LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Riscossione spese di giustizia: il termine non decade

Un debitore si era opposto a una cartella di pagamento per spese processuali, sostenendo che il diritto alla riscossione fosse decaduto per il mancato rispetto di un termine di un mese per l’iscrizione a ruolo. I tribunali di primo e secondo grado avevano accolto la sua tesi. La Corte di Cassazione, ribaltando la decisione, ha stabilito che il termine in questione non è perentorio. La mancata iscrizione a ruolo entro un mese non comporta la decadenza dal diritto alla riscossione spese di giustizia, poiché la norma è finalizzata a tutelare l’interesse dello Stato a una sollecita riscossione, non a creare un diritto per il debitore. Di conseguenza, l’opposizione del debitore è stata rigettata.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 13 settembre 2025 in Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Riscossione Spese di Giustizia: Il Termine per l’Iscrizione a Ruolo Non è Perentorio

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fornito un chiarimento fondamentale in materia di riscossione spese di giustizia, stabilendo un principio di notevole importanza pratica. La questione centrale riguardava la natura del termine di un mese, previsto dalla legge per l’iscrizione a ruolo delle somme dovute, e le conseguenze del suo mancato rispetto. Contrariamente a quanto stabilito nei primi due gradi di giudizio, la Suprema Corte ha affermato che tale termine non ha natura perentoria e, pertanto, il suo superamento non comporta la decadenza del diritto di credito.

I Fatti del Caso: L’Opposizione alla Cartella di Pagamento

Il caso trae origine dall’opposizione promossa da un privato contro una cartella di pagamento di oltre 5.000 euro. L’importo era dovuto a titolo di multe, spese processuali e sanzioni derivanti da una sentenza penale. Tra i vari motivi di opposizione, il debitore sosteneva la decadenza del diritto dell’ente creditore a procedere alla riscossione coattiva. A suo avviso, l’iscrizione a ruolo delle somme non era avvenuta entro il termine di un mese dalla data in cui la sentenza penale era divenuta definitiva, come previsto dalla normativa di settore.

Il Percorso Giudiziario nei Gradi di Merito

Inizialmente, la tesi del debitore aveva trovato accoglimento. Sia il Tribunale di primo grado che la Corte d’Appello avevano ritenuto fondata l’eccezione di decadenza. Secondo i giudici di merito, il mancato rispetto del termine mensile per l’iscrizione a ruolo comportava la nullità della cartella di pagamento, liberando di fatto il debitore dall’obbligo di pagamento. L’ente incaricato della riscossione, ritenendo errata tale interpretazione, ha quindi presentato ricorso per cassazione.

La Decisione della Cassazione sulla Riscossione Spese di Giustizia

La Corte di Cassazione ha completamente ribaltato l’esito dei precedenti giudizi. Accogliendo il ricorso dell’ente, ha affermato che il termine di un mese per procedere all’iscrizione a ruolo, contemplato dall’art. 227-ter del d.P.R. n. 115 del 2002, non è previsto a pena di decadenza. Di conseguenza, il suo mancato rispetto non invalida la pretesa creditoria. La Corte ha cassato la sentenza d’appello e, decidendo direttamente nel merito, ha rigettato l’originaria opposizione del debitore, condannandolo anche al pagamento delle spese legali dell’intero percorso giudiziario.

Le Motivazioni della Corte

La motivazione della Suprema Corte si fonda su un’interpretazione sistematica e teleologica della norma. I giudici hanno sottolineato due punti cruciali:

1. Mancanza di una Previsione Espressa di Decadenza: La legge non qualifica esplicitamente il termine come ‘perentorio’ né prevede la sanzione della ‘decadenza’ in caso di sua violazione. In assenza di una previsione normativa chiara, un termine non può essere considerato causa di estinzione di un diritto.
2. Finalità della Norma: Il termine in questione non è posto a tutela del debitore, ma per salvaguardare l’interesse dello Stato a una sollecita riscossione dei crediti di giustizia. È una norma di carattere procedimentale, interna al rapporto tra gli uffici giudiziari e l’agente della riscossione, finalizzata a garantire l’efficienza amministrativa. Non crea, quindi, un diritto soggettivo del debitore a vedere estinto il proprio obbligo in caso di ritardo.

La Corte ha ribadito un proprio precedente orientamento, specificando che per questo tipo di spese, non aventi natura tributaria, non sussiste uno spazio funzionale per l’istituto della decadenza in assenza di una chiara volontà del legislatore.

Conclusioni

L’ordinanza in esame consolida un principio di diritto di grande rilevanza pratica. I debitori non possono più eccepire la tardiva iscrizione a ruolo come motivo per invalidare una cartella di pagamento relativa a spese di giustizia. La decisione rafforza la posizione degli enti creditori, garantendo che i ritardi di natura procedimentale non compromettano il diritto dello Stato a recuperare le somme dovute. Per i cittadini, ciò significa che l’obbligo di pagare le spese processuali penali, multe e sanzioni rimane valido anche se l’agente della riscossione agisce con un lieve ritardo rispetto ai termini procedurali interni. Viene così riaffermato il principio generale secondo cui l’estinzione di un diritto per il solo decorso del tempo deve essere sempre prevista in modo esplicito e inequivocabile dalla legge.

Il termine di un mese per l’iscrizione a ruolo delle spese di giustizia è a pena di decadenza?
No, la Corte di Cassazione ha chiarito che questo termine non è perentorio e la sua inosservanza non comporta la decadenza del diritto di credito né la nullità della cartella di pagamento.

Perché il termine previsto dall’art. 227-ter del d.P.R. n. 115/2002 non è considerato perentorio?
Perché la legge non lo prevede esplicitamente e la sua finalità è quella di tutelare l’interesse dello Stato a una riscossione rapida, non di concedere un diritto al debitore. È una norma che regola il procedimento amministrativo interno.

Cosa succede se l’agente della riscossione iscrive a ruolo le spese processuali penali dopo il termine di un mese?
L’iscrizione a ruolo rimane pienamente valida e il debitore è comunque tenuto al pagamento delle somme dovute. Il ritardo non ha effetti sull’esistenza e sull’esigibilità del debito.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati