LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Rinuncia al ricorso: quando si estingue il giudizio

Un privato cittadino, dopo aver proposto ricorso per Cassazione contro una sentenza della Corte d’Appello che lo vedeva contrapposto a una compagnia assicuratrice, ha presentato una formale dichiarazione di rinuncia al ricorso. La Corte di Cassazione, preso atto della rinuncia e del fatto che la compagnia non si era costituita in giudizio, ha dichiarato l’estinzione del processo senza disporre nulla in merito alle spese legali.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 23 agosto 2025 in Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Rinuncia al Ricorso: Come e Perché si Estingue un Giudizio in Cassazione

La rinuncia al ricorso rappresenta un istituto fondamentale del diritto processuale civile, che consente a una parte di porre fine volontariamente a un giudizio di impugnazione da essa stessa promosso. Questa scelta, disciplinata dall’art. 390 del codice di procedura civile, ha conseguenze definitive sul processo. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio pratico di come opera questo meccanismo e quali sono le sue implicazioni, specialmente in relazione alle spese di lite.

I Fatti di Causa: Dal Giudizio d’Appello al Ricorso per Cassazione

La vicenda trae origine da una controversia tra un privato cittadino e una nota compagnia di assicurazioni. In seguito a una sentenza di primo grado, il cittadino aveva proposto appello. La Corte d’Appello aveva parzialmente accolto le sue richieste, condannando la società assicuratrice al pagamento di una somma di denaro e delle spese legali per entrambi i gradi di giudizio.

Non pienamente soddisfatto della decisione, il cittadino decideva di proseguire la sua battaglia legale, proponendo ricorso per Cassazione sulla base di tre motivi. La compagnia di assicurazioni, tuttavia, sceglieva di non costituirsi in questo ulteriore grado di giudizio, rimanendo quindi ‘intimata’.

La Svolta Processuale: La Rinuncia al Ricorso

Il colpo di scena si è verificato prima della data fissata per l’adunanza camerale. Il ricorrente, infatti, ha depositato una formale dichiarazione di rinuncia al ricorso. Questo atto unilaterale ha cambiato radicalmente le sorti del procedimento, spostando l’attenzione della Corte dalla valutazione dei motivi di ricorso alla semplice presa d’atto della volontà della parte di non proseguire.

La Pronuncia della Corte: Estinzione del Giudizio

La Corte di Cassazione, ricevuta la dichiarazione di rinuncia, non ha potuto fare altro che applicare la normativa vigente. Il Codice di Procedura Civile, infatti, prevede che la rinuncia, se formalmente corretta, porti all’estinzione del giudizio. Di conseguenza, i giudici hanno dichiarato il giudizio di cassazione estinto.

Le Motivazioni della Decisione

La motivazione alla base dell’ordinanza è prettamente procedurale. La volontà del ricorrente di abbandonare l’impugnazione è sovrana e, una volta manifestata nelle forme di legge, produce l’effetto estintivo del processo. La Corte non entra nel merito dei motivi del ricorso, poiché la rinuncia stessa preclude ogni ulteriore esame della controversia.
Un punto cruciale della decisione riguarda le spese legali. La regola generale vorrebbe che il rinunciante fosse condannato a pagare le spese alla controparte. Tuttavia, in questo caso specifico, la Corte non ha emesso alcuna condanna alle spese. La ragione risiede nella cosiddetta indefensio della compagnia di assicurazioni. Poiché la società non aveva svolto alcuna attività difensiva nel giudizio di Cassazione (non si era costituita, non aveva depositato controricorso), non aveva sostenuto costi che potessero essere rimborsati. Pertanto, la Corte ha correttamente statuito che ‘nulla va disposto sulle spese di lite’.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Rinuncia al Ricorso

Questa ordinanza evidenzia due aspetti pratici di grande importanza:
1. Definitività della Rinuncia: La rinuncia al ricorso è un atto tombale che chiude definitivamente il procedimento. Le parti devono essere consapevoli che, una volta formalizzata, non è più possibile tornare indietro e la sentenza impugnata diventa definitiva.
2. Gestione delle Spese: La decisione sulle spese legali dipende strettamente dal comportamento processuale della controparte. Se l’intimato non si difende, il rinunciante potrebbe non essere tenuto a sostenere alcun costo per il giudizio di impugnazione, rendendo la rinuncia una via d’uscita processualmente ed economicamente vantaggiosa in determinate circostanze.

Cosa succede se una parte presenta una rinuncia al ricorso in Cassazione?
Il giudizio di cassazione viene dichiarato estinto, ponendo fine al procedimento senza una decisione nel merito dei motivi di ricorso.

Chi paga le spese legali in caso di rinuncia al ricorso?
Di norma, il rinunciante paga le spese della controparte. Tuttavia, come dimostra questo caso, se la controparte non si è costituita in giudizio e non ha svolto attività difensiva (situazione di ‘indefensio’), il giudice può non disporre alcuna condanna alle spese.

Qual è il fondamento normativo per l’estinzione del giudizio per rinuncia?
La base legale per questa decisione è l’articolo 390 del Codice di Procedura Civile (c.p.c.), che disciplina espressamente l’istituto della rinuncia al ricorso per cassazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati