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Rinuncia al ricorso: estinzione del giudizio

La Corte di Cassazione ha dichiarato estinto un giudizio a seguito della rinuncia al ricorso da parte della ricorrente. La decisione si fonda sull’articolo 390 del codice di procedura civile. Poiché la controparte non si è costituita nel giudizio di legittimità, la Corte non ha provveduto alla liquidazione delle spese processuali. Questo caso evidenzia come la rinuncia al ricorso ponga fine al contenzioso.

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Pubblicato il 13 novembre 2025 in Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Rinuncia al Ricorso: Come e Perché Porta all’Estinzione del Giudizio

La rinuncia al ricorso è un istituto fondamentale del diritto processuale civile che consente a una parte di porre fine a un contenzioso da essa stessa iniziato. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio pratico di come funziona questo meccanismo e quali sono le sue dirette conseguenze, specialmente per quanto riguarda le spese legali. Analizziamo insieme la vicenda e le conclusioni della Suprema Corte.

I Fatti del Caso

Una cittadina aveva impugnato una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Lecce, sezione distaccata di Taranto, presentando un ricorso per cassazione basato su quattro motivi. Il ricorso era stato regolarmente notificato alla controparte nel settembre del 2020. Tuttavia, in un momento successivo, la stessa ricorrente ha manifestato la volontà di non proseguire con l’azione legale, presentando un atto di rinuncia.

La Decisione della Corte di Cassazione sulla rinuncia al ricorso

La Terza Sezione Civile della Corte di Cassazione, presa visione dell’atto di rinuncia, ha agito di conseguenza. In camera di consiglio, i giudici hanno constatato che la rinuncia era stata effettuata in modo ‘rituale’, ovvero rispettando le forme e le condizioni previste dalla legge, in particolare dall’articolo 390 del codice di procedura civile. Di conseguenza, la Corte ha pronunciato l’estinzione del giudizio. Questo significa che il processo si è concluso senza che i giudici entrassero nel merito dei motivi del ricorso. La sentenza della Corte d’Appello, quindi, non è stata né confermata né annullata, ma è semplicemente diventata definitiva per la mancata prosecuzione dell’impugnazione.

Le Motivazioni della Decisione

La motivazione della Corte è lineare e si basa su due pilastri normativi e fattuali:
1. Validità della Rinuncia: La Corte ha verificato che la rinuncia al ricorso soddisfaceva pienamente i requisiti dell’art. 390 c.p.c. Questo articolo stabilisce le modalità con cui una parte può rinunciare all’impugnazione, un atto che, una volta perfezionato, determina l’immediata estinzione del processo.
2. Gestione delle Spese Processuali: Un aspetto cruciale riguarda le spese legali. La Corte ha osservato che la controparte, definita ‘intimato’, era ‘rimasta tale’. Ciò significa che, pur avendo ricevuto la notifica del ricorso, non si era costituita in giudizio per difendersi attivamente. Questa circostanza è determinante: poiché l’intimato non ha sostenuto costi per difendersi nel giudizio di Cassazione, la Corte ha ritenuto di non dover provvedere a nessuna statuizione sulle spese. In pratica, la ricorrente che ha rinunciato non è stata condannata a pagare le spese legali alla controparte.

Le Conclusioni

L’ordinanza in esame chiarisce due importanti implicazioni pratiche della rinuncia al ricorso. In primo luogo, essa rappresenta uno strumento efficace e definitivo per chiudere un contenzioso, portando all’estinzione del giudizio. In secondo luogo, le conseguenze economiche della rinuncia, in termini di spese legali, dipendono strettamente dal comportamento processuale della controparte. Se l’intimato non partecipa al giudizio, la parte che rinuncia potrebbe non essere tenuta a sostenere alcun costo aggiuntivo, al di là di quelli già affrontati per la propria difesa.

Cosa succede quando una parte presenta una rinuncia al ricorso in Cassazione?
La Corte di Cassazione dichiara estinto il giudizio. Questo significa che il processo si conclude immediatamente, senza una decisione nel merito dei motivi presentati.

Perché nel caso di specie non c’è stata una condanna alle spese legali?
Non c’è stata una condanna alle spese perché la controparte (l’intimato) non si è costituita in giudizio per difendersi, quindi non ha sostenuto spese processuali nel grado di Cassazione che potessero essere rimborsate.

Quale norma regola la rinuncia al ricorso?
La rinuncia è disciplinata dall’articolo 390 del codice di procedura civile, che stabilisce le condizioni e le modalità affinché l’atto di rinuncia sia valido e possa produrre l’effetto di estinguere il giudizio.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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