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Riposo settimanale autisti: la Cassazione chiarisce

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 20794/2024, ha chiarito le regole sul riposo settimanale autisti previste dal Regolamento UE 561/2006. Annullando una decisione della Corte d’Appello, ha stabilito che il calcolo del riposo non si basa su 69 ore in tre settimane, bensì su un totale di 90 ore in due settimane consecutive (o un riposo ridotto da compensare). Il caso è stato rinviato per una nuova valutazione basata su questa corretta interpretazione.

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Pubblicato il 7 dicembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Riposo Settimanale Autisti: La Cassazione Annulla la Sentenza d’Appello

Il tema del riposo settimanale autisti è cruciale per la sicurezza stradale e la tutela dei diritti dei lavoratori del settore trasporti. Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 20794 del 25 luglio 2024, ha fornito un’interpretazione decisiva del Regolamento CE n. 561/2006, annullando una precedente decisione d’appello e stabilendo con chiarezza i criteri per il calcolo delle ore di riposo obbligatorie.

I Fatti del Caso

Due autisti, impiegati come operatori di esercizio su tratte superiori ai 50 km, avevano citato in giudizio la loro azienda di trasporti. La loro richiesta era duplice: ottenere un risarcimento per il mancato godimento dei riposi settimanali maturati nel periodo 2007-2013 e il pagamento di differenze retributive legate all’indennità di agente unico.

Le Decisioni dei Giudici di Merito

Sia il Tribunale in primo grado sia la Corte d’Appello avevano respinto le domande dei lavoratori. In particolare, la Corte d’Appello aveva confermato la sentenza di primo grado basandosi su un’interpretazione errata del Regolamento comunitario. Secondo i giudici di merito, l’importante era che i conducenti godessero di un periodo di riposo congruo, identificato in un totale di 69 ore complessive nell’arco di tre settimane, per recuperare le energie psico-fisiche. Questa interpretazione, tuttavia, si è rivelata in contrasto con la normativa europea.

La Corretta Interpretazione del Riposo Settimanale Autisti secondo la Cassazione

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso dei lavoratori, ritenendo fondato il primo motivo di doglianza relativo alla violazione e falsa applicazione del Regolamento CE n. 561/2006. Gli Ermellini hanno chiarito che l’interpretazione della Corte d’Appello era scorretta.

La normativa europea, infatti, stabilisce che nel corso di due settimane consecutive un conducente deve effettuare:

1. Due periodi di riposo settimanale regolari (di almeno 45 ore ciascuno), per un totale di 90 ore.
2. Oppure, un periodo di riposo settimanale regolare (45 ore) e uno ridotto (di almeno 24 ore).

In questo secondo caso, la riduzione (pari a 21 ore) deve essere compensata entro la fine della terza settimana successiva, attaccando il recupero a un altro periodo di riposo. Il punto centrale, sottolineato dalla Cassazione, è che il monte ore di riposo complessivo da fruire è di 90 ore nell’arco di due settimane, non di 69 ore in tre settimane. Il dato di partenza del ragionamento dei giudici di merito era, quindi, palesemente errato e contra legem.

Le Motivazioni della Decisione

La motivazione della Suprema Corte si fonda sulla lettura letterale e teleologica della norma europea. Il Regolamento mira a migliorare le condizioni di lavoro, la concorrenza e, soprattutto, la sicurezza stradale. Un corretto riposo è essenziale per prevenire la stanchezza dei conducenti e i rischi che ne derivano. L’interpretazione fornita dalla Corte d’Appello, che considerava sufficienti 69 ore di riposo in tre settimane (basandosi, ad esempio, su tre riposi da 24 ore per un totale di 72 ore), non garantisce il recupero psico-fisico richiesto dalla normativa e ne svilisce la finalità. La Cassazione ha ritenuto errato il presupposto di calcolo e, di conseguenza, ha annullato la sentenza, sottolineando che l’intera questione, comprese l’idoneità delle prove e delle allegazioni, deve essere rivalutata alla luce del corretto parametro normativo.

Le Conclusioni

Con questa decisione, la Cassazione ha stabilito un principio di diritto vincolante: il calcolo del riposo settimanale autisti deve rispettare il totale di 90 ore nel ciclo di due settimane, come previsto dal Regolamento CE n. 561/2006. La sentenza impugnata è stata cassata con rinvio alla Corte d’Appello di Palermo, che dovrà riesaminare il caso applicando questa corretta interpretazione. Questa pronuncia rafforza la tutela dei conducenti e impone alle aziende di trasporto una gestione rigorosa dei periodi di riposo, in linea con gli standard di sicurezza europei.

Quante ore di riposo deve effettuare un autista in due settimane consecutive secondo il Regolamento UE?
Un conducente deve effettuare un riposo complessivo di 90 ore. Questo può avvenire tramite due riposi settimanali regolari da 45 ore ciascuno, oppure un riposo regolare da 45 ore e uno ridotto da almeno 24 ore, a condizione che la differenza venga compensata entro la fine della terza settimana successiva.

È corretto ritenere sufficienti 69 ore di riposo complessive nell’arco di tre settimane?
No. La Corte di Cassazione ha stabilito che questa interpretazione è errata e contraria al Regolamento CE n. 561/2006. Il calcolo si basa su un ciclo di due settimane e un totale di 90 ore di riposo.

Cosa significa che la sentenza è stata cassata con rinvio?
Significa che la Corte di Cassazione ha annullato la decisione della Corte d’Appello e ha ordinato che il processo venga celebrato nuovamente da un’altra sezione della stessa Corte d’Appello. Quest’ultima dovrà attenersi al principio di diritto stabilito dalla Cassazione, ovvero la corretta interpretazione delle ore di riposo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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