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Rinuncia ricorso cassazione: estinzione e spese

Una società ha presentato ricorso per revocazione contro un’ordinanza della Corte di Cassazione. Successivamente, la stessa società ha effettuato una rinuncia al ricorso, chiedendo la compensazione delle spese legali. La controparte ha accettato la richiesta. Di conseguenza, la Corte di Cassazione ha dichiarato l’estinzione del giudizio, stabilendo di non dover provvedere sulle spese, in virtù dell’accordo raggiunto tra le parti.

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Pubblicato il 16 settembre 2025 in Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Rinuncia al Ricorso in Cassazione: Quando le Parti Concordano sull’Estinzione e le Spese

La rinuncia al ricorso in Cassazione è un atto processuale che pone fine a una controversia legale prima che la Suprema Corte si pronunci nel merito. Questo strumento, se accompagnato dall’accordo della controparte, specialmente per quanto riguarda le spese legali, porta a una conclusione rapida e definita del giudizio. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione illustra perfettamente questo meccanismo, dimostrando come la volontà concorde delle parti possa determinare l’esito del processo.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine dall’impugnazione, tramite lo strumento della revocazione previsto dall’art. 395 c.p.c., di una precedente ordinanza della Corte di Cassazione. Una società commerciale (la ricorrente) aveva avviato questo procedimento contro un noto istituto bancario (il controricorrente), il quale si era costituito in giudizio per resistere all’impugnazione.

Tuttavia, in un momento successivo, la società ricorrente ha cambiato strategia, depositando un atto formale di rinuncia al ricorso. Contestualmente, ha avanzato una richiesta specifica: che le spese processuali venissero compensate, ovvero che ogni parte si facesse carico dei propri costi legali.

Significativamente, anche la società controricorrente ha depositato un atto con cui dichiarava di aderire pienamente alla richiesta di compensazione delle spese, accettando di fatto la conclusione del contenzioso a queste condizioni.

La Decisione della Corte e la Rinuncia al Ricorso in Cassazione

Di fronte alla volontà unanime delle parti, la Corte di Cassazione ha preso una decisione consequenziale e inevitabile. Con la sua ordinanza, ha pronunciato due disposizioni chiare:

1. Dichiara estinto il giudizio di cassazione: La rinuncia, accettata implicitamente dalla controparte attraverso l’adesione alla proposta sulle spese, ha interrotto il processo in modo definitivo.
2. Dichiara non luogo a provvedere in ordine alle spese: Poiché le parti avevano già trovato un accordo sulla compensazione, la Corte non è dovuta intervenire per decidere chi dovesse pagare i costi del giudizio.

Le Motivazioni

La motivazione alla base della decisione della Suprema Corte è lineare e fondata su un principio cardine della procedura civile: la disponibilità del processo da parte dei contendenti. L’ordinanza evidenzia che, data l’adesione esplicita della parte controricorrente alla richiesta di compensazione delle spese formulata dalla parte che ha rinunciato, il ruolo del giudice diventa quello di un mero notaio della volontà delle parti. Non c’è più una controversia da decidere, né sulle questioni di merito (a causa della rinuncia) né su quelle accessorie come le spese (a causa dell’accordo). Pertanto, la Corte non fa altro che formalizzare la fine del contenzioso secondo i termini concordati, dichiarando l’estinzione del giudizio.

Le Conclusioni

Questa pronuncia, sebbene molto sintetica, offre un’importante lezione pratica. Dimostra che anche nel grado più alto della giustizia civile, le parti mantengono il potere di porre fine a una lite in modo consensuale. La rinuncia al ricorso in Cassazione, quando gestita con un accordo sulle spese, si rivela uno strumento efficace per evitare i tempi e i costi di un’ulteriore fase processuale. Per gli avvocati e le parti coinvolte, ciò sottolinea l’importanza di valutare sempre la possibilità di una risoluzione concordata, che può portare a un esito più rapido e prevedibile rispetto a una decisione giudiziale.

Cosa succede quando una parte rinuncia al ricorso in Cassazione?
Quando una parte rinuncia formalmente al ricorso, il giudizio si estingue, ovvero si chiude senza che la Corte emetta una decisione sul merito della questione.

Chi paga le spese legali in caso di rinuncia al ricorso?
Se la parte che rinuncia chiede la compensazione delle spese e la controparte accetta, come nel caso di specie, la Corte non emette alcuna condanna al pagamento. Ciascuna parte, quindi, sostiene i propri costi legali.

È possibile ritirare un ricorso dopo che la controparte ha già presentato le sue difese?
Sì, è possibile. In questo caso, la rinuncia ha effetto solo se la controparte accetta. L’adesione della controparte alla richiesta di compensazione delle spese è stata interpretata come un’accettazione della rinuncia stessa.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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