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Rinuncia al ricorso: estinzione del giudizio

Un cittadino proponeva ricorso per cassazione contro un Comune. Successivamente, lo stesso cittadino depositava un atto di rinuncia al ricorso. La Corte di Cassazione, verificata la regolarità della rinuncia secondo l’art. 390 c.p.c., ha dichiarato l’estinzione del giudizio. Non è stata emessa alcuna statuizione sulle spese legali poiché il Comune non si era costituito in giudizio.

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Pubblicato il 24 agosto 2025 in Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Rinuncia al Ricorso in Cassazione: Quando il Processo si Ferma

La rinuncia al ricorso è un istituto processuale che consente a una parte di porre fine a un giudizio di impugnazione da essa stessa iniziato. Questa scelta, se effettuata secondo le forme previste dalla legge, conduce all’estinzione del processo, rendendo definitiva la sentenza impugnata. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio di come funziona questo meccanismo e quali sono le sue conseguenze, anche in termini di spese legali.

I Fatti del Caso: Un Ricorso Interrotto

La vicenda processuale ha origine dal ricorso per cassazione presentato da un cittadino avverso una sentenza della Corte d’Appello di Lecce. La controparte in questo giudizio era un Comune, che tuttavia ha scelto di non costituirsi, rimanendo quindi ‘intimato’, ovvero non partecipando attivamente al procedimento dinanzi alla Suprema Corte.

Prima che la Corte si riunisse per discutere il caso (adunanza camerale), si è verificato un evento decisivo: il ricorrente ha depositato un atto formale di rinuncia al ricorso. Questo atto ha cambiato radicalmente il corso del procedimento, spostando l’attenzione dei giudici non più sul merito della controversia, ma sulla validità e sugli effetti di tale rinuncia.

La Decisione della Corte: Estinzione del Giudizio

Preso atto del deposito dell’atto di rinuncia, la Corte di Cassazione ha dichiarato l’estinzione del presente giudizio. La decisione si fonda sulla constatazione che l’atto presentato dal ricorrente soddisfaceva tutte le condizioni formali richieste dalla legge. Di conseguenza, il processo di cassazione si è concluso senza una pronuncia sul merito dei motivi di ricorso originariamente sollevati.

La Gestione delle Spese Legali

Un aspetto importante della decisione riguarda le spese legali. La Corte ha stabilito che non vi era luogo a provvedere sulle spese. Questa statuizione deriva direttamente dal comportamento processuale del Comune: non essendosi mai costituito in giudizio, non ha svolto alcuna attività difensiva dinanzi alla Cassazione e, pertanto, non ha sostenuto costi che potessero essere rimborsati.

Le Motivazioni: I Requisiti della Rinuncia al Ricorso

La motivazione della Corte è tanto sintetica quanto chiara. Il fulcro della decisione risiede nella conformità dell’atto di rinuncia alle prescrizioni dell’articolo 390 del Codice di Procedura Civile. La legge richiede che la rinuncia al ricorso sia ‘rituale’, ovvero che avvenga attraverso modalità che garantiscano la certezza della volontà della parte di abbandonare l’impugnazione.

Il deposito di un atto formale prima dell’udienza è una delle modalità previste per assicurare tale certezza. La Corte, verificata questa conformità, non ha potuto fare altro che prenderne atto e dichiarare l’estinzione del processo. La logica è quella di evitare la prosecuzione di un giudizio che la stessa parte interessata ha manifestato di non voler più coltivare. L’assenza di una pronuncia sulle spese è la diretta conseguenza del principio secondo cui le spese seguono la soccombenza, principio inapplicabile se la controparte è rimasta assente e non ha quindi sostenuto oneri difensivi.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Decisione

L’ordinanza in esame ribadisce un principio fondamentale del nostro ordinamento processuale: la disponibilità del processo da parte di chi lo ha promosso. La rinuncia al ricorso è uno strumento che permette di concludere una lite in modo rapido, evitando i tempi e i costi di un giudizio di legittimità. Le implicazioni pratiche sono significative:

1. Definitività della Sentenza Impugnata: Con l’estinzione del giudizio di cassazione, la sentenza della Corte d’Appello diventa definitiva e non più contestabile.
2. Strategia Processuale: La rinuncia può essere frutto di una riconsiderazione delle proprie possibilità di successo o di un accordo transattivo raggiunto tra le parti al di fuori del tribunale.
3. Economia Processuale: Si evita un’inutile attività giurisdizionale per una controversia che non ha più interesse per la parte che l’ha iniziata.

Cosa succede se una parte rinuncia al ricorso in Cassazione?
Il giudizio di cassazione viene dichiarato estinto. Questo significa che il processo si conclude senza una decisione sul merito e la sentenza impugnata diventa definitiva.

Perché la Corte non ha deciso sulle spese legali in questo caso?
La Corte non ha provveduto sulle spese perché la parte intimata, il Comune, non si è mai costituita in giudizio. Di conseguenza, non avendo svolto alcuna attività difensiva, non ha sostenuto costi legali che potessero essere rimborsati.

Qual è il requisito fondamentale per una valida rinuncia al ricorso?
La rinuncia deve essere ‘rituale’, cioè deve soddisfare le condizioni formali previste dalla legge, come stabilito dall’art. 390 del Codice di Procedura Civile, per garantire che la volontà di abbandonare il ricorso sia chiara e inequivocabile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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