimostrando l’importanza di una visione unitaria del contenzioso.
I Fatti del Caso: La Doppia Impugnazione
La vicenda processuale trae origine da una controversia tra un istituto bancario e una società a responsabilità limitata. Il caso è giunto in Cassazione a seguito di un ricorso proposto dalla banca contro una sentenza definitiva emessa dalla Corte d’Appello.
Tuttavia, durante l’esame del ricorso, il Collegio ha rilevato un elemento cruciale: sulla stessa identica questione, la medesima Corte d’Appello aveva precedentemente emesso una sentenza non definitiva. Anche contro questa prima sentenza era stato presentato un ricorso per cassazione, iscritto separatamente.
Ci si trovava quindi di fronte a due distinti ricorsi pendenti davanti alla Suprema Corte, originati dallo stesso contenzioso ma diretti contro due diverse pronunce: una non definitiva e una definitiva.
La Decisione della Corte: La Necessità della Riunione dei Giudizi
Di fronte a questa situazione, la Corte di Cassazione ha ritenuto indispensabile procedere a una trattazione unitaria dei due ricorsi. Invece di decidere separatamente il caso in esame, ha emesso un’ordinanza interlocutoria con la quale ha disposto il rinvio della causa a nuovo ruolo. Lo scopo di tale rinvio è permettere la riunione dei giudizi, ovvero la loro unificazione in un unico procedimento.
Le Motivazioni della Cassazione
La decisione della Corte si fonda su una logica di coerenza e di economia processuale. Trattare separatamente i due ricorsi avrebbe comportato il rischio concreto di emettere due decisioni potenzialmente contrastanti sulla stessa vicenda. La sentenza non definitiva e quella definitiva, pur essendo formalmente distinte, sono intrinsecamente collegate, poiché la seconda completa e definisce il giudizio parzialmente risolto dalla prima. La riunione dei giudizi è lo strumento processuale previsto proprio per evitare tali incongruenze, garantendo che un unico collegio giudicante valuti l’intera controversia in modo organico e coordinato.
Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Riunione dei Giudizi
L’ordinanza della Cassazione, sebbene di natura procedurale, ha importanti implicazioni pratiche. In primo luogo, riafferma il principio secondo cui la frammentazione del giudizio deve essere evitata ogni qualvolta sia possibile. In secondo luogo, tutela il diritto delle parti a ottenere una decisione unica, chiara e non contraddittoria. Per gli operatori del diritto, questa pronuncia serve come promemoria dell’importanza di monitorare l’intero iter processuale di una causa, specialmente quando questa è scandita da pronunce non definitive e definitive, per anticipare e gestire correttamente la possibilità di una riunione dei giudizi in sede di impugnazione. L’obiettivo finale è assicurare la certezza del diritto e l’efficienza della giustizia.
Perché la Corte di Cassazione ha deciso di rinviare il caso?
La Corte ha rinviato il caso perché ha riscontrato l’esistenza di un altro ricorso pendente sulla stessa questione, presentato contro una sentenza non definitiva. Ha ritenuto necessaria una trattazione unitaria dei due ricorsi per garantire una decisione coerente.
Cosa significa ‘riunione dei ricorsi’?
Significa unificare due o più procedimenti separati in un unico processo. Questo viene fatto quando i casi sono connessi tra loro, al fine di evitare decisioni contraddittorie e per ragioni di economia processuale.
Qual era il rischio nel decidere i due ricorsi separatamente?
Il rischio principale era quello di emettere due sentenze contrastanti sulla stessa controversia, poiché un ricorso riguardava una decisione parziale (sentenza non definitiva) e l’altro la decisione finale, ma entrambi vertevano sulla medesima questione di fondo.
Testo del provvedimento
Ordinanza interlocutoria di Cassazione Civile Sez. 1 Num. 522 Anno 2024
Civile Ord. Sez. 1 Num. 522 Anno 2024
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME NOME
Data pubblicazione: 08/01/2024
ORDINANZA INTERLOCUTORIA
sul ricorso iscritto al n. 1583/2020 R.G. proposto da: RAGIONE_SOCIALE elettivamente domiciliata in ROMA INDIRIZZO presso lo studio dell’avvocato COGNOME COGNOME (CODICE_FISCALE che la rappresenta e difende
-ricorrente-
contro
RAGIONE_SOCIALE elettivamente domiciliata in ROMA INDIRIZZO presso lo studio dell’avvocato COGNOME (CODICE_FISCALE rappresentato e difeso dall’avvocato COGNOME (CODICE_FISCALE
avverso la SENTENZA della CORTE D’APPELLO di BARI n. 1968/2018 depositata il 26/11/2018.
Udita la relazione svolta nella camera di consiglio del 25/10/2023 dal Consigliere NOME COGNOME
Il Collegio,
rilevato che il presente ricorso è stato proposto avverso la sentenza definitiva n. 1968/2018 del 26.11.2018, pronunciata dalla Corte d’Appello di Bari, la quale, tuttavia, aveva sulla medesima questione emesso sentenza non definitiva n. 955 del 1° agosto 2017, nei cui confronti è stato parimenti proposto ricorso per cassazione, cui è stato attribuito il numero RG 28138/2018.
che si rende necessaria la trattazione unitaria dei due ricorsi;
P.Q.M.
Rinvia il presente ricorso n. RG 1583/2020 a nuovo ruolo per consentire la sua riunione al ricorso n. RG 28138/2018.
Roma, così deciso il 25.10.23