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Rinuncia all’appello: le conseguenze sulle spese

Un soggetto, dopo aver perso in primo grado un’opposizione a un atto di precetto, presenta appello. Successivamente, a seguito di un accordo, deposita un’istanza di rinuncia all’appello. La Corte d’Appello, preso atto della contumacia della controparte, dichiara il processo estinto per cessazione della materia del contendere, senza disporre nulla in merito alle spese legali del grado di appello.

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Pubblicato il 27 ottobre 2025 in Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Rinuncia all’appello: Conseguenze sulle Spese Legali in caso di Controparte Assente

La rinuncia all’appello è un atto processuale che pone fine a un giudizio di secondo grado. Ma quali sono le sue implicazioni, specialmente per quanto riguarda le spese legali quando la controparte è assente? Una recente sentenza della Corte d’Appello di Cagliari offre chiarimenti preziosi su questo scenario, evidenziando come la contumacia dell’appellato influenzi la decisione sulle spese.

I Fatti del Caso: Dall’Opposizione all’Appello

La vicenda trae origine da una sentenza di primo grado che aveva respinto l’opposizione di un cittadino a un atto di precetto. Il Tribunale non solo aveva rigettato le sue domande, ma lo aveva anche condannato al rimborso delle spese processuali in favore della controparte per oltre 2.000 euro, oltre al pagamento di due ulteriori somme a titolo di sanzione per lite temeraria ai sensi dell’art. 96 c.p.c.

S ritenendo errata tale decisione, il cittadino proponeva appello, chiedendo alla Corte di riformare la sentenza, di dichiararlo libero da ogni obbligazione e di accertare l’illegittimità dell’atto di precetto notificato.

La Svolta: L’Accordo e la Rinuncia all’Appello

Nelle more del giudizio di secondo grado, le parti raggiungevano un’intesa extragiudiziale. A seguito di tale accordo, l’appellante depositava un’istanza formale con cui comunicava la propria intenzione di rinunciare agli atti del procedimento d’appello.

Nell’istanza, l’appellante chiedeva alla Corte di dichiarare l’estinzione del processo con compensazione delle spese di lite. All’udienza fissata, la controparte appellata risultava contumace, ovvero non si era costituita in giudizio. L’appellante, pertanto, insisteva per l’accoglimento della sua richiesta.

Le Motivazioni della Corte d’Appello

La Corte ha accolto la richiesta, dichiarando l’estinzione del procedimento. I giudici hanno chiarito un principio fondamentale della procedura civile: la rinuncia agli atti del giudizio, in questo caso la rinuncia all’appello, non necessita di accettazione da parte della controparte quando quest’ultima non si è costituita in giudizio.

L’atto di rinuncia, essendo un atto unilaterale, è di per sé sufficiente a estinguere l’azione legale. Questa estinzione produce la cosiddetta “cessazione della materia del contendere”, poiché viene meno l’oggetto stesso della controversia su cui il giudice è chiamato a decidere.

Le Conclusioni e la Decisione sulle Spese

La conclusione più rilevante della sentenza riguarda la gestione delle spese legali. La Corte ha stabilito che, data la contumacia della controparte appellata, nessun provvedimento dovesse essere assunto in merito alle spese del grado di appello.

In pratica, la mancata costituzione in giudizio dell’appellato ha impedito una pronuncia sulle spese. Di conseguenza, l’appellante non è stato condannato a rimborsare alcuna spesa legale alla controparte per il giudizio d’appello. Questo rappresenta un’implicazione pratica di notevole importanza: la scelta di non partecipare al giudizio di appello da parte dell’appellato, a fronte di una rinuncia, può neutralizzare la richiesta di condanna alle spese.

Cosa succede se un appellante rinuncia al proprio appello?
Il procedimento di appello si estingue. La Corte dichiara la cessazione della materia del contendere, ponendo fine alla causa in secondo grado.

La rinuncia all’appello deve essere sempre accettata dalla controparte?
No. Come chiarito dalla sentenza, la rinuncia non necessita di accettazione da parte della controparte se questa è contumace, ovvero non si è costituita nel giudizio di appello.

In caso di rinuncia all’appello con controparte contumace, chi paga le spese legali?
Secondo questa decisione, il giudice non adotta alcun provvedimento sulle spese. Ciò significa che ciascuna parte sostiene i costi legali che ha affrontato per il grado di appello.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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